Archive for Luglio, 2019

Lug 31 2019

la legge del più forte-milletrecentodiciannove 31 07 2019

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLETRECENTODICIANNOVE

Partita in consiglio dei ministri la battaglia tra Lega e 5Stelle per la riforma della Giurisdizione, che ci si ostina a chiamare Giustizia; troppo distanti le due parti per sperare in un accordo a breve, che comunque verterà sulle regole e non sull’applicazione; ma sarà, temo, come prima: la legge va interpretata dai 10mila giudici col libero convincimento di ciascuno di essi; regole: generazioni di studenti hanno riso, eccitati dagli insegnanti, delle grida manzoniane, e noi ex studenti non vogliamo renderci conto di ripeterle. Una delle tante regole, dal mio libretto senza editori sui processi Iori:

—Ecco, dalla motivazione della Corte d’Appello, l’ennesimo pezzo del tanto altro: “A tutto questo deve poi aggiungersi la singolare posizione dei 10 contenitori di Xanax, così come significativamente notati sul tavolo del soggiorno-cucina dal teste oculare Ornesi Gianstefano al momento di entrare in casa la mattina del 21 luglio 2011, prima ancora di accedere alla camera da letto. Il teste ha riferito: ‘sono ritornato nella cucina ed in quel punto ho tolto lo smanicato, anche se era luglio ma faceva freschino, ho messo il mio borsello e l’occhiale sul tavolo della cucina ed in quel punto lì ho visto una cosa veramente per me strana ed inverosimile, ho visto su questo tavolo allineati come se fossero dei bei soldatini, non so se erano tre, tre, o quattro e tutti in fila così, che erano dei contenitori di pastiglie di…’

Non serve un’attenzione particolare, aver studiato meglio, essere più intelligenti eccetera, per accorgersi di cosa scrive la Corte d’Appello, che ricopia pure le parole di Ornesi padre in udienza: ha visto tre o quattro blister, invece dei dieci che la Corte stessa indica appena sopra, il che dice tutto dell’attendibilità del teste, più che comprensibile visto il momento; e non può esserci controllo successivo, perché in quei minuti tutti hanno spostato tutto! Ma poi, anche i blister fossero in fila, tutti e dieci, che prova è? La sentenza è pronunciata in nome del popolo italiano, ma quanti tra noi 60 milioni condividono una prova del genere? I blister in fila come soldatini tra gli indizi principali, come la maglietta sollevata, i capelli tirati da una parte, segni inconfessati che i giudici condannano convinti, ma non sanno perché, specie se si torna all’assenza più completa di un pur vago tentativo di dimostrare come sia possibile non solo a Maurizio Iori, a qualsiasi di noi, rifilare tutto quello Xanax! I soldatini in fila indiana tra gli indizi principali, e non una mezza pagina che spieghi come sia stato possibile rifilare lo Xanax!—

Ceriana 31 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 31 2019

qui cremona-trecentosessanta 31 07 2019

QUI CREMONA – trecentosessanta

Curiosità dal sito Libera:

—Dall’aprile 2008 il Presidente è Antonio Piva sostituito dal 2014 da Pierluigi Filippini. Dal mese di ottobre 2016 la poltrona di Presidente dell’Organizzazione è occupata da Renzo Nolli e dal mese di maggio 2019 da Riccardo Crotti—

Fino a Filippini sono presidenti, il commissario Boselli non è mai esistito, Nolli prima e Crotti oggi occupano la poltrona!

Da www.cremonaoggi.it, finalmente! qualcosa sulla Fiera:

—Chi si aspettava scelte definitive, dopo il documento ultimatum delle categorie economiche, è rimasto un po’ deluso ma – ci assicurano i partecipanti – un ulteriore passo avanti è stato compiuto. Da parte delle due banche socie (BPM e Credito Cooperativo) è stato assicurato il sostegno all’ente anche se i vincoli della Banca d’Italia impediscono un impegno formale di un lustro come indicato dal documento delle categorie economiche. “Noi ci saremo sempre a sostegno del rilancio della Fiera” hanno detto i rappresentanti delle banche. Nessun impegno formale neppure da parte di Comune (Galimberti) e Provincia (Viola) ma anche in questo caso i due enti assicurano la vicinanza alla Fiera, patrimonio del territorio. Basterà questo alle categorie economiche che invece avevano chiesto un impegno economico preciso anche da parte degli enti pubblici?
E’ stata poi data la delega al presidente Zanchi di procedere a incontri per la chiusura del contenzioso del Consorzio Agrario (in caso positivo il Consorzio di Cremona tornerà in Fiera già dalla prossima edizione).
E l’avvocato Zanchi, vista la richiesta di un presidente espressione dei soci e con il gradimento del mondo agricolo, ha dato la propria disponibilità a dimettersi anche prima del varo del nuovo Statuto che prevede una rappresentanza in consiglio di tutti i soci della Fiera. Insomma una riunione non definitiva ma – secondo i presenti – qualche passo avanti è stato fatto, anche se il cammino non sarà semplice, al di là della sottoscrizione di intenti di 15 giorni fa—

Un applauso all’amico senatore Simone Bossi, pescatore ultrasportivo abituato a ributtare subito in acqua il pesce che abbocca:

—Simone Bossi, senatore cremonese della Lega, ha illustrato ieri a Palazzo Madama i contenuti del suo disegno di legge 1335, promosso assieme al senatore Maurizio Campari e al deputato Carlo Piastra, a ‘Contrasto del Bracconaggio Ittico delle acque interne’. “Una proposta di legge per combattere ed eliminare l’odioso fenomeno della pesca abusiva, vietando in modo definitivo la pesca professionale nelle acque dolci – canali e fiumi – del territorio nazionale”, ha affermato il senatore Simone Bossi, in una conferenza stampa alla presenza del Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Guidesi e del capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo—

Appena trovano il tempo, anche alla Provincia on line pubblicheranno le due notizie.

Ceriana 31 07 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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Lug 31 2019

last bet 31 07 2019

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LAST BET : IL PROCESSO E IL FISCHIO DI CHIUSURA

Decine di intercettazioni, centinaia di ore di interrogatori, filmati di ogni partita, accertamenti nei paesi del ex Est europeo e a Singapore, verifiche bancarie, tre anni di lavoro senza sosta. Questa è stata a Cremona sino al 2011 l’indagine Last Bet, la Tangentopoli del Calcio, che ha svelato la manipolazione di decine di partite di tutti i campionati compresi quelli maggiori. Nel corso delle indagini la gran maggioranza degli imputati ha confessato di aver comprato, i corruttori, o venduto, i giocatori, le partite. Avevano consentito all’organizzazione internazionale di ottenere profitti per milioni di euro sfruttando la possibilità di scommettere ormai in tutto il mondo e per qualsiasi evento su decine di siti specializzati. Le partite da evento agonistico erano trasformate in speculazioni in Borsa, in danno dei tifosi e dello spirito sportivo.

Eppure pochi giorni fa il Tribunale di Bologna ha fischiato il segnale di chiusura dichiarando la prescrizione per 26 dei 31 imputati, rei confessi compresi, del troncone spostato in quella città e in cui erano presenti i giocatori più importanti e gli imputati di maggior rilievo. Per gli altri è solo questione di tempo.

Dopo la fine delle indagini il processo ha cominciato a disgregarsi, ce ne siamo accorti subito.

Non è accettabile che i Tribunali, trascinando le udienze e con un rimpallo delle competenze territoriali che ha spostato i fascicoli da una sede all’altra e che dura tutt’oggi, non siano stati in grado di attrezzarsi per pronunciare a otto anni di distanza non una sentenza definitiva ma almeno una sentenza di primo grado. C’è qualcosa che non funziona in questa giustizia. Alla fine risulteranno condannati solo quella dozzina di imputati, tra di loro almeno i corruttori dell’Est europeo, i cd Zingari, che all’inizio hanno scelto il patteggiamento o il rito abbreviato, una scelta che oggi certo non rifarebbero. Per fortuna è stata più celere la Giustizia sportiva che nel 2012 ha irrogato sanzioni disciplinari severe ai giocatori che hanno truccato le partite e alle squadre che lo hanno tollerato.

Alla fine ne è valsa la pena ? Credo comunque di sì. Dopo l’indagine di Cremona vi è più attenzione da parte degli organi dirigenti del mondo del calcio al fenomeno delle frodi sportive, durante i ritiri e anche nei vivai dei dilettanti molte squadre hanno organizzato corsi per spiegare ai giocatori l’importanza della legalità anche nello sport e prevenire infiltrazioni della criminalità, sono stati rafforzati anche a livello centrale gli organi di Polizia destinati a contrastare il match fixing. Anche in conseguenza delle indagini cremonesi è stata approvata nell’estate 2014 una riforma delle norme penali in materia di frodi sportive che ha aggravato le pene e offerto agli investigatori nuovi strumenti di indagine.

Ma quello che è accaduto, considerando la fine dell’indagine sul Calcioscommesse solo un caso fra tanti, pone anche delle domande di ordine generale.

Se moltissimi processi, tra quelli ordinari, in cui imputati e vittime sono persone comuni durano molti anni, che effetto possono avere? Certo nessuno o ben poco efficacia deterrente per i colpevoli, mentre le vittime non hanno una risposta alla loro richiesta di giustizia. Nello stesso tempo i processi infiniti rimangono per anni come una spada di Damocle sulle vite degli innocenti.

E’ possibile continuare a tollerare una giustizia così ?

Guido Salvini

già GIP dell’indagine Last bet

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Lug 31 2019

oro incenso e mirra 31 07 2019

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ORO INCENSO E MIRRA

oggi offerti dal direttore dell’Avvenire, domani da Repubblica, poi gli altri….

—La regola aurea di noi cronisti è semplicissima: ‘Non scrivere il falso, non manipolare, e verifica, verifica, verifica fatti, situazioni e fonti’.

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Lug 31 2019

acqua azzurra acqua chiara 31 07 2019

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ACQUA AZZURRA ACQUA CHIARA

di Lucio Battisti e acqua fresca la riforma della Giustizia dei 5 Stelle per Salvini, che non inizia nemmeno a discutere e se ne va; il Fatto Quotidiano:

—Salvini ha bocciato su tutti i fronti la bozza definendola “una riforma che non c’è” ha detto – dopo la riunione di questa mattina con il ministro Giulia Bongiorno e gli altri esperti della Lega. “Noi abbiamo una riforma della giustizia già pronta – aggiunge il segretario federale – efficace ed incisiva, che separa le carriere, dimezza i tempi dei processi, premia chi merita e punisce chi sbaglia”—

E Repubblica butta benzina sul rogo:

—Ma al centro dello scontro tra Lega e M5S c’è la riforma della prescrizione. Approvata nella legge Spazzacorrotti di Bonafede, che è legge dal gennaio 2019, prevede che l’orologio del processo si blocchi con la sentenza di primo grado. I leghisti si sono messi di traverso sin dal primo momento, e con la minaccia di bloccare l’intera legge, sono riusciti a vincolare l’entrata in vigore della prescrizione al gennaio 2020, solo dopo l’approvazione di una ulteriore legge di riforma del processo penale—

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Lug 31 2019

giacche orribili al potere 31 07 2019

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GIACCHE ORRIBILI AL POTERE

Ieri scrivevo una riga per ricordare che, dopo la condanna definitiva, in base alla legge, a Formigoni son stati tolti vitalizi e pensioni. Premesso che la legge valesse per tutti i pensionati si scatenerebbe un pandemonio, voglio ricordare a chi definisce “criminale” Formigoni i termini essenziali della condanna, riportati da tutti i giornali che, evidentemente, da chi prova anzitutto il piacere dell’insulto, son letti a intermittenza: dopo anni di ricerche né Procure né Tribunali han trovato un cent di dubbia provenienza nei conti di Formigoni, al punto da dover trasformare, calcolandone il valore, gite in barca e ospitalità per le vacanze, in buste; il solo Formigoni non avrebbe mai potuto favorire alcun fornitore, essendo le delibere votate prima dalla Giunta poi dal Consiglio Regionale, e nessuno dei componenti fu condannato perché scoperto con le dita nella marmellata.

Insomma, Formigoni paga l’antipatia, enorme, al di là di ogni ragionevole dubbio e, avessero buon gusto i suoi giudici, le giacche orribili che da sempre indossa.

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Lug 31 2019

all’ultima crociata 31 07 2019

ALL’ULTIMA CROCIATA

contro Matteo Salvini si unisce nientepopodimeno che l’Ordine dei Giornalisti, e Repubblica lo spiega bene:

—Non basta ammettere “l’errore da padre” per giustificare il giro sulla moto della Polizia compiuto dal figlio. Perché quella vicenda coinvolge anche il diritto di cronaca. E Salvini dovrebbe chiedere scusa soprattutto al giornalista minacciato mentre svolgeva il proprio lavoro. E’ questa la posizione dell’Ordine dei Giornalisti sulla vicenda che ha coinvolto il videomaker di Repubblica Valerio Lo Muzio. “Anziché difendere la polizia da un suo errore di padre Salvini avrebbe dovuto stigmatizzare il comportamento di chi ha provato ad impedire il legittimo esercizio del diritto di cronaca. Su questo dal giornalista professionista e ministro dell’Interno ci aspettiamo delle scuse”, dice il presidente Carlo Verna.

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Lug 31 2019

istat contro repubblica 31 07 2019

ISTAT CONTRO REPUBBLICA

Il Governo Salvini tira, giugno 2019: la disoccupazione al 9,7%, ai minimi dal 2012, cioè meglio di tutti i governi di salute pubblica succeduti a Berlusconi; Repubblica però ci spiega che non è tutto oro quel che luccica:

—Giù le persone senza lavoro, ma gli occupati stagnano. Tra i giovani, cala il tasso di disoccupati (28,1%), ma salgono fortemente gli inattivi.

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Lug 31 2019

il caso tortora 31 07 2019

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IL CASO TORTORA Terribile, spero, dimenticanza del Dubbio: le regole dello Stato di diritto non obbligano solo nei commissariati e nei comandi……………… —Anche la Giustizia ha la benda sugli occhi. Nell’iconografia classica è volutamente rappresentata incapace di vedere: perché la cecità è garanzia di imparzialità. La benda sugli occhi di Christian Gabriel Natale Hjort di imparziale non ha nulla: piuttosto squaderna una coercizione non degna di un Paese civile. Nei commissariati di Ps e nei comandi dei Carabinieri l’osservanza delle regole dello Stato di diritto è un obbligo, non un optional.

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Lug 31 2019

oscar green liguria 31 07 2019

Flaminio: amici agricoltori di Ceriana, avete olio e castagne, verdura e frutta, tutto di vertice, fate sistema, quel che preferite, ma non dimenticate mai di avere una terra benedetta da dio e dagli uomini, da secoli, da far conoscere al mondo!

Oscar Green Liguria, premiati i giovani innovatori

di Redazione Giovani Impresa

Dall’aromaterapia alla lavanda al “collezionista” di piante aromatiche, dal progetto Custodi di tradizione 2.0 a quello dedicato all’apertura multiculturale, e non solo, nell’azienda agricola: ecco alcuni dei progetti premiati alla selezione regionale del premio OscarGreen 2019, il concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa. Giunto alla 13ma edizione, l’OscarGreen è il premio che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’agricoltura e la pesca, e che mostra come, a livello nazionale, il ritorno alla terra e al mare sia ormai un dato di fatto, soprattutto tra i ragazzi che non vogliono abbandonare il proprio territorio ma salvaguardarlo, valorizzarlo e farlo conoscere al resto del mondo. I risultati sono stati svelati alla presenza del presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri, del Delegato Regionale di Coldiretti Giovani Impresa Davide Busca, del Delegato Confederale Bruno Rivarossa e di tutta la dirigenza. “Quella presentata dai giovani liguri – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa – è un’agricoltura con una forte inclinazione all’innovazione e al senso di “riscatto”, che porta i ragazzi a non abbandonare la propria terra e il proprio mare e impegnarsi per la sua piena valorizzazione e salvaguardia. Troppo spesso si trascura il potenziale impatto innovativo dei giovani sulle imprese, ma bisogna prendere atto, anche vedendo i progetti presentati a concorso, che un giovane è per natura più predisposto ad intraprendere vie nuove, a sperimentare nuovi approcci, specializzazioni e mercati, perché meno condizionato dal passato, mediamente più istruito, calato nella contemporaneità e nelle opportunità che può cogliere per cambiare e “smarcarsi” dai sentieri consolidati. Tutti i progetti presentati quest’anno mostrano le potenzialità del territorio ligure – concludono Boeri e Rivarossa – e l’Oscargreen è sempre una vetrina importante, non solo per l’azienda che partecipa ma per l’intero settore agricolo della nostra regione”. L’agricoltura e la pesca – afferma il Delegato dei Giovani Regionale Davide Busca sono delle grandi opportunità per i giovani, sia in termini economici che di soddisfazione personale e le idee presentate a concorso dimostrano concretamente la presenza e l’entusiasmo del nuovo tessuto imprenditoriale che si impegna per realizzare progetti con una buona dose di inventiva e di creatività.” Il vincitore di quest’anno per la categoria Noi per il Sociale, è Emanuele Rocca dell’azienda agricola La Cascinella (Sestri Levante, GE), con il progetto di agricoltura sociale volto al sostegno di persone svantaggiate, siano queste nostri connazionali o stranieri, che si trovano in disagio per qualsiasi motivo (ex tossico dipendente, ex carcerato, minori a rischio, disoccupati di corta e lunga data). Nell’arco di quest’anno hanno aiutato, ed inserito in azienda, due ragazzi della Costa D’ Avorio (arrivati con i purtroppo famosi barconi), con i quali si è creato un rapporto umano profondo di reciproco scambio, che solo attraverso il duro lavoro si può instaurare. A breve “per chiudere il cerchio” verrà costituita una cooperativa/ o società semplice di braccianti agricoli, dove i ragazzi che hanno vissuto questa esperienza potranno entrare a far parte del progetto ed essere loro stessi ad aiutare altri ragazzi. Per la categoria Campagna Amica è stato premiato Andrea Calabria (Sesta Godano, SP) dell’azienda agricola I Prati di Venere. Lui e la sorella Martina hanno scelto di portare nella Val di Vara i colori e profumi della lavanda, un prodotto innovativo per la vallata. Il loro obiettivo, oltre alla produzione di una linea cosmetica completa a base di lavanda, è riuscire ad avvicinare il consumatore all’azienda e al territorio, attraverso la creazione di percorsi sensoriali direttamente tra i filari di lavanda, laboratori esperienziali e momenti pedagogico-creativi con bambini e scuole. Una parte importante che stanno cercando di sviluppare, con il sostegno di una massaggiatrice olistica specializzata, è l’aromaterapia dedicata alle donne in gravidanza, per mostrare gli effetti benefici e rilassanti che può avere la lavanda. Patrick Reichstein (Imperia, IM) dell’azienda agricola Sempre Verde, è il vincitore della categoria Creatività, grazie all’idea, che vedrà un pieno sviluppo quest’anno, della produzione di essenza di arance amare a km0. Patrick nasce come olivicoltore, ma in una zona dove l’olivicoltura la fa da padrone, ha deciso di provare ad integrare la produzione con un prodotto innovativo per la zona: ha iniziato costruendo un locale di distillazione e pulendo l’area dove mettere a dimora il frutteto. Purtroppo il progetto ha avuto un rallentamento a causa di intoppi burocratici, ma entro il prossimo anno, questo giovane agricoltore punta ad essere produttivo e a far conoscere a tutti i suoi prodotti. Per la categoria Fare rete il vincitore di quest’anno è Giorgio Masio del Birrificio agricolo Altavia (Sassello, SV), che con due soci, ha deciso di aprire un birrificio agricolo e rilanciare, assieme ad esso, l’entroterra savonese. Hanno cominciato recuperando un castagneto, stalle e terreni abbandonati, e iniziato a coltivare gli ingredienti per le birre, orzo in primis, ma anche luppolo, coltivazione che trovava nella loro provincia un terreno adatto. Sia il nome del birrificio sia il nome delle birre più famose dei ragazzi sono stati scelti per rimarcare il legame con il territorio e l’intenzione di collaborare con altre realtà locali, che contrastano lo spopolamento dell’entroterra e che vogliono valorizzare al meglio le produzioni tipiche. Il premio della categoria Impresa 4.terra se lo è aggiudicato Luca Mazzocchi dell’Antica fornace (Maissana, SP), con il progetto “Custodi di tradizione 2.0” che ha l’obiettivo di far riscoprire il territorio e il sapore autentico del cibo lavorato a mano, ottenuto con l’utilizzo di processi legati alle tradizioni passate, utilizzando metodi green, mangimi naturali, energia rinnovabile e agricoltura biologica, puntando l’attenzione sulla qualità, piuttosto che sulla quantità. Ma non solo: è il progetto ideale per tutti quelli che hanno bisogno di riscoprire il piacere di una passeggiata nel bosco, la connessione con la natura, la voglia di reinventarsi e reinventare, e la volontà di mantenere viva una piccola realtà locale. È per questo che Luca ha deciso di portare avanti la realizzazione di un laghetto artificiale attrezzato, nel cuore della Val di Vara, dove le persone possono vivere una giornata lontano dallo smartphone, immersi nella natura e nella scoperta del buon cibo. Infine Marin Valentina (Pietrabruna, IM) dell’azienda agricola il Rosmarino, è il vincitore della categoria Sostenibilità. Valentina e la mia famiglia sono dei veri e propri collezionisti di piante aromatiche, che si sono impegnati a salvaguardare le biodiversità, arrivando ad avere più di 300 differenti specie di piantine. Le loro piante vanno dalle più comuni come timo, rosmarino salvia, fino ad arrivare all’Erba Limonina, alla Menta Cervina, all’Artemisia Annua, alla Santolina Oliva, all’erba Ostrica, per finire con la cosiddetta Pianta dell’Immortalità. Cercano il contatto diretto con il consumatore, attraverso la vendita presso i mercati di Campagna Amica e in azienda dove hanno occasione di far conoscere le diverse varietà e insegnare come prendersi cura della propria pianta o creare un proprio innesto.

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