Ago 23 2019

la legge del più forte-milletrecentoquarantadue 23 08 2019

Published by at 6:10 pm under Pubblica Amm.ne

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOQUARANTADUE Da Questione Giustizia, il sito di Magistratura democratica; è un mio ritornello, la regola è, quando succede nella pubblica amministrazione o in politica, intanto il carcere, poi l’approfondimento delle indagini; se invece capita in magistratura, come tutti gli addetti sanno, indagini soft, ma solo se, come dev’esser successo, un giudice, sconfitto nella corsa alla carica, alza la voce. Tremendo il passo finale “I mali risalenti e cronici stanno invece nella progressiva diffusione di metodi spregiudicati”, aperta confessione di fatti mai perseguiti prima.

—Questo editoriale viene pubblicato mentre è ancora cocente la delusione dei cittadini ed è fortissima l’indignazione dei magistrati per quanto è emerso nello scandalo romano delle nomine, rivelato dalle indagini della magistratura perugina. Non saremo noi a sminuire il significato e il valore di queste emozioni né la portata del danno, davvero enorme, arrecato all’intera magistratura. Eppure è alla ragione che occorre fare appello per capire, trarre insegnamento da quanto è accaduto e indicare rimedi per il futuro. Questo esercizio di razionalità – giuridica, istituzionale, storica – appare tanto più necessario quanto più è chiaro che la vicenda portata alla luce dal trojan horse accompagnerà a lungo e segnerà in profondità la vita della magistratura e di ciascun magistrato; anche quella dei moltissimi – la stragrande maggioranza – che non hanno nulla da rimproverarsi e che continueranno a fare il loro lavoro con impegno e dedizione. La via da imboccare per riconquistare la fiducia incrinata è stata lucidamente indicata dal Presidente della Repubblica nel suo intervento al plenum del Consiglio superiore il 21 giugno. Ma il primo passo deve essere compiuto dagli stessi magistrati, nel diagnosticare freddamente e impietosamente il male che ha colpito il corpo della magistratura e del suo organo di governo. La diagnosi che noi proponiamo all’attenzione di chi ci legge è che un bubbone maligno sia scoppiato in un organismo già afflitto da mali risalenti, che ne avevano pericolosamente abbassato le difese immunitarie e lo avevano reso debole e permeabile alle più pericolose infezioni. Il bubbone – che ha segnato uno sconvolgente salto di qualità – è consistito nell’accettare di discutere delle nomine di due importanti Procure – Roma e Perugia – con indagati e imputati di quelle Procure, in veste di ascoltati “suggeritori di strategie”, ammessi a influenzare le scelte discrezionali di alcuni componenti del Consiglio. I mali risalenti e cronici stanno invece nella progressiva diffusione di metodi spregiudicati, non di rado clientelari e notabilari, nella ricerca dei voti per le elezioni del Consiglio superiore e nell’esercizio, troppo spesso opaco, della discrezionalità amministrativa nelle procedure di nomina dei dirigenti degli uffici e dei magistrati chiamati a svolgere le funzioni connesse all’amministrazione della giurisdizione.

Cremona 23 08 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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