Ago 11 2019

la legge del più forte-milletrecentoventinove 10 08 2019

Published by at 10:00 am under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOVENTINOVE Dal Dubbio; che si voti o si continui con altro governo, vince il partito dei giudici: della riforma se ne riparlerà tra anni; nel frattempo continua la carriera dei giudici alla Tortora, dei colleghi che decidono i processi con la sfera di cristallo, tutti promossi; sul referendum 1987 per la loro responsabilità civile, silenzio, il popolo all’80% non ha sempre ragione.

—Sembrerebbe destinata a rimanere nel libro dei sogni la riforma della giustizia fortemente voluta da Alfonso Bonafede. Dopo mesi di accese discussioni, la settimana scorsa il testo era approdato finalmente in Consiglio dei ministri. Approdato e però subito stroncato da Matteo Salvini. «Si sono fatti fregare…», disse il vice premier a proposito dei 5 stelle che si sarebbero fatti «scodellare un testo da gattopardi, che non cambia nulla, scritto dai magistrati del Ministero». Un riferimento soprattutto al capo dell’ufficio legislativo di via Arenula, Mauro Vitiello, toga di Magistratura democratica, che avrebbe cassato molti dei desiderata leghisti. Fra i magistrati di sinistra e Salvini non è mai corso buon sangue. Anzi. Non si contano i duri comunicati di Md e di Areadg, il cartello delle toghe progressiste, contro le politiche sulla sicurezza del ministro dell’Interno. Legittima difesa, lotta alle Ong, contrasto dell’immigrazione, eliminazione del rito abbreviato per i reati puniti con l’ergastolo, sono tanti i temi che hanno acceso in questi mesi lo scontro. Oltre alle polemiche verbali contro i giudizi non “graditi” di singoli magistrati. Come quelli dell’ex procuratore di Torino, Armado Spataro, contrario alla chiusura dei porti. “Si candidi e si faccia eleggere”, fu la secca risposta di Salvini. Tornando, comunque, alla maxi riforma della giustizia voluta dal Guardasigilli, al leader della Lega non è mai piaciuto l’approccio di fondo da parte dei pentastellati. Troppo “schiacciato” sui magistrati. Se la parte riguardante il processo civile poteva anche passare, il penale si è trasformato nella tomba del contratto di governo sulla giustizia. «La riforma della giustizia di Bonafede è acqua», dichiarò Salvini una volta letto il testo definitivo, sottolineando come non ci fosse «veramente uno scatto in avanti, quella differenza che gli italiani si aspettano» Eccetera eccetera.

Ceriana 10 08 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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