Lug 17 2019

la legge del più forte-milletrecentocinque 17 07 2019

Published by at 2:33 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTOCINQUE

Tempi di riforme della giurisdizione, favoriti anche dallo scandalo del Csm e delle nomine, ma io insisto, e i tre processi Iori ne sono l’abecedario, fin che non si cambiano i rapporti nel processo, giudici onnipossenti e a volte slegati da ogni forma di logica, avvocati di fatto alla scusi se mi permetto, col diritto alla difesa sotto i piedi, cambieranno le regole, ma il processo esatto nascerà mai. I tre processi Iori furono condotti da giudici perfettamente normali e proprio per questo spaventano; solo nella motivazione di primo grado viene usato il termine “sfera di cristallo”, ma nelle due dopo, senza nominarla, trova abbondantemente il suo spazio. Ecco uno dei tanti esempi dalla motivazione d’appello:

—La causa del decesso di Ornesi Claudia e Iori Livia era da identificarsi in un arresto cardiocircolatorio terminale secondario ad inalazione di butano e propano, in soggetti in stato di intossicazione acuta da notevole assunzione di alprazolam, contenuto nel farmaco antiansia e antidepressivo Xanax. Tali conclusioni erano state condivise da tutti i consulenti—

Stato di intossicazione acuta da notevole assunzione di Xanax, e qui comincia l’aggiramento:

—Tutti i consulenti ritenevano impossibile risalire al quantitativo di Xanax effettivamente ingerito e alla sua corrispondenza con il dato delle 95 pastiglie da un mg di Xanax apparentemente utilizzate—

Per quanti strumenti abbia, il consulente non potrà mai esser certo se 98 o 81 pastiglie di Xanax, ha solo scritto di intossicazione acuta che non può esser provocata da 5 o 6 pastiglie; e adesso, dopo l’aggiramento, entra la dimenticanza:

—I consulenti del pubblico ministero e delle parti civili, in contrasto con quelli della difesa, ritenevano che i dati anamnestico-circostanziali ed i rilievi medico-legali e chimico-tossicologici, nel loro complesso considerati, destassero perplessità in ordine all’ipotesi del suicidio, in ragione di questi due principali elementi tecnici:

la mancanza, nel contenuto gastrico di entrambi i cadaveri, di residui riconducibili alle pastiglie di Xanax, di cui al blisters svuotati, sicché l’assunzione poteva essere avvenuta triturando preventivamente le pastiglie o ingerendo il farmaco in forma liquida;

la elevatissima concentrazione del gas eccetera (che vedremo nelle prossime puntate, oggi bastano e avanzano le pastiglie di Xanax)—

L’imputato è un chirurgo, dio sa perché usa le pastiglie per triturarle, quando sa benissimo che esistono le gocce; la dimenticanza: l’esame del contenuto gastrico fu eseguito senza microscopio, obiettò la difesa, chiaro non rimanessero residui, la pastiglia si scioglie in pochi secondi in un bicchier d’acqua, figuriamoci nei succhi gastrici dello stomaco; ora la più bella scoperta dei giudici:

—Quanto alla pastiglia di Xanax rinvenuta vicino al corpo di Livia, che, secondo la difesa, avrebbe costituito prova che l’assunzione era stata in pastiglie nella loro interezza, di cui una poi vomitata o sputata, i primi giudici hanno osservato che la compressa era stata trovata lontana dai residui di vomito e che mancava qualsiasi altra traccia, in corpo o sul letto, delle numerose altre pastiglie che la bambina avrebbe dovuto ingerire. Ciò rendeva assai più verosimile che fosse stato l’imputato stesso a posizionare post mortem la pastiglia sul lettino di Livia, magari dopo averla messa a contatto con le labbra o la lingua della bambina (onde far risultare il suo DNA), in modo da non far nascere dubbio alcuno sulla realtà del suicidio/omicidio—

Sconvolgendo le leggi dell’anatomia, i giudici scrivono che la pastiglia vomitata o sputata dev’esser lontana, perché credibile, dai residui di vomito; che se sputata o vomitata una, mancano le numerose altre che dovevano avere la stessa sorte. Il seguito dell’unica pastiglia? Parte da Crema e arriva in laboratorio a Milano sfatta, com’è naturale dopo il vomito; il Dna della bimba si trova all’interno, non sulla superficie; perché sfatta pur fotografata a Crema integra nel lettino? Scarsa cura nel trasporto, non eseguito da me o da voi, lettori cari, ma dalla Scientifica.

Basta una riforma generale e generica della giurisdizione processuale per ostacolare motivazioni siffatte?

Ceriana 17 97 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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