Feb 10 2019

la legge del più forte-millecentoquarantotto 10 02 2019

Published by at 11:12 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLECENTOQUARANTOTTO

Non vorrei fosse passato nel dimenticatoio il caso Iori, ecco allora la decisione di pubblicare a puntate il mio libretto, un settanta pagine; settantaduesima puntata:

—DER PROZESS, UN’IDEA DI FRANZ KAFKA: QUANDO IL PROCESSO HA TROPPE LETTURE DEVE USCIRE DALLE AULE DEI TRIBUNALI!

E nei processi Iori, altro che indovinare; nella sentenza di primo grado, che ha raccolto tutte le “prove” usate anche nei gradi successivi, ci sono oltre trenta “forse è possibile potrebbe darsi probabile” eccetera, ma il 530/2 sembra non esistere. Per la Costituzione il giudice è soggetto soltanto alla legge, e nel nostro caso è chiara; forse, nel 533, eccessiva: preso alla lettera il principio, non condanni mai, neanche in caso di confessione; che almeno vada preso, il principio, come stella polare; che avrebbe obbligato tutti i giudici del caso Iori a pronunciare, minimo, una sentenza di assoluzione in base al 530/2, la vecchia insufficienza di prove……..

Come si vede, il problema non è impedire il processo indiziario, che nemmeno oggi è permesso dal codice, il problema è il giudice che chiama prova una sua illusione. E allora tento di spiegare i processi alla Iori: se il giudice di merito sentenzia senza ascoltare i “suggerimenti” della Cassazione, per lui sono guai, e la Cassazione del nostro caso è più che chiara nel ricordare come il giudice deve intendere il principio del 533. Credo questo passo aiuti a capire:

“Costituisce principio acquisito e assolutamente consolidato nell’elaborazione
giurisprudenziale di questa Corte in tema di valutazione della prova indiziaria,
più volte affermato anche dalle Sezioni Unite, che il metodo di valutazione degli indizi deve procedere attraverso un’operazione propedeutica contemplante l’apprezzamento di ciascun elemento che ne compone il quadro complessivo, che deve essere singolarmente saggiato nella propria valenza qualitativa e nel suo grado di precisione e gravità, a cui deve necessariamente far seguito una lettura organica e unitaria dell’intero compendio indiziario, che non si esaurisca in una mera sommatoria dei singoli indizi, ma che deve valorizzarne la convergenza in una medesima prospettiva globale, tendente a porne in luce e valorizzarne i collegamenti e la confluenza in un medesimo contesto dimostrativo.”

Io sento i primi scricchiolii: da dove nasce e che giustificazione ha questa “convergenza in una medesima prospettiva globale”, che ricorda troppo le idee innate? Ma il peggio deve ancora arrivare…..

Cremona 10 02 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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