Dic 18 2018

la legge del più forte-millenovantaquattro 18 12 2018

Published by at 6:15 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLENOVANTAQUATTRO
Non vorrei fosse passato nel dimenticatoio il caso Iori, ecco allora la decisione di pubblicare a puntate il mio libretto, un settanta pagine; diciottesima puntata:
—DER PROZESS, UN’IDEA DI FRANZ KAFKA: QUANDO IL PROCESSO HA TROPPE LETTURE DEVE USCIRE DALLE AULE DEI TRIBUNALI!
“Pubblico Ministero – E ma perché, ma è importante appunto, cioè perché ripeto, un conto è dire che ne ho viste due ed un conto è dire che ne ho vista una, cioè lei… Testimone, Marchetti G. – Diciamo…
Pubblico Ministero – … perché lei dice di aver visto una pastiglia in bocca? Testimone, Marchetti G. – … sì.
Pubblico Ministero – E noi le abbiamo fatto vedere la foto e nella foto non c’è la pastiglia, quindi, se lei l’ha vista e dice che non ha fatto intervenire nessuno.
Avv. Difensore, Giusto – Presidente, ha detto che ne ha viste due, non è che possiamo….…
Presidente – Stiamo cercando di chiarire un punto.”
Il Presidente cerca di chiarire un punto che al lettore attento è chiaro da un pezzo; e il difensore Giusto tenta di riportare lui e il Pm al rispetto delle regole del codice: il teste deve rispondere su un fatto, e qui ha risposto al di là di ogni ragionevole dubbio; dopo, sia il Pm che la Corte peseranno la risposta, che però quella è, e non devono fargliela cambiare perché contrasta con le loro idee. Valuti poi come vuole, il lettore, la mia osservazione: siamo in una delle primissime udienze del processo; il Pm, che ha condotto le indagini, se ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio deve essere convinto della colpa dell’imputato, ma il Presidente della Corte, per legge, non deve conoscere gli atti, le prove devono formarsi in Aula sotto i suoi occhi; perché insiste tanto a che il teste “non abbia visto” la pastiglia vicino alla bocca della piccola Livia?
Perché? Perché? Perché?
E’ ben possibile abbia letto a suo tempo i giornali e si sia fatta un’idea, ma il processo serve a scacciare le “idee innate” e a esaminare i fatti esposti in Aula.
“Presidente – Con la massima tranquillità. Io non so se ha fatto una relazione di servizio?
Pubblico Ministero – Ed appunto, cioè non c’è traccia di questa, io…
Presidente – C’è una relazione di servizio?
Pubblico Ministero – … c’è una relazione.
Testimone, Marchetti G. – Io so che poi lì ha proceduto la Scientifica con le foto. Pubblico Ministero – C’è una relazione ma non c’è traccia di questo dettaglio. Lei, cioè…
Testimone, Marchetti G. – Cioè, a me sembrava appunto, una pastiglietta in bocca, lì. Pubblico Ministero – … allora diciamo così, perché io, appunto noi stiamo cercando di appurare la verità. Se lei l’avesse vista l’avrebbe inserita nella relazione di servizio?
Testimone, Marchetti G. – Sì.
Pubblico Ministero – Se l’avesse vista in bocca, lei avrebbe detto nella relazione: “notavo nel corpo una”…
Testimone, Marchetti G. – Sì.
Pubblico Ministero – Lei sa come me che in questa circostanza non c’era traccia negli atti, quindi, siamo tutti quanti sobbalzati quando abbiamo sentito negli altri testi…
Presidente – Abbiamo una relazione di servizio?
Avv. Difensore, Giusto – Dice questo.
Pubblico Ministero – … abbiamo una relazione di servizio.
Presidente – Usiamo la relazione di servizio.”
Altro nodo di Gordio: se la relazione di servizio prevale sulla testimonianza, perché ascoltare l’agente che l’ha scritta?
“Pubblico Ministero – Allora, la domanda è: se l’ha visto per quale diavolo di ragioni non l’ha scritto nella relazione di servizio, perché non lo riteneva all’epoca importante come particolare?
Testimone, Marchetti G. – Sì, è un particolare che non…
Pubblico Ministero – O perché semplicemente all’epoca non… non so, vuole; io ce l’ho qua la relazione di servizio, vuole che gliela sottoponiamo?
Presidente – Si parla di pastiglie o non si parla, o se ne parla di una? Cioè, io non è che posso indovinare, cioè posso andare ad intuito.
Pubblico Ministero – Non si parla, non si parla di pastiglie.
Presidente – Non si parla di pastiglie!
Pubblico Ministero – Si parla di blister, e poi ci arriviamo!
Presidente – Allora, se posso intervenire? Sennò faccio seguire a voi e poi intervengo io.”
Insomma, nella relazione di servizio l’agente Marchetti non fa cenno di pastiglie, per cui la sua testimonianza in Aula va bene nella parte in cui ricorda la pastiglia lontana dalla bocca, è sbagliata se ricorda quella nella bava, cioè la prova ch’è stata ingerita e vomitata. E alla fine il Presidente si ricorda che la legge gli permette di esaminare il teste; certo, qui c’è l’ennesima imprecisione, solo dopo che l’hanno esaminato le parti, dice il 506cpp, mentre invece al momento non sono ancora intervenuti né Parte civile né Difesa.

Cremona 18 12 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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