Set 10 2019

la legge del più forte-milletrecentosessanta 10 09 2019

Published by at 6:27 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOSESSANTA Dal Dubbio, tratto da un articolo di Valter Vecellio: —“Cinico mercante di morte”, definisce Enzo Tortora il Pubblico Ministero Diego Marmo; e aggiunge: “Più cercavamo le prove della sua innocenza, più emergevano elementi di colpevolezza”. Le “prove” erano la parola di Giovanni Pandico, un camorrista schizofrenico, sedicente braccio destro di Cutolo: lo ascoltano diciotto volte, solo al quinto interrogatorio si ricorda che Tortora è un camorrista. Pasquale Barra detto “o nimale”: in carcere uccide il gangster Francis Turatello e ne mangia l’intestino… Con le loro dichiarazioni, Pandico e Barra danno il via a una valanga di altre accuse da parte di altri quindici sedicenti “pentiti”: curiosamente, si ricordano di Tortora solo dopo che la notizia del suo arresto è diffusa da televisioni e giornali— Le prove dei processi Iori; il colpo di grazia alle povere morte fu dato dal gas delle 4 bombolette da campeggio, però insufficiente a saturare la stanza, sì e no arriva al battiscopa, scrivevo ieri; ma una soluzione bisogna trovarla, se si è convinti che Maurizio Iori sia un assassino; premessa, confermata dalla pagina 39 della motivazione di primo grado, i soccorritori, convinti fosse un suicidio, non andarono tanto per il sottile: —Tutti i soccorritori giunti nell’appartamento dopo la chiamata al 118 hanno parlato delle bombolette viste nella stanza da letto al loro ingresso ( alcuni non le notarono tutte), che vennero poi spostate dai soccorritori medesimi sul balcone sia per ragioni di sicurezza sia perché alcune intralciavano le operazioni di soccorso— Ed ecco le due soluzioni, la prima, pagina 43: —Nel valutare in modo complessivo e coordinato i risultati dei dati tossicologici offerti dai medici legali con gli accertamenti sulla dispersione del gas di GPL e sue conseguenze ed utilizzando i dati circostanziali correlati, la conclusione è che vi è una rilevantissima probabilità (e ci si ferma – sempre per prudenza – a tale valutazione ) che Claudia Ornesi e la piccola Livia Iori siano morte per l’azione di una persona che abbia posto una bomboletta di gas davanti alla loro bocca facendo loro ingerire direttamente ( usando forse anche sacchetti c.d. di “confinamento” per coprire la testa, così aumentando l’entrata del gas, come ricordato dai medici legali) il gas GPL e provocando, in tal modo non solo la sicura morte ma anche un eccezionale livello dei gas negli organi e nei tessuti di Claudia ma soprattutto della piccola Livia ( a parità di tempo in cui la mano mortifera somministra direttamente in bocca il gas alle due vittime, gli effetti per la piccola Livia sono ovviamente moltiplicati)— Sistema che però ha due limiti, il primo è che le vittime muoiono in pochi minuti e, cessando la circolazione del sangue, il gas non ce la fa a raggiungere tutte le parti del corpo, come invece l’autopsia ha certificato; il secondo è ancor peggiore perché contrasta con quanto scritto nella stessa identica motivazione a pagina 87: —Ma se Iori è invece la persona responsabile dell’omicidio di Claudia e Livia, operazione che ha richiestola sua presenza – come già sopra accennato – per lungo tempo in Via Dogali per la eliminazione delle prove, il controllo dell’agonia delle vittime e del funzionamento/svuotamento delle 4 bombolette ( durata che si aggira appunto di 3-4 ore) deve aver pronto un alibi per le ore in cui si compiva l’omicidio— Non è possibile affidarsi sempre alla sfera di cristallo dello Xanax: o Iori ha messo la bomboletta sotto il naso delle vittime, che muoiono in pochi minuti, o ha lasciato che le 4 bombolette si svuotassero da sole, scegliessero una sola delle due versioni, i giudici.

Cremona 10 09 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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