Set 17 2018

la legge del più forte-milledue 17 09 2018

Published by at 6:55 pm under costume,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – MILLEDUE Da www.errorigiudiziari.com; ho copiato questo pezzo per una curiosità, il difensore che cerca di scusare la Procura; io, che non ho mai fatto il giudice, prima di sbatter dentro un uomo di 34 anni con moglie e figli, avrebbe violentato una vecchietta di 87 anni, prima ancora di Dna eccetera, il carcere non è un vacanza obbligata, l’avrei sottoposto ad un’accuratissima visita psichiatrica!
—-Alle tre del mattino dell’1 ottobre 2016, uno sconosciuto si introduce di nascosto nell’appartamento di un’anziana, a Castelcovati, in provincia di Brescia. L’uomo passa per la cucina e afferra un grosso coltello, poi si dirige verso la donna di 87 anni che sta dormendo e non si è accorta di nulla. Quando lei si sveglia, si ritrova una mano sulla bocca e viene costretta con la forza a subire una violenza sessuale. Prima di abbandonare la casa, l’uomo minaccia più volte di morte la donna se racconterà ad altri quello che è appena accaduto. È sulla base di questa ricostruzione che Saint Petrisor, un manovale romeno e incensurato di 34 anni, in Italia da 13 anni, viene arrestato dai carabinieri dopo pochi giorni dai fatti. Lo ha denunciato la stessa donna stessa, che conosce Saint Petrisor perché abita nel suo stesso condominio. L’uomo, condotto nel carcere di Brescia per violenza sessuale aggravata, lesioni personali e minacce, nega tutto: è innocente, non è mai entrato in quella casa né tantomeno violentato l’anziana signora. Ma non c’è niente da fare: su ordine del Pm che coordina le indagini, Ambrogio Cassiani, la sezione investigazioni scientifiche del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Brescia trova in casa della vittima il coltello utilizzato dall’aggressore e isola alcune tracce biologiche in modo da compararle con il profilo genetico di Saint Petrisor. Il 14 novembre 2016, il colpo di scena: durante l’incidente probatorio, viene reso noto l’esito dell’esame del Dna svolto sulle lenzuola e sugli indumenti intimi della signora. Nonostante il test sia stato ripetuto tre volte, ha sempre dato esito negativo: non c’è alcuna relazione, insomma, con Saint Petrisor. L’ottantasettenne insiste: è stato proprio il manovale romeno ad abusare di lei. Ma gli inquirenti scoprono che tra i due non corrono buoni rapporti di vicinato, anzi. E così, dopo 45 giorni di carcere, Petrisor esce completamente dalla vicenda e torna in libertà, tornando a riabbracciare i suoi due bambini. Ma la storia non finisce qui, anzi: è lo stesso manovale romeno a denunciare la donna e il suo amante per calunnia aggravata e simulazione di reato. Il motivo? Si è inventata tutto, insieme con il suo amante italiano di 71 anni (che l’aveva anche accompagnata dai carabinieri per sporgere denuncia), per vendicarsi di alcuni litigi che aveva avuto con Petrisor. Le tracce biologiche rinvenute in casa dell’anziana signora erano proprio del suo amante. Il 10 settembre 2018, l’avvocato Cristian Mongodi – difensore di Saint Petrisor – ha presentato istanza di riparazione per ingiusta detenzione. “Ma va precisato che, nonostante l’accusa andasse chiarita sotto diversi punti di vista, non si poteva non agire come ha fatto la Procura di Brescia. In ogni caso è ormai acclarato che il test del Dna ha escluso che le tracce biologiche rinvenute nella casa e sugli indumenti della signora, non appartengono a Saint Petrisor”. “Non so perché questa signora mi ha fatto quello che mi ha fatto. Ma la perdono, visto l’età che ha: anch’io ho una nonna e magari può sbagliare anche lei”. (fonti: Giornale di Brescia, BresciaToday, BSNews, QuiBrescia) Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2018
Cremona 17 09 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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