Apr 24 2018

bandiera bianca in fiera-tre 24 04 2018

Published by at 4:52 am under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

I SOCI PUBBLICI ALZANO BANDIERA BIANCA IN FIERA – TRE
Indiana Jones si prende qualche giorno di riposo, poi…….
Ci spiace, ma non troviamo condotte similari a quelle poste in essere dai Soci Pubblici nella Fiera di Cremona. In altre realtà fieristiche la componente pubblica è saldamente al comando, detenendo complessivamente quote di Capitale di maggioranza assoluta come potevano fare a Cremona. Prendiamo ad esempio la Fiera di Parma (fonte sito istituzionale), dove i Soci Pubblici detengono il 54% del Capitale Sociale, che ha chiuso il Bilancio 2016 con un utile superiore a € 7.000.000. A dicembre 2017 ha costituito con VeronaFiere una Società denominata VPE (Verona Parma Exibition) che rappresenta il primo organizzatore in Italia di rassegne dedicate al settore agricolo e agroalimentare, piazzandosi ai vertici europei. La Fiera di Parma ha beneficiato di contributi pubblici per circa € 50.000 nell’anno 2016, mentre quella di Cremona ne ha ricevuti € 711.000 oltre € 5.400.000 di “strumenti finanziari partecipativi” erogati dai Soci Pubblici cremonesi – BELLA DIFFERENZA! E’ facile, dunque, comprendere perché la Fiera di Cremona non ha trovato attenzione da parte di tale raggruppamento (Parma/Verona) – in primis hanno contribuito certamente i Bilanci – restando isolata nell’area sud della Lombardia, non suscitando interesse neanche da parte della Fiera di Milano. Sul numero dei Consiglieri, la Fiera di Parma è amministrata da un CDA di 8 componenti compreso il Presidente, il Vice Presidente (eliminato con le modifiche statutarie a Cremona), l’Amministratore Delegato (al posto del Direttore). Non si comprende, quindi, la scelta di ridurre il Consiglio della Fiera di Cremona a 3/5 componenti, l’abolizione del Comitato Esecutivo, del Vice Presidente e del limite dei mandati alla Presidenza (modifica apportata nel 2016 per porre un limite all’attuale Presidenza). Anche nella Fiera di Verona la quota di Capitale sottoscritto da Enti Pubblici supera il 60% – il Comune di Verona nomina l’Amministratore di riferimento quale Presidente del Consiglio di Amministrazione che potrà essere revocato solo dal Comune al quale spetta anche la nomina del Presidente del Collegio Sindacale – CAPITO LA DIFFERENZA CON CREMONA! Invece, tra le novità introdotte con le modifiche statutarie, il Consiglio avrà tra le altre attribuzioni anche la facoltà di acquisire testate editoriali e quotidiani – cosa c’entrano con la Fiera ? Cosa ci dobbiamo aspettare ? Che la Fiera di Cremona dopo la ricapitalizzazione possa acquisire anche il quotidiano La Provincia, anch’esso in crisi finanziaria dal 2013 con la cura assicurata dallo stesso Presidente della Fiera (cambiano le Società, le attività, ma il risultato non cambia). In un sol colpo il nuovo Socio finanziatore risanerà due piaghe del Sistema Cremona. Proviamo ancora, con un po’ di fantasia, a immaginare chi possa essere il nuovo Socio della Fiera pronto ad investire € 5.000.000 – chi è in grado oggi di fare questo passo ? Dalle voci che circolano si delineano tre ipotesi: -ipotesi A – LINEA GROUP HOLDING, Società nata dalla fusione di A2A e LGH che al 31/12/2017 ha ottenuto un risultato netto di € 10,5 milioni (utile dopo le imposte), Gruppo in grado di sopportare il risanamento della Fiera e del quotidiano La Provincia. In tal modo vengono estromessi eventuali intrusi non graditi al Sistema Cremona che deve garantire la blindatura al Presidente uscente per i 15 anni di gestione della Fiera e 8 anni alla guida della Libera/giornale La Provincia. Nell’ipotesi prospettata il Sindaco Galimberti beneficerà di tale operazione, se andrà in porto, per ottenere una ricandidatura senza ombre alla guida del Comune di Cremona. -ipotesi B – GRUPPO ARVEDI che potrebbe tranquillamente investire € 5.000.000 sulla Fiera di Cremona e acquisire per pochi spiccioli anche il quotidiano La Provincia, dominando così l’informazione cremonese (TV, Online, quotidiani La Provincia e Mondo Padano). Anche in questo caso resta la blindatura da garantire al Presidente uscente. L’imprenditore Arvedi è anche un benefattore, ma resta un imprenditore abituato a fare Bilanci in ordine e il nominativo del candidato che circola in questi giorni è un professionista conosciuto e apprezzato dal Gruppo che lascerebbe intendere un diretto coinvolgimento. -ipotesi C – i due Gruppi (A2A/LGH – ARVEDI) parteciperanno all’operazione con quote di Capitale variabile in funzione dell’apporto finanziario assicurato. Le ipotesi prospettate probabilmente prenderanno vita a breve, nel giro di qualche mese e si concluderanno velocemente (entro l’anno 2018), tenuto conto che la simulazione è già allo studio da tempo delle parti interessate. Sempre che ANAC e Corte dei Conti non intervengano sulla fusione di cui all’ipotesi A e la Procura di Cremona voglia vederci chiaro sui conti della Fiera. Resta un’ultima cosa da chiarire. Il nuovo Presidente che sarà eletto il 27 aprile 2018 dall’Assemblea dei Soci della Fiera, in netta discontinuità con il passato, dovrà effettuare subito dopo il suo insediamento una verifica contabile approfondita sullo stato della Fiera e sulla gestione sin qui operata – tale impegno dovrà assumerlo il Sindaco Galimberti nel Consiglio Comunale appositamente convocato il 26 aprile 2018 nel rispetto dei contribuenti cremonesi per gli ingenti fondi assegnati alla Fiera negli ultimi 20 anni. Gli elettori cremonesi nel 2019 sapranno giudicare l’operato di questa Amministrazione – noi continueremo nel frattempo a scrivere per dire la nostra e per informare i cremonesi sugli sviluppi della vicenda.
Cremona, aprile 2018

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.