Ott 16 2018

difendere il povero, 16 10 2018

Published by at 5:44 pm under costume,cronaca nazionale,Giudici

DIFENDERE IL POVERO,
perché il ricco ce la fa da solo e comunque ha sempre molti aiutanti, è anche l’idea di Piero Sansonetti, direttore del Dubbio, quando vede la solitudine di Armando Verdiglione, già ricco di fama e di amici di gran nome, ai tempi d’oro: –Poi nel 2011 è finito in mezzo a una vicenda giudiziaria molto complicata che lo ha portato alla condanna al carcere che ora sta scontando, per evasione fiscale. Per la verità nel 2012 il Tribunale del riesame aveva negato l’esistenza del reato. Così come l’ha negata al processo d’Appello la Procura generale, chiedendo l’assoluzione, e tuttavia Verdiglione è stato condannato. Voi capite che la sua condanna difficilmente può essere considerata una decisione al di sopra di ogni ragionevole dubbio, come prevede il Codice: dubbi, più o meno ragionevoli, li ha sollevati il Tribunale del riesame e poi la pubblica accusa. La Corte però ha condannato. E ha deciso che la giusta pena per l’evasione fiscale fosse sei anni di galera, che per una persona di 74 anni in non ottima salute assomiglia moltissimo all’ergastolo– Tre motivi che condivido anch’io, che non ho mai seguito la cronaca giudiziaria prima di incappare nei processi Iori: i giudici interpretano a modo loro il principio del ragionevole dubbio, fissato dalla legge, e la conferma si ha nelle richieste o decisioni altalenanti, ben tipicizzate nel famoso caso del delitto di Garlasco, con Alberto Stasi alla fine in galera; sei anni per reati tributari sono tanti, sia in assoluto, sia a confronto di pene per reati molto più gravi; e a un uomo di 74 anni di malcerta salute, cui la legge permette i domiciliari, paiono una soluzione finale.

Francoforte 16 10 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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