Ott 22 2018

coldiretti, coldiretti, coldiretti!! 22 10 2018

Published by at 4:42 pm under costume,cronaca nazionale

COLDIRETTI, COLDIRETTI, COLDIRETTI!!
Integrale da l’Opinione delle Libertà: millesima dimostrazione, chi vuol parlare dei grandi temi dell’Agricoltura si rivolge ai Coldiretti.
—Che l’Italia faccia fatica ad uscire da questa lunghissima crisi è un desolante dato di fatto, e che la disoccupazione, soprattutto giovanile, sia una delle sue piaghe peggiori è dimostrato dai numeri: secondo l’ultima ricerca di Eurostat, a settembre, la percentuale dei giovani disoccupati in Italia era del 30,8 per cento, quasi il doppio rispetto a quella degli altri Paesi europei. Ma c’è un trend che invece è in controtendenza e che racconta di un settore in rapida crescita e con un forte tasso di occupazione giovanile: l’agricoltura. Lo ha fotografato la Coldiretti, in un’analisi presentata al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio, secondo la quale l’Italia è al vertice dell’Unione europea per la presenza di giovani nell’agricoltura con oltre 55 mila aziende guidate da under 35 con una crescita del 5 per cento rispetto al 2017. Si tratta di aziende più ricche, con una superficie del 54 per cento superiore alla media ed un fatturato più elevato del 75 per cento, grazie anche all’elevato tasso di tecnologia e conoscenza dei nuovi mercati, anche internazionali, che caratterizza i nuovi “contadini”. In aggiunta, nel 2016/2017 oltre 30mila giovani hanno presentato domanda per l’insediamento in agricoltura dei Piani di sviluppo rurale (Psr) dell’Unione europea e più di 45mila nell’anno scolastico 2017/2018 sono stati gli iscritti alle scuole superiori di agraria, con un aumento record del 36 per cento rispetto a cinque anni fa. Quali sono le motivazioni di questo “ritorno alla terra” che Coldiretti definisce “epocale, e che non avveniva dalla rivoluzione industriale”? Una prima considerazione va sicuramente rivolta alla responsabilità degli altri settori del sistema-paese: con l’industria e i servizi incapaci di offrire prospettive professionali e ad assicurare un futuro stabile ai nostri giovani, l’Italia assiste ad una rivalutazione del legame con il territorio perché come ha evidenziato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ”il mestiere della terra non è più considerato l’ultima spiaggia per chi non ha un’istruzione e ha paura di aprirsi al mondo, ma è la nuova strada del futuro per giovani istruiti e con voglia di fare tanto”. Ma un altro dato sicuramente fondamentale è costituito dalla spinta che viene ai nuovi imprenditori agricoli dall’aumento dei fondi a disposizione: Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) permette ai giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni di beneficiare di agevolazioni per acquistare un’azienda agricola; e raddoppiano anche i fondi nazionali per gli under 40 che scelgono di tornare alla terra con un incremento da 37 a 74 milioni dei finanziamenti per favorire l’insediamento nelle campagne grazie alla revisione a medio termine della Politica agricola comune (Pac). Un altro elemento fondamentale di questo successo è l’interesse che stanno dimostrando le nuove generazioni verso quelle caratteristiche di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina e la predilezione per la tutela dell’ambiente e per l’attenzione al sociale. Insomma, un vecchio detto diceva di chi non era capace di lavorare: “braccia rubate all’agricoltura”. Bene, oggi quelle braccia stanno diventando più preziose che mai, e non solo per l’agricoltura ma per l’intero Paese.

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