Apr 24 2018

la legge del più forte-ottocentocinquantotto 24 04 2018

Published by at 11:59 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – OTTOCENTOCINQUANTOTTO
Eventuali nuove leggi sul processo penale come le grida manzoniane; puoi votarne 100, circostanziate da spiare ogni singolo atto del giudice, poi chi controlla le applichi davvero? Dal mio libretto sul caso Iori, la Corte d’Appello convalida le “prove” raggiunte in primo grado, la Cassazione si adegua!
—E il resto delle 21 pagine conferma cos’hanno in mano i giudici, che ripetono: Claudia Ornesi non può aver dato le pastiglie alla piccola Livia “tenuto conto che sul tavolo del soggiorno cucina, come pure in ogni altra parte dell’appartamento, non è stato ritrovato alcun bicchiere o tazza o biberon per ingoiare con qualche liquido quell’elevato numero di pasticche intere”. Sempre sottinteso: Maurizio Iori è l’assassino scemo; lascia sul tavolo i blister delle pastiglie, dà le gocce, e per esser certo di farsi notare quando esce, e scoprire il giorno dopo quando gli attenti investigatori notano la mancanza, mette in un sacco tutti i bicchieri tazze biberon e li porta via! Naturalmente, tanto per sottolineare ancora una volta come si son fatti sti processi, non risulta da alcun atto processuale che in casa mancassero i bicchieri eccetera, come del resto è logico, essendo abitata da due anni. Ma è la stessa “logica”, che poi si riduce al “è così perché lo dico io”, che fa scrivere alla Corte, che Iori, per dio sa quale motivo, avesse portato via i resti della cena, per nasconderla; come non fosse normale che almeno madre e figlia avessero cenato: “E’ da sottolineare la quasi totale assenza di residui di cibo, nonché di involucri di essi, in tutto l’appartamento eccetera”, per poi ricordare in nota 18, in fondo alla pagina: “si nota che all’interno della pattumiera posta sotto il lavello di destra vi sono soltanto due piccoli fogli di carta accartocciati quasi del tutto puliti, mentre all’interno della pattumiera posta sotto il lavello di sinistra vi è un involucro di plastica accartocciato, e rimasugli di pane e salumi all’interno della pattumiera destinata a raccogliere l’umido.” Tirando le somme, confortate anche dalle deposizioni dei parenti Ornesi che dicono sempre la verità, la bimba ha mangiato pane riso prosciutto, Maurizio e Claudia il sushi: cosa pretendeva di trovare, la Corte, la carcassa di un cinghiale? E adesso che abbiamo letto come la Corte d’Appello “dimostra” che sia stato Iori a rifilare lo Xanax alle “vittime”, confrontiamo la “dimostrazione” col principio ricordato dalla Cassazione in testa al capitolo: “la sentenza impugnata ha coerentemente proceduto a verificare l’intrinseca capacità dimostrativa, per quanto probabilistica, di ogni singolo elemento di prova indiziaria acquisito a carico dell’imputato”

Cremona 24 04 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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