Set 24 2018

la legge del più forte-millenove 24 09 2018

Published by at 7:52 pm under costume,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLENOVE Dal Fatto Quotidiano, ancora una prova di come ragionino certi nostri giudici, specie quelli in alto: platea “ridotta” di 200 persone, “né vi erano significativi riferimenti alla situazione politica locale e ad esponenti locali”; immagino lo stato d’animo di un cittadino pubblicamente di Destra nel doversi sottoporre al suo giudizio; e le dichiarazioni fuori misura e prive di equilibrio sono un corredo professionale ordinario, per chi esercita quella professione! —Nell’ultima riunione plenaria prima dell’insediamento dei nuovi consiglieri, Palazzo dei Marescialli chiude due procedimenti che avevano fatto discutere nelle ultime settimane: quella sul giudice scrittore che inviava sms a Buzzi, ma prima del suo arresto per Mafia capitale, e quella sul presidente del tribunale di Bologna che si era espresso contro il referendum costituzionale. Su proposta della prima commissione è stato archiviato il procedimento di trasferimento d’ufficio di Francesco Caruso, presidente del tribunale di Bologna. Il suo commento postato su facebook a proposito del referendum costituzionale era riservato ad una platea di amici, ma venne pubblicato senza il suo consenso, come ha spiegato poi, da La Gazzetta di Reggio. Il Csm ha ritenuto che, “al pari di ogni altro magistrato, aveva pieno diritto ad esprimere la sua opinione sul referendum costituzionale”, pur sottolineando che “i toni e le espressioni utilizzate dal dottor Caruso sono state fortemente inopportuni“. “Si tratta – si legge nella delibera – di dichiarazioni che per un magistrato non possono non apparire fuori misura e prive di equilibrio: esse tendono a negare la legittimità della riforma approvata dal parlamento e, nel contempo, a denigrare sul piano democratico i suoi sostenitori, paragonandoli addirittura agli italiani che, negli anni della guerra di liberazione, si schierarono con i nazifascisti. Ad essere aspri e contundenti non sono soltanto i toni ma anche i contenuti”. Il Csm rileva inoltre che lo scritto era sì rivolto ad una platea di 200 persone, ma era ampiamente prevedibile che, in ragione del ruolo pubblico ricoperto dal magistrato, qualcuno – sia pure in maniera non corretta sul piano umano e relazionale – lo divulgasse all’esterno”. Tuttavia “non esistono i presupposti per l’apertura di un procedimento per incompatibilità ambientale o funzionale”. Infatti, le dichiarazioni, “per quanto inizialmente veicolate su un quotidiano locale, non hanno in realtà riguardato il contesto territoriale”, ma un evento “nazionale”, né vi erano “significativi riferimenti alla situazione politica locale e ad esponenti locali. Non vi è quindi ragione per ritenere che tali dichiarazioni abbiano potuto e possono tuttora radicare una situazione di incompatibilità ambientale”.

Cremona 24 09 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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