Gen 20 2018

la legge del più forte-settecentosessantaquattro 20 01 2018

Published by at 11:15 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – SETTECENTOSESSANTAQUATTRO E’ Piero Sansonetti, direttore del Dubbio, e tocca uno dei grandi temi della Giurisdizione italiana: l’onnipotenza del giudice, aiutata dalla mancanza di responsabilità, per qualunque scelta egli decida. Non sono invece d’accordo con Sansonetti che nessuno sia in grado di intervenire, e l’ho ricordato tante volte nel caso Iori: se i commentatori più letti, invece di rifugiarsi nel silenzio, o peggio ancora nei massimi sistemi, descrivessero come ho fatto io atto per atto, sfera di cristallo per sfera di cristallo, tanti giudici sarebbero più attenti al fatto e alla legge, invece di credersi obbligati a scrivere piccoli discorsi sulla prima Deca di Tito Livio.
—La grande stampa nazionale ha deciso di risolvere il problema tacendo, o scrivendo solo qualche riga. Un po’ per pudore, un po’ probabilmente per imbarazzo. Come si fa a riferire delle fantasiosissime requisitorie che in questi giorni vengono pronunciate al processo di Palermo – quello sulla trattativa stato mafia – senza riderne un po’ o senza chiedersi come sia possibile che nella solennità di un aula di tribunale vengano lanciate accuse folli, e senza il briciolo di un briciolo di un briciolo di prova, verso personaggi che hanno avuto un grande rilievo nella storia recente dell’Italia? Non sembra più neanche un processo, sembra la ribalta di uno spettacolo trash, dove tutti tirano palle di fango. Perciò la maggior parte dei direttori ha deciso di glissare. Perché le possibilità sono solo due: o fai finta di niente, vista la assoluta inattendibilità delle cose che vengono dette; oppure t’indigni e chiedi che qualcuno intervenga. Purtroppo, a occhio e croce, nessuno è in grado di intervenire. E così ieri abbiamo sentito un Pm dire che Riina è stato venduto da Provenzano agli inquirenti. In particolare al generale Mori e probabilmente al capitano Ultimo, che lo catturò. Il Pm ha detto che la cattura di Riina è stata una vergogna per l’Italia. E ha finito per mettere sul banco degli imputati i giudici, che hanno già ampiamente assolto Mori da questa accusa, e anche l’ex procuratore di Palermo Caselli, che ancora recentemente ha sostenuto che la cattura di Riina è stata la salvezza per il paese. Poi i Pm hanno indicato l’ex presidente della Repubblica Scalfaro come responsabile, a occhio e croce, del reato di alto tradimento. E con lui il ministro Conso, il ministro Mancino e qualcun altro. Indizi? Prove? No: «Fidatevi di noi». Davvero non c’è nessuna possibilità che qualche autorità intervenga, interrompa questo scempio della storia e del diritto, e disponga, se serve, anche un po’ di aiuto psicologico per i Pm?
Cremona 20 01 2018 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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