Dic 18 2017

la quintessenza della cremonesità-quattrocentocinque 18 12 2017

Published by at 6:50 pm under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – QUATTROCENTOCINQUE Libera, cena di Natale: si dev’esser sparsa la voce dell’arrivo di Erode, intenzionato a grandi stragi, perché invece del pienone consueto c’eran tre gatti, forse quattro; oppure gli assenti avevano impegni, da Criniera in giù.
Zoni Paolo, direttore dal mese scorso, dimostra che Filippini aveva torto quando sosteneva la figura del direttore, in Libera, fosse inutile, quindi da abolire, nonostante il dettato contrario dello Statuto: si alza in piedi e critica i consiglieri, che non avendo trovato uno straccio di accordo non riescono a risolvere i troppi problemi che avvinghiano la Libera; il non c’è, li accanto, tace, dunque acconsente: che il direttore dica quel che spetta al presidente, ci fosse. I dipendenti, accertandosi li oda solo io, mugugnano: i consiglieri, invece di andare da loro in ordine sparso a lamentarsi del presidente che non fa mai, potrebbero lamentarsi mentre sono in consiglio. Cremona è sempre Cremona, non riesce a liberarsi del suo Sistema.
Rinascita Agraria passa gli auguri del presidente che non c’è ai soci, e siccome credono ancora Babbo Natale esista, si convincono che:
“i conti dell’Associazione erano già stati messi in sicurezza durante il periodo commissariale e noi abbiamo consolidato questo trend presentandoli in pubblico in modo trasparente. In primavera nelle assemblee di bilancio potremo approfondire questo tema. Stesso discorso sul gruppo editoriale sul quale stiamo focalizzando la nostra attenzione”
Non chiedetemi notizie sul consiglio Fiera di stamattina: ieri pomeriggio i consiglieri son stati avvertiti si farà venerdì, salvo venga spostato ancora, magari il giorno di Natale; e dai e dai, magari è circolata la voce che qualcuno avrebbe potuto far domande imbarazzanti al dottor Pivantonio; se non sulle Audi A6, sulla chiusura dell’agenzia di New York, sui conti poco brillanti, se è indispensabile trovare, e in fretta, un socio forte….
La Stampa; è un dato di fatto, ancora una volta gli interlocutori che contano, se si tratta di parlare dei grandi problemi dell’Agricoltura, si rivolgono a Coldiretti; poi il caffè lo si beve con tutti!
–La posizione di Slow Food è netta: «La biodiversità è a rischio: le varietà transgeniche occupano grandi superfici e fanno parte di sistemi di monocoltura intensiva che distruggono altre colture e ecosistemi. Le colture Gm snaturano il ruolo degli agricoltori: i produttori hanno sempre migliorato e selezionato da soli le proprie sementi. Le sementi Gm, invece, sono proprietà di multinazionali alle quali l’agricoltore deve rivolgersi a ogni nuova stagione, perché gli Ogm di seconda generazione non danno buoni risultati». Ed è condivisa dalla Coldiretti: «Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo problemi di sicurezza ambientale, ma perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy», dichiara il presidente Roberto Moncalvo.
In questi anni la principale minaccia alle nostre coltivazioni è la Piralide, un lepidottero che attacca mais, sorgo, altre colture, tra cui il peperone soprattutto nella pianura padana: la Piralide si innesta nei fusti e nelle pannocchie, gli amidi fermentano, producono microtossine ritenute cancerogene, per combatterle l’impiego di pesticidi , tra cui il glifosato, è molto aumentato. Lo IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), in una pubblicazione del marzo 2015, ha stabilito che «l’erbicida Glifosato e gli insetticidi Malathion e Diazinon sono probabilmente cancerogeni per gli esseri umani»–

Cremona 18 12 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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