Dic 14 2017

la legge del più forte-settecentoventotto 14 12 2017

Published by at 9:47 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – SETTECENTOVENTOTTO Dal sito dell’Associazione nazionale magistrati, titolo: –ANM: la consapevolezza deontologica del magistrato costituisce parte integrante della stessa funzione giudiziaria– “Le recenti notizie concernenti ipotesi di reato ovvero condotte gravemente scorrette attribuite a magistrati, ferma la inderogabilità degli accertamenti nella competente sede penale e richiamata la presunzione di non colpevolezza, che vale per ogni cittadino, impongono un intervento da parte della Associazione Nazionale Magistrati. L’ANM ribadisce fermamente come la consapevolezza deontologica del magistrato costituisca parte integrante della stessa funzione giudiziaria, di tanto che ogni condotta, professionale o personale, che violi il codice etico, prima ancora che penale, non può che produrre un indiscriminato effetto pregiudizievole per l’immagine dell’intero Ordine Giudiziario, e ciò nonostante le presunte violazioni siano episodiche ed ascrivibili a singoli soggetti, che si pongono in contrasto con l’indirizzo generale della Magistratura, improntato a rigore e trasparenza”. Lo afferma in una nota la giunta dell’ANM.
“Se è pertanto improprio – continua la nota – evocare la questione morale come malcostume generalizzato che investe l’intero Ordine Giudiziario, è tuttavia sempre necessario sottolineare come la correttezza, la trasparenza, l’impermeabilità ambientale, l’assoluta distanza e terzietà dagli interessi economici e personali oggetto di contenzioso, l’insensibilità verso le stesse aspettative che le parti o terzi soggetti possono nutrire, siano inderogabili parametri etici e deontologici integranti quel modello di magistrato che da sempre l’ANM sostiene e tutela nella sua autonomia ed indipendenza.
L’essere e l’apparire imparziali e corretti in ogni situazione, professionale e personale, la stessa consapevolezza immessa nel non creare equivoci sui propri comportamenti, debbono costituire pertanto il criterio cui il Magistrato permea quotidianamente il proprio integrale agire, cosciente come deve essere della responsabilità che assume nell’incarnare la giurisdizione e del fatto che ogni deviazione da tale modello costituisce un alto tradimento dell’essenza stessa della giurisdizione”——————————————— Dal mio libretto sul caso Iori: –Alla fine è passato il messaggio: Maurizio Iori addormenta le vittime, poi le gasa. Che potrebbe esser successo, messo così, senza spiegare come. Non ci provano neanche i giornali, che pure han tutte le libertà che la fantasia concede: preferiscono abbeverarsi alla fonte. E quando la Corte di primo grado ci tenta, di fronte alla dura realtà dei fatti da spiegare, il risultato son quelle righe veloci in cui dice che “Non avendo la sfera di cristallo non è possibile indicare con precisione quale fu l’espediente usato (uno di quelli descritti, un altro ancora) per riuscire nell’intento, né è necessario”– I tre processi Iori son zeppi di sfere di cristallo, qui nessuna remora nell’usare addirittura le parole, per via della correttezza di cui al messaggio Anm di sopra; e né Corte d’Appello né Cassazione si son permesse un cenno di critica: sono colleghi!
Cremona 14 12 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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