Dic 18 2017

indiana jones trova conferma all’espresso! due 18 12 2017

Published by at 9:28 am under costume,cronaca nazionale

INDIANA JONES TROVA CONFERMA ALL’ESPRESSO! due
PIVA, ENPAIA E L’ESPRESSO Oltre a quanto esposto L’ESPRESSO prosegue nell’inchiesta “PREVIDENZA soldi a rischio” e titola “AZZARDI OFF SHORE. Da Malta a Dubai per rifare la Borsa di Budapest.
Grazie ai contributi versati da periti e impiegati agricoli. Il denaro è finito in un Fondo che è stato fermato dall’Autorità. E ha dovuto bloccare i rimborsi previsti”.
Riprendiamo dall’articolo la prefazione “Provate a immaginare che i soldi della vostra futura pensione vengano investiti in un Fondo di Malta, che con quei quattrini compra da due finanziarie di Dubai e Panama una Società con sede in Lussemburgo, che a sua volta acquista un’altra Società straniera, per la precisione ungherese, titolare di un progetto di ristrutturazione dell’edificio della Borsa di Budapest. Immaginate che il progetto edilizio sia fermo da anni e che, nonostante i cambiamenti negli assetti proprietari, a un certo punto rallenti nuovamente, costringendo il Fondo di Malta a recapitare alla vostra Cassa Pensionistica una comunicazione che dice: spiacenti, non possiamo restituirvi i soldi nei tempi previsti, provvederemo.
Impossibile? Dite che le Casse Previdenziali puntano soltanto su investimenti sicuri ? Che non si butterebbero mai in una operazione immobiliare articolata fra molteplici paradisi offshore ? Ebbene tre Casse Previdenziali private, tra le quali ENPAIA e la sua sottosezione che investe i risparmi pensionistici dei periti agrari GSPA hanno scommesso in un’avventura di questo genere 14 milioni di euro.
L’ESPRESSO ha potuto visionare documenti inediti sul Fondo maltese KAPPA FOUND, dai quali emerge che la sottoscrizione delle quote risale al 2013. Dovendo ampliare l’investimento e portarlo a 57 milioni, entra un quarto investitore – la Banca Vaticana IOR che, però, si tira indietro rifiutandosi di versare 24 milioni. Scattano reciproche denunce e un Contenzioso legale. La lite con l’Istituto Vaticano viene portata all’attenzione degli altri investitori già con il Bilancio 2014 di KAPPA FOUND. Come pure in quello del 2015. In quello del 2016 sono contenute altri aggiornamenti fondamentali per valutare l’investimento operato.
L’ESPRESSO pone la domanda come mai nei Bilanci 2016 delle Casse Previdenziali coinvolte, tra le quali ENPAIA e GSPA, non viene fatta menzione di tali vicissitudini ? Forse perché KAPPA FOUND continua a pagare alle Casse coinvolte fino al 2016 un dividendo annuo del 7% dell’investimento nei titoli chiamati di “Classe A”. Questo segnale viene meno nell’aprile 2017, quando KAPPA informa di non essere in grado di pagare il dividendo dell’anno in corso, rinviandolo al superamento della crisi di liquidità. Oltre a ciò KAPPA comunica che il rimborso dell’investimento non potrà essere effettuato a fine 2017 come previsto, ma tra il 2021/2022.
La storia va avanti e si vedrà nei prossimi mesi quali sviluppi potrà riservare. L’avventura ad alto rischio intrapresa da ENPAIA e GSPA non è una primizia. Già nel 2013 il Sole 24 Ore aveva dato notizia che l’edificio di Budapest, transitato in un altro Fondo, era finito tra gli investimenti di ENASARCO (Cassa Agenti di Commercio).
La considerazione finale che L’ESPRESSO dedica alla vicenda è la seguente: “ammesso che la crisi di KAPPA FOUND venga superata, resta il dubbio che sia questo il modo più opportuno per investire le pensioni dei lavoratori”.
A fronte di quanto esposto cosa aspetta la Corte dei Conti e la Magistratura ad attivare una verifica allo scopo di valutare eventuali responsabilità degli Amministratori di ENPAIA e GSPA, considerata la perdita già subita con i titoli LEHMAN BROTHERS di 45 milioni di euro. Da tenere presente che la “riserva su perdite finanziarie” nel Bilancio ENPAIA è pari al 3% del portafoglio titoli gestito (circa 1,5 miliardi – dato 2016).
Gli Organi sociali di ENPAIA verranno rinnovati con l’approvazione del Bilancio 2017. Considerati i fatti riportati appare chiaro che necessitano con urgenza dei correttivi e da subito una discontinuità gestionale adottando i Ministeri Vigilanti un provvedimento di commissariamento allo scopo di fare chiarezza, perseguire eventuali responsabilità e riportare la gestione dell’Istituto Previdenziale ad un sano equilibrio patrimoniale – finanziario.
Per quanto attiene la Politica, urge sbloccare lo schema di Decreto del Ministero dell’Economia ex art. 14 comma 3 del DL 6/7/2011 n.98 che reca disposizioni in materia di “Investimenti delle risorse finanziarie degli Enti Previdenziali” fermo dal 2011.
Dopo le divertenti amenità del Sig. Piva Presidente di ENPAIA sull’emissione di “minibond” non si ritiene di aggiungere altri commenti, oltre a quelli già riservati, stante la gravità dei fatti qui richiamati.
Ultime domande: il Collegio Sindacale di ENPAIA ha vigilato su tali investimenti segnalando alla COVIP le anomalie sopra menzionate ? La Commissione Parlamentare di Controllo sugli Enti Gestori della Previdenza è stata portata a conoscenza nelle ripetute audizioni dei fatti qui richiamati ? Cosa aspettano i Ministeri Vigilanti ad assumere decisioni a riguardo ? Oppure ci si deve attendere uno scandalo simile a quello che ha riguardato il sistema bancario italiano ?
L’obiettivo è uno solo – tutelare il patrimonio degli iscritti.
Cremona, dicembre 2017

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