Archive for Giugno, 2018

Giu 30 2018

la legge del più forte-novecentoventidue 29 06 2018

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – NOVECENTOVENTIDUE Dal Dubbio on line, e sarò brevissimo; intervista a un giudice candidato al Consiglio superiore della magistratura, eccolo sul tema dell’autonomia e indipendenza dell’ordine giudiziario, che non deve essere corretto da altri, nemmeno sotto il profilo disciplinare. Il che ricorda il re di una volta, re per grazia di Dio; dopo secoli l’aggiunta: e per volontà della nazione. —-Il malessere assomiglia all’onda dell’antipolitica? Tra le nuove leve la disaffezione c’è, ed è preoccupante. Il Consiglio superiore deve ritrovare una sintonia e una vicinanza a questi colleghi, certo. Ma la critica all’organo di autogoverno non è sempre del tutto giustificata. Criticità ce ne sono sempre state. Mettere tutto in discussione è pericoloso: vorrei non ci si dimenticasse di quale patrimonio rappresenti il nostro Csm, un sistema di governo autonomo che credo ci invidino in molti Paesi. Non dappertutto i Csm hanno le stesse prerogative? Noi non solo eleggiamo i nostri rappresentanti, ma possiamo contare sul fatto che da questi stessi colleghi è formata anche la sezione disciplinare. Abbiamo il privilegio di poter scegliere chi dovrà giudicare eventuali ipotesi di illecito disciplinare. Mi pare la più alta espressione possibile dall’autonomia e indipendenza dell’ordine giudiziario. Sostenere che l’autogoverno sia del tutto inefficace vuol dire aprire la strada a pericolosissime modifiche della sua struttura.
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Giu 30 2018

la quintessenza della cremonesità-seicentoventidue 29 06 2018

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LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – SEICENTOVENTIDUE
Lunghissima intervista di Rossi Alessandro al nuovo presidente della Fiera Roberto Zanchi: si impegnano in due, per dire nulla; del resto se Mondo Padano tiene a fatica le 100 cento copie settimanali, ci sarà più di un motivo.
Chi invece ha sempre tanto da dire e vien cercato da qualsiasi interlocutore di peso, è Coldiretti; oggi è La Stampa a chiedere un parere:
—Il ritorno dei voucher in agricoltura permetterebbe di recuperare circa 50 mila posti di lavoro occasionali nelle attività stagionali in campagna dove con l’estate sono iniziate le attività di raccolta e presto ci sarà la vendemmia. A riferirlo in una nota è Roberto Moncalvo. Il presidente di Coldiretti commenta positivamente le dichiarazioni di Gian Marco Centinaio che ha aperto alla possibilità di reintrodurre i voucher: il datore di lavoro – ha spiegato il ministro dell’Agricoltura – potrà beneficiare di prestazioni lavorative in piena legalità e con coperture assicurative in caso di incidenti, mentre il lavoratore riceverà non solo un compenso esente da tasse ma potrà accumulare i contributi per i trattamenti pensionistici—
Poi arriva il turno della lagna; dalla newsletter 26/2018 di oggi, sito Libera:
—Si sono concluse le elezioni per il rinnovo dei vertici del Consorzio agrario di Cremona con una assemblea dei delegati del tutto inutile in quanto gli stessi, secondo le indicazioni fornite dal presidente uscente, Paolo Voltini, erano vincolati al rispetto delle decisioni prese nelle assemblee parziali. Quindi non è stato nemmeno letto e votato il bilancio consuntivo dello scorso anno. Non sono state poste le basi per un sereno confronto. Inoltre le assemblee, ancorché svoltesi formalmente in modo corretto, hanno avuto un andamento anomalo dal momento che sono state
svolte tutte in prima convocazione. Da rimarcare infine il passaggio sul discorso del presidente uscente Paolo Voltini all’assemblea dei delegati sulla necessità di recuperare spazi e consensi da parte del Consorzio e per questo ha chiamato all’appello i componenti del nuovo consiglio. La prima condizione per raggiungere questo obiettivo è di sapere distinguere la differenza, e quindi i comportamenti, tra la gestione di un sindacato agricolo e quella di una cooperativa che opera sul mercato ed in termini economici—
Penosi; son lì che sta per mancargli fin l’aria da respirare e pretendono dar lezioni al mondo, anche a chi da tre anni li sculaccia impietosamente in pubblico, in ogni occasione; nel caso al Quarto Lato di Piazza Duomo non avessero capito, alludo a capitan Voltini.
Per la comicità, che più naturale è difficile, provvede come al solito il Cilecca; da www.cremonaoggi.it:
—‘Cremona bellissima’: questo il titolo del programma Cultura 2019 di Cremona, volto a valorizzare l’ampia ricchezza che in questo settore Cremona eccelle, presentato nella mattinata di venerdì in cortile Federico II dal sindaco Gianluca Galimberti, dall’assessore Barbara Manfredini e da Michele Ginevra, responsabile del Centro Fumetto A. Pazienza. Circa 450 sono gli appuntamenti in programma, come accade ogni anno—
Non bastava Cremona bella?

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Giu 29 2018

piccoli ortolani crescono 29 06 2018

PICCOLI ORTOLANI CRESCONO CON I TUTOR DELL’ORTO DI CAMPAGNA AMICA
Alla scuola dell’infanzia Villetta di Cremona

Si godranno le meritate vacanze, ma non prima di aver dato un ultimo – orgogliosissimo – sguardo al loro ‘orto scolastico’. Sono i 45 ‘grandi’ della Scuola dell’Infanzia Villetta di Cremona, tra i protagonisti del progetto di educazione agroalimentare “La campagna nel mio piatto”, proposto dalle aziende di Coldiretti-Campagna Amica alle Scuole primaria, secondaria di primo grado e dell’infanzia del nostro territorio.
Tra incontri in classe con gli agricoltori (per scoprire come nascono miele, formaggi, pane, frutta e verdura di stagione) e ‘viaggi dei sapori’ presso i mercati di Campagna Amica (occasione per dialogare con tutti gli agricoltori, assaggiando, ad esempio, i prodotti di bufala e i formaggi caprini, ma anche salumi e confetture, frutta e biscotti, scoprendo dalle parole degli agricoltori quanta passione e quanta competenza vi siano dietro il lavoro nei campi e negli allevamenti), tra visite nelle aziende e laboratori dedicati alle tradizioni della nostra campagna, un’attività in particolare ha conquistato gli alunni più piccoli: la preparazione e cura dell’orto scolastico.
“Abbiamo ricevuto dalla scuola dell’infanzia Villetta di Cremona la richiesta di un aiuto nella realizzazione dell’orto scolastico. Il nostro tutor dell’orto Giacomo Maghenzani, in collaborazione con l’agrinido Piccoli Frutti che ha fornito pianticelle e semi, si è dunque recato per alcune ‘lezioni in campo’, così da seguire i bambini nella semina e nelle operazioni successive. I bambini hanno preparato il terreno, tolto le erbacce, hanno seminato e innaffiato, poi hanno potuto veder crescere le insalate, le fragole, le varie orticole. Il tutto grazie al loro lavoro e alla loro dedizione, unito alla fondamentale attenzione delle insegnanti. E’ stata un’esperienza bella e formativa, che ha dato modo ai bambini, in primis quelli delle scuole dell’Infanzia, di toccare con mano il lavoro degli agricoltori” spiega Mauro Donda, Direttore di Coldiretti Cremona.
“L’attività manuale all’aperto, come la realizzazione dell’orto e la coltivazione di piante, dà la possibilità al bambino di sperimentare in prima persona gesti, operazioni e osservare che cosa succede attraverso l’esperienza diretta, acquisendo le basi del metodo scientifico – hanno sottolineato le insegnanti della scuola dell’infanzia Villetta –. I bambini hanno partecipato con entusiasmo all’esperienza dell’orto: il vedere crescere le piantine seminate ha dato loro l’input necessario ad alimentare “l’amore” verso la natura. Lo stupore nel veder crescere le piantine e la soddisfazione di poter effettuare il raccolto ci ha dato l’opportunità di allestire con i bambini un nostro ‘banco’ dei prodotti orticoli per mostrarli anche ai genitori. E’ stata un’esperienza senza alcun dubbio positiva e da ripetere in futuro”.

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Giu 29 2018

buoni e coglioni 29 06 2018

BUONI E COGLIONI Mi tocca aggiustare il detto: buono ma non coglione; gli abbiamo risparmiato la condanna penale e così la Corte, che mi ricorda tanto la nostra Corte Costituzionale, condanna noi a pagare loro; che magari riedificano l’ecomostro! Dalla Stampa: —La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con una sentenza non appellabile, ha stabilito che le autorità italiane non avrebbero dovuto procedere con la confisca di numerosi terreni per costruzione abusiva senza una previa condanna dei responsabili: la sentenza riguarda Punta Perotti (Bari), Golfo Aranci (Olbia), Testa di Cane e Fiumarella di Pellaro (Reggio Calabria). Per i giudici le autorità italiane hanno violato il diritto al rispetto della proprietà privata.
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Giu 29 2018

gli invasori 29 06 2018

GLI INVASORI
Dal Corriere; non capisco il motivo del vanto, in un intero mese da ministro ha ottenuto solo il 70%…..
—Salvini ha poi raccontato di aver sentito via messaggio il presidente del Consiglio, «e a Bruxelles qualcuno si è accorto di noi, hanno fatto mattina. Mi sembra che si sia portato a casa per il momento il 70% di quello che è stato richiesto. Chiaro che l’Italia non può essere lasciata da sola, abbiamo messo puntini sulle i e si è arrivati a dei risultati». L’Italia inoltre non aprirà nuovi centri di accoglienza. «Gli unici centri che stiamo aprendo sono quelli per i rimpatri, almeno uno in ogni regione. Non faremo nuovi centri di accoglienza», ha spiegato il segretario della Lega.

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Giu 29 2018

gli stivali delle sette leghe 29 06 2018

GLI STIVALI DELLE SETTE LEGHE
Da L’Opinione delle Libertà; stringendo, a noi di Forza Italia servono quegli stivali, per recuperare il 20% se va bene che ci separa dagli amici della Lega; ma se anche noi parliamo di populismo di maniera di Salvini, come la buona sinistra di Repubblica e affini, anche il Padreterno ci regalasse gli stivali, li useremmo al contrario; infine, incontrare la gente, ma come? la gente viene a Palazzo o noi montiamo i banchetti in piazza, come da sempre fanno gli amici della Lega?
—Forza Italia deve porsi un traguardo: diventare, nuovamente, il partito di maggioranza relativa. Per raggiungere questo obiettivo occorre, innanzitutto, incontrare la gente. Ascoltarne i bisogni, interpretarne gli umori, rappresentarne le istanze. Evitando di cavalcare il populismo di maniera che governa questa fase confusa della politica italiana.

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Giu 29 2018

diritto acquisito e soluzioni condivise 29 06 2018

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DIRITTO ACQUISITO E SOLUZIONI CONDIVISE
Da Repubblica; sul diritto acquisito non spendo una parola, sarebbe chiedere al ladro se il furto va punito; la soluzione condivisa va prima di tutto inquadrata bene: condivisa coi beneficiati e i loro potenti amici o il resto dei cittadini?
—La colpa della seconda carica dello Stato è quella di frenare sul taglio dei vitalizi – storico cavallo di battaglia di M5s – lasciando “solo” il presidente della Camera Roberto Fico che ha presentato, nell’ultima riunione dell’ufficio di presidenza di Montecitorio, il testo della delibera sul ricalcolo degli assegni mensili agli ex deputati.
Casellati ha infatti spiegato di avere “qualche perplessità sul fatto di poter incidere sui diritti acquisiti”. E ha auspicato “soluzioni condivise”.

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Giu 29 2018

le nomine al csm 29 06 2018

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LE NOMINE AL CSM : UNA PROPOSTA PER ESTIRPARE IL MALCOSTUME
Non voglio infierire sui due magistrati che si sarebbero recati a Roma, guidati e spesati da un curatore fallimentare, per caldeggiare presso un consigliere del CSM la nomina di uno dei due a Presidente del Tribunale di Cremona.
Infatti l’episodio deve ancora essere verificato ed è possibile che non abbia alcuna rilevanza penale. Ma se fosse andata così sarebbero particolarmente sfortunati perché quella che emerge è solo la punta di un iceberg. Quelli per gli incarichi direttivi non sono concorsi ma, per usare un eufemismo, terreno di contrattazione. Il voto in Commissione, che sia quello di un consigliere togato o di un laico scelto dal Parlamento cambia poco, in larga parte non dipende dal curriculum del candidato o dalla sua audizione al Consiglio ma matura fuori dalla Commissione. I candidati più forti parlano con l’amico al CSM della loro corrente o gli fanno parlare da qualche potente, sempre della loro corrente, che fa politica associativa nella loro sede e che fa da tramite con il CSM.
A bassa voce questo lo ammettono tutti e spesso è uno scontro senza esclusione di colpi perché, almeno sino ad ora, i due schieramenti, moderati e progressisti, sono stati praticamente sempre alla pari a Palazzo dei Marescialli.
Questo spiega, nella faccenda di Cremona, l’invito a cena di un consigliere laico del campo opposto il cui voto poteva essere decisivo. Una violazione molto grave da parte del Consigliere, che potrebbe comportarne anche le dimissioni, perché se ci sono dubbi su chi scegliere si può chiedere l’audizione dei candidati dinanzi al Consiglio, certo non uscire a cena con uno di loro.
Ci sarebbe una via molto semplice per rendere le nomine agli incarichi direttivi più trasparenti e stroncare in radice clientelismi e raccomandazioni
Basterebbe limitare l’intervento del CSM all’individuazione di una rosa abbastanza ampia di idonei tra i concorrenti 3, 5 o 6 candidati per ciascun posto escludendo i concorrenti chiaramente inadatti. In tutti i concorsi infatti c’è un numero di magistrati, che, più o meno alla pari, hanno le capacità e le caratteristiche per ricoprire il posto cui concorrono e che sarebbero facilmente individuabili in una prima selezione.
In questa rosa, in una seconda fase, basterebbe estrarre a sorte il vincitore.
Ecco così divenute inutili di colpo le consultazioni di corridoio e le cordate. Traffici e raccomandazioni per soddisfare ambizioni personali non avrebbero infatti più alcun senso se la parte finale della scelta avvenisse in base all’alea. Nello stesso tempo sarebbe garantito che all’incarico direttivo arrivasse un magistrato meritevole di ricoprirlo e sarebbe anche accelerata la estenuante copertura dei posti oggi spesso bloccata dalle trattative e dai patti a scacchiera ( io voto il tuo qui, tu voti il mio là) tra le varie correnti.
Del resto la scelta per sorteggio tra gli idonei è un meccanismo decisionale conosciuto nella storia, dall’antica Grecia in poi – si eleggevano così ad esempio i Dogi di Venezia – per stroncare i gruppi di potere che danneggiano la credibilità e l’indipendenza di un’istituzione e per ampliare le possibilità di partecipazione dei singoli e dei non allineati.
D’altronde non sono sorteggiati già oggi i giudici che compongono il Tribunale dei Ministri e i giudici popolari che possono condannare un imputato all’ergastolo ? Nessuno se ne scandalizza.
È un metodo che è in grado di resistere a qualsiasi obiezione di principio ma sono certo che non passerà mai.
Le correnti, poche centinaia di magistrati che costituiscono l’apparato di comando, non accetteranno mai che tramite un meccanismo di nomina non controllabile venga meno il loro potere su tutta la magistratura.
Quindi continuerà come è sempre stato, magari qualche volta con qualche incidente di percorso come quello di Cremona, da dimenticare in fretta.
Guido Salvini
magistrato

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Giu 29 2018

oggi a iori, domani a te 29 06 2018

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Chi volesse, gratis, il libretto via mail, una settantina di cartelle, mi dia il suo indirizzo; i miei sono flcozzaglio@gmail.com cozzaglio.flaminio@alice.it
339 3599879 0372 431727 ———————————————
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni.

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Giu 29 2018

la legge del più forte-novecentoventuno 28 06 2018

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LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – NOVECENTOVENTUNO Questi, presi dal Dubbio on line, sono loro, la giustizia, il cui primo compito sembra essere rintuzzare gli “estremismi” di Salvini sulla questione migranti, in nome dell’indipendenza della magistratura. Poi vengono le correnti, le prossime elezioni al Csm, l’efficienza che però dovrebbe stare dietro la tutela dei diritti……… —Ora, terzo pilastro della lezione impartita da Mattarella nella sala del plenum è la vera «finalità» della giustizia, ossia «la tutela dei diritti». E qui il presidente della Repubblica sembra muovere un garbatissimo rilievo al tono prevalente degli interventi che lo hanno preceduto, quasi tutti rivolti all’organizzazione, ai criteri di nomina e alle relative polemiche in corso tra le toghe: «L’attenzione agli aspetti organizzativi non deve tradursi in asservimento all’organizzazione stessa», avverte. I «diritti» vengono prima. E il cerchio sembra chiudersi, rispetto a questo primo passaggio al più alto livello istituzionale, che nel suo “primo atto”, gli Stati generali convocati dal Csm la scorsa settimana, aveva visto il presidente del Cnf Mascherin rivolgere un appello a Bonafede: va evitato, aveva detto, che la pur necessaria attenzione alla «efficienza» faccia passare in secondo piano «garanzie e diritti». È un confine sottile, quello tra efficientismo e principi fondamentali, che spinge lo stesso Legnini a mettere in guardia da «torsioni prestazionali nei confronti dei singoli magistrati». A soffermarsi sui diritti sono non molti dei consiglieri intervenuti dopo di lui. Tra questi, Nicola Clivio, presidente della settima commissione: impietoso, snocciola le urgenze che Bonafede dovrà sbrigare, tra l’altro, in materia di procedimenti sulle richieste d’asilo. Poi spiega: «Ho speso il mio intervento su questo perché è tema al centro dei fatti di questi giorni». Modo garbato per chiedere al guardasigilli di non assecondare gli estremismi di Salvini sulla questione migranti. Anche Franceco Cananzi tiene a ricordare che «l’indipendenza dei magistrati assicura democrazia», come dimostra proprio l’ambito della protezione internazionale. E aggiunge: «I diritti umani non hanno limiti né confini, in ogni fascicolo c’è la storia di una persona». C’è un altro risvolto, nel plenum dell’esordio di Bonafede: lo scontro fra le correnti. Che sono all’ultimo chilometro della loro campagna elettorale. Galoppi non fa nulla per nascondere l’ombra di Davigo, quando parla di «una visione della giustizia che non può essere pensata per bucare gli schermi televisivi». E il laico Antonio Leone pare riferirsi a una frase di Sebastiano Ardita, magistrato di punta della corrente davighiana, quando dice: «È indecoroso sentir dire che la sezione disciplinare del Csm è da Corea del Nord». Allusione ai rilievi del pm di Catania sul caso di Woodcock. Altra mina che non mancherà di movimentare il mandato di Bonafede.
Cremona 28 06 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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