Gen 10 2019

la legge del più forte-millecentodiciassette 10 01 2019

Published by at 7:48 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLECENTODICIASSETTE
Non vorrei fosse passato nel dimenticatoio il caso Iori, ecco allora la decisione di pubblicare a puntate il mio libretto, un settanta pagine; quarantunesima puntata:
—DER PROZESS, UN’IDEA DI FRANZ KAFKA: QUANDO IL PROCESSO HA TROPPE LETTURE DEVE USCIRE DALLE AULE DEI TRIBUNALI!
La motivazione d’Appello, tranne dettagli, la ricalca, e sì che basterebbe meditare su diversi verbali d’udienza, come la deposizione dell’agente Marchetti che abbiamo a lungo commentato; dal punto di vista formale tiene meglio, ma nella sostanza degli argomenti è identica, per cui nemmeno lì troveremo come Iori abbia rifilato lo Xanax alle vittime eccetera, pur dedicando al tema la bellezza di 21 ventun pagine. Già dalle prime righe, si capisce come andrà a finire: “Ed invero, prima ancora di verificare se Claudia avesse potuto spontaneamente ingerire e, soprattutto far ingerire a Livia, un gran numero di pastiglie intere di Xanax, occorre stabilire se davvero Claudia si fosse personalmente procurata quel farmaco e in quella quantità.” I fuochi d’artificio cominciano: “verificare” se un adulto può ingerire spontaneamente le pastiglie; e se non riesce a farle ingerire alla bimba la madre, figuriamoci il padre; “occorre stabilire” se Claudia si fosse personalmente procurata: caspita, stiamo parlando di uno degli ansiolitici più diffusi, che se pur è prevista la ricetta lo compri dicendo: la porterò domani! Comunque, le prime 8 otto delle 21 ventun pagine “dimostrano” che Claudia Ornesi non poteva essersi procurata lo Xanax! Finalmente, arriviamo al nocciolo: “Occorre, ora, stabilire se tale conclusione risulti contraddetta dalle risultanze processuali afferenti l’altro aspetto da analizzare: le modalità di assunzione del farmaco” E qui, francamente, anche a essere amici o ammiratori dei giudici, c’è da restar perplessi: la sfera di cristallo della Corte di Cremona non è nominata, ma nei fatti c’è di peggio. “Tuttavia, devesi subito premettere che il modo di somministrazione clandestina per Iori sarebbe stato, non quello di far ingerire alle vittime pasticche intere, ma quello, molto più agevole, di frantumare le pasticche o somministrare il farmaco in gocce e mischiando la sostanza nel cibo o nelle bevande” Nessun dubbio, naturalmente, che non solo per Iori, per chiunque di noi, giudici compresi, sia meno complicato rifilar di nascosto liquidi che solidi, ma, quando lo si scrive in una sentenza, da ergastolo per giunta, bisogna dimostrarlo; non compiere il cammino inverso, siccome Iori è colpevole, dunque ha usato le gocce, invece delle pastiglie che son sul tavolo; e Freud ha la sua bella parte nel richiamo alle pasticche da frantumare: o no? Iori si procurerebbe le pastiglie per frantumarle: non era più semplice comprare subito le gocce? O la Corte d’Appello scrive non riuscendo a scacciare dal profondo della coscienza le pastiglie?
Cremona 10 01 2019 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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