Lug 10 2019

la legge del più forte-milleduecentonovantotto 10 07 2019

Published by at 7:09 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLEDUECENTONOVANTOTTO

Ripeto e insisto, l’inchiesta della Procura di Perugia sulle nomine al Csm riguarda LorSignori, Mattarella compreso, i processi alla Iori potenzialmente tutti noi: a chi capita, capita. E ripeto e insisto, le tre Corti in successione, che senza alcun tentennamento han deciso per l’ergastolo, eran composte da giudici normali, quelli di tutti i giorni, che perfino i commentatori infilano nella maggioranza silenziosa che compie ogni giorno il proprio dovere, cioè non soggetti che partendo dal Palazzo cercano visibilità o tentano altre carriere; oggi a Iori, domani a noi, è il mio ritornello. Nell’appartamentino delle due povere morte la Polizia trova sul tavolo i contenitori di 95 pastiglie di Xanax, ma se si è convinti dell’omicidio nessuno potrebbe sostenere che l’assassino è riuscito a darle di nascosto, in pochi minuti, a una bimba di due anni e alla madre che l’autopsia ha stabilito abbia mangiato quasi nulla; ed ecco, dalla motivazione di primo grado che Appello e Cassazione han ripetuto senza fiatare, le trovate che mettono le cose a posto; anzitutto la correzione dell’autopsia:

—La Corte può peraltro direttamente apprezzare anche un dato di cui non si è tenuto conto in sede autoptica e cioè del vomito della Ornesi trovato sulle lenzuola del letto ed evidenziato nelle surrichiamate diapositive. Se si considera che nei residui di vomito in questione si evidenziano frammenti alimentari riconoscibili e ben poco digeriti (tra cui pezzettini rosa di sushi, con ogni probabilità) con la conseguente considerazione che tra ingestione di cibo e vomito non è trascorso molto tempo appare stranissimo che neanche nel materiale vomitato da Claudia vi sia traccia alcuna delle pillole di Xanax—

Non metto in dubbio la certezza della Corte, che però dimentica di scrivere un dettaglio, gli autoptici non hanno usato usato il microscopio per esaminare il contenuto dello stomaco, e la pastiglia di Xanax si scioglie nell’acqua, figuriamoci negli acidi gastrici!

—Insomma, alla luce di tutte le risultanze sopra esposte e delle conclusioni dei c.t. , può concludersi sul punto che appare altamente probabile che né Livia né Claudia abbiano effettivamente ingerito le pastiglie da 1 mg di Xanax di cui ai 10 blister trovati sul tavolo.

Il che vuol dire, per altro verso, che vi è la elevata probabilità che esse abbiano ingerito l’alzaprolam con altra modalità, in particolare in forma liquida—

Altamente probabile contro la certezza oltre ogni ragionevole dubbio prevista dal 533cpp in caso di condanna! Perché poi l’eventuale assassino avrebbe lasciato i contenitori di pastiglie sul tavolo al posto delle gocce, lo sanno dio e il diavolo; ma le sorprese non mancano nei tre processi:

—Ed in effetti non vi sono soverchi problemi per immaginare o prefigurare i tanti modi in cui poteva avvenire la somministrazione clandestina. Si pensi, a solo titolo di esempio ad una parziale irrorazione , anche mediante siringa, del sushi portato in casa su cui potevano essere messe salsa dal sapore deciso (come le salse di soia e SuzieWon acquistate da Iori il 19 luglio insieme all’ultimo fornelletto); alla introduzione- già a casa propria o, al momento, a casa di Claudia – del liquido in bottiglie o bicchieri d’acqua o di altre bevande prima del loro uso—

La bimba non ha mangiato il sushi, e la parziale irrorazione si scontra col giudizio dell’autopsia, che trova i due corpi in stato di intossicazione acuta da Xanax, scontro cui non badano le tre Corti. La conclusione è quasi obbligatoria:

—Si precisa e ribadisce che quelli testè fatti sono solo alcuni ( dei molti) esempi del modo concreto con cui , nell’ipotesi omicidiaria, il responsabile poteva far assumere lo Xanax liquido alle vittime. Non avendo la sfera di cristallo non è possibile indicare con precisione quale fu l’espediente usato ( uno di quelli descritti, un altro ancora) per riuscire nell’intento né è necessario—

La sfera di cristallo, di cui i tre processi abbondano; con strumenti del genere, che sia Appello che Cassazione non rilevano, è chiaro il mio ritornello: oggi a Iori, domani a te. Ancor più chiara la battuta di Davigo: non esistono innocenti ma colpevoli non ancora scoperti; davanti alla sfera di cristallo nessuno protesti la propria innocenza, la sfera non ci crederebbe mai!

Ceriana 10 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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