Mag 14 2019

la legge del più forte-milleduecentoquarantuno 14 05 2019

Published by at 6:16 pm under costume,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLEDUECENTOQUARANTUNO Dal solito Dubbio on line; un altro errore si fa per dire, per i giudici bisogna riformare il vocabolario, se l’errore lo commettiamo noi apriti cella! Ma anche fosse vero che il Magliocca avesse cenato col boss, anche fosse vero sapesse era un boss, dov’è la prova provata del concorso esterno? —Ma non è che la storia personale di Magliocca sia a sua volta poco significativa, seppure sotto la specie di un’accusa per concorso esterno in un comune campano relativamente piccolo. Anzi, il caso del sindaco- avvocato resta clamoroso. Venne arrestato e processato perché un pentito del clan Ligato, cosca satellite dei Casalesi, offrì ai pm della Dda di Napoli una storiella tanto fantasiosa quanto suggestiva: il colloquio riservato e fatale fra Magliocca e il boss della zona, pochi giorni prima delle Comunali di maggio 2006. Ci volle quasi un anno, ed è questo forse l’aspetto ancora più grave della vicenda, per accertare che quel malavitoso, all’epoca del presunto incontro a cena, era detenuto al 41 bis. Una storia al limite dell’incredibile. Altrettanto sorprendente fu la scelta di proporre ricorso in appello da parte di uno solo dei quattro pm che fino al dibattimento in primo grado avevano sostenuto l’accusa. Nel secondo grado di giudizio venne di nuovo giù il teorema. Sono arrivati così non solo l’assoluzione definitiva nel 2014, ma anche i 90mila euro di risarcimento della Stato. «Non è irrilevante neppure questo, perché alcune sentenze della Cassazione hanno precluso il riconoscimento del ristoro per ingiusta detenzione in quei casi in cui il magistrato abbia comunque potuto essere ingannato dagli indizi. Nel mio caso, nel caso della mia innocenza, non c’erano dubbi». Dietro l’errore della magistratura antimafia partenopea pare ci sia stato anche l’eccesso di “coinvolgimento emotivo” di uno dei poliziotti che condussero materialmente le indagini: un antiberlusconiano convinto, che prima lasciava sui social frasi del tipo «meglio un figlio morto che elettore di Forza Italia» e poi costruiva i rapporti ai quali i pm diedero ascolto. Alcuni parlamentari del Pd, in prima linea Pina Picierno, fecero delle accuse infondate a Magliocca una battaglia personale. Tutti, lei compresa, si scusarono. «Tuttora gli avvisi di garanzia vengono spacciati mediaticamente per accertamenti di colpevolezza», riflette il candidato di Fi alle Europee. «Non ci si rende conto che a volte la magistratura deve notificartelo semplicemente in base alla denuncia di un tuo oppositore politico. Io posso dire di aver avuto giustizia, ma battersi perché la giustizia si affermi è un impegno che non si può mai dismettere. Ecco perché, quando mi è stato proposto, alla fine ho trovato giusto essere al fianco di Berlusconi in una sfida che non è solo elettorale».

Cremona 14 05 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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