Dic 14 2018

terranostra 14 12 2018

Published by at 2:40 pm under costume,cronaca nazionale,golosità

Sotto la guida del Presidente di Terranostra, Diego Scaramuzza, alcuni selezionati giovani hanno preso parte al corso promosso da INIPA-Coldiretti Education in Cultura e Promozione Gastronomica presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Immaginate un borgo di epoca romana che faceva del vino e della lavorazione del cuoio il centro principale di sviluppo economico. Siamo nel I secolo, quando Pollentia, sulle sponde del fiume Tanaro, viveva un periodo di vitalità e splendore, di cui ne è testimone i resti di un antico anfiteatro.
I secoli passano, ma le attività contadine legate alle produzioni vitivinicole e zootecniche continuano a caratterizzare il territorio e le tradizioni delle locali comunità rurali. Nella prima metà del XIX secolo, Pollenzo rivive una propria “seconda giovinezza”: sede delle Agenzie Sabaude per la gestione delle tenute dei Savoia, re Carlo Alberto volle farne un centro di ricerca agraria di eccellenza. Sebbene fosse già dedito al miglioramento genetico delle razze bovine, da cui derivò la selezione della Fassona piemontese, qui hanno mosso i primi passi i “moderni” metodi di vinificazione. Infatti, con un filantropico fine pedagogico di aiutare anche i contadini a produrre vini migliori, il Re si avvalse del migliore enologo del tempo, il Generale Paolo Francesco Staglieno: un pioniere della vinificazione, la cui memoria è oggi tramandata dalla Banca del Vino che dal 2001 raccoglie le bottiglie delle migliori aziende italiane. Ed è proprio in questa località piemontese, che gli Agrichef di Campagna Amica sono stati gli eccellenti protagonisti del corso di specializzazione in campo gastronomico appena concluso. Tra questi troviamo Francesca che, come le piace definirsi, è anche la prima agri-pasticciera d’Italia e Luisa che, sebbene giovanissima (classe ’97), è molto determinata a “scoprire” nuovi modi e ricette per far conoscere l’eccellenza dei prodotti piemontesi nel proprio agriturismo di famiglia fondato quando ancora non era nata più di trenta anni fa!
L’Agrichef Angelo in provincia di Novara ci racconta invece una storia unica perché, essendo risicoltore da generazioni conosce il riso come pochi altri e nel suo agriturismo è possibile assaporare praticamente la storia di ogni singolo chicco che troverete nel piatto, tra cui ricette antiche da lui personalmente riscoperte tramite i racconti della nonna.
Nella sua cucina di “confine” tra le provincie di Torino, Asti e Cuneo, Maria Teresa ci racconta che, oltre agli ottimi biscotti fatti a mano per i più piccoli, nel proprio agriturismo anche i grandi possono divertirsi a giocare a tavola, degustando il buon cibo della sua terra. Un po’ più a est, l’Agrichef Giulia dalla provincia di Como, ci racconta invece che la sua cucina non è solo una passione, ma una vera e propria missione: «nei prodotti che offriamo c’è tutto il nostro amore per la terra e per la tradizione!». Dalla provincia di Varese, Elisa va molto fiera dei prodotti del suo orto e non nega di sentirsi un po’ “la regina della patata”, uno tra i prodotti di eccellenza che coltiva con le sue tre sorelle: oltre all’agriturismo l’azienda offre tantissime attività di fattoria didattica per bambini e laboratori di team building aziendale.
Fiorella poi alleva prevalentemente galline ovaiole e per questo ci tiene a precisare che oltre ad altri ottimi prodotti dell’orto e a base di carne, nel suo agriturismo vi farà degustare una tra le migliori paste all’uovo… fatta rigorosamente a mano! Dalla Toscana, Marzia ammette con molta umiltà che in campagna come in cucina non si smette mai di apprendere cose nuove e dopo questo corso è ancora più convinta della missione del suo agriturismo: oltre a far scoprire i prodotti della sua terra, vuole soprattutto far vivere ai propri clienti un’esperienza unica basata sulla consapevolezza del viver sano senza rinunciare però al tipico gusto contadino. Scendendo un po’ più a sud, troviamo poi Loredana che non produce solo delle ottime conserve e confetture biologiche con la frutta del proprio orto, ma è soprattutto nei piatti del suo agriturismo che si nasconde una storia tutta (ancora) da raccontare …e da assaggiare!
Maria Luisa, infine, dopo aver lasciato il Friuli Venezia Giulia per amore, gestisce con il marito una masseria in Puglia in cui l’uso sapiente dell’uva “primitivo” delle sue vigne si fonde con un amore infinito per la cucina: del corso si dice molto felice di aver ricevuto consigli anche da Silvio Barbero, fine intellettuale gastronomico, nonché vicepresidente dell’Università di Pollenzo.

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