Nov 17 2017

la quintessenza della cremonesità-trecentosettantatre 16 11 2017

Published by at 9:59 am under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – TRECENTOSETTANTATRE Continuano le”memorie” di Enrico Antonelli, di cui credo sappiano parecchio anche i Carabinieri, che di legge han l’obbligo di riferire a chi di dovere eccetera; l’abbiano fatto o non, ignoro, ma chi non deve ignorare è in grado di fare tutti i controlli che crede. I comportamenti son quelli tipici del Sistema Cremona, il motto: la vita è un gioco; le conseguenze: non io, ma Pantalone pagherà!
—–RIFLESSIONI
In meno di dieci mesi di lavoro il risparmio totale che il mio intervento ha prodotto nel 2014 è stato di oltre € 2.100.000; rapportato agli ultimi sei anni ( 2008 / 2014 ) sarebbe stato di circa € 12.600.000. Ciò avrebbe evitato l’indebitamento bancario e le ipoteche sugli immobili, peraltro rivalutati nel 2008 con valori raddoppiati rispetto a quelli attuali di mercato.
Cosa succede se di dovessero svalutare, seppure gradualmente, assieme ai crediti infragruppo che stagnano da anni ? Il Bilancio regge tali svalutazioni ? Gli effetti sono preoccupanti e andranno affrontati, cosi come sono stati affrontati i “ crediti inesigibili “ di SEL per Società poi fallite alle quali è stata assicurata la stampa dopo un anno e mezzo di mancati pagamenti per una perdita di circa € 1.200.000.
Chi è il responsabile ?
Quanto sopra per brevità, inoltre l’Ufficio del Personale non verificava se i benefit fossero dovuti, senza contratto di lavoro, e tantomeno li assoggettava a imposte e contributi, l’Ufficio Amministrazione pagava tutto senza operare alcun controllo, pure rimborsi spese fasulli, e si emettevano assegni con l’apposizione di timbri riportanti la firma stampata e non quella originale del Presidente, il Consulente contabile ignorava i fatti, idem i Sindaci e la Società di Revisione. E’ facile comprendere quali e quante difficoltà abbia trovato in questi mesi, ma mi sono mosso sempre per il bene dell’Azienda anche allo scopo di salvaguardare tutti coloro che vi lavoravano. Non ho mai abusato della mia posizione, svolgendo di fatto il ruolo di Direttore Generale, ma non ho certo fatto sconti a coloro che, in tutta evidenza, hanno taciuto o contravvenuto alle più elementari procedure gestionali. Il lavoro più duro è stato scontrarsi con chi non voleva attenersi al controllo della spesa per continuare a spendere alla rinfusa, con retribuzioni non parametrate a obiettivi come avviene in tutte le Aziende, difendendo rendite di posizione non più sostenibili.
Difatti, l’aspetto meno rassicurante sul quale ho relazionato il CDA è il costante calo delle entrate, le sole sulle quali poter contare:
-vendite copie La Provincia – dal 2008 al 2014 perdita di n. 1.500.000 copie e circa n. 100.000 abbonamenti, nel primo trimestre 2015, perdita media 8% ( aprile – 9.60 % ).
-pubblicità – dal 2008 al 2014 perdita del 40 %, nel primo trimestre 2015 perdita del 15,5%, e pensare che ambedue i Responsabili avevano preventivato il pareggio ! Altri quotidiani simili al nostro registrano una perdita copie del 3,50% ( aprile 2015 ) e di pubblicità dell’1,5% e hanno chiuso il 2014 con un utile di € 1.100.000 dopo le imposte. Il Gruppo Editoriale ha perso
€ 2.700.000 nel 2013 e € 4.000.000 nel 2014.
Serve continuare nel rigore gestionale e prendere in fretta tre decisioni:
a) un nuovo piano editoriale del giornale che lo avvicini alla città, al territorio e ai giovani, portando la qualità del prodotto a livelli ottimali;
b) un piano industriale 2015 – 2018 che delinei le capacità di tenuta economica del Gruppo;
c) valutare seriamente la necessità di una ricapitalizzazione del Gruppo presentando il Bilancio semestrale 2015 sul quale riflettere attentamente.
In assenza di tali scelte il futuro è davvero poco rassicurante.
Non si può pensare di fare i Bilanci di Previsione delle tre Società, modificando a piacere le competenze a favore di SEL e Publia per cercare di farle chiudere in pareggio, dovendo poi sostenere SEC tali costi aggiuntivi – sono palliativi, che non servono a risolvere i problemi. Nel 2008 sono state acquistate le “ torri colore “, ma già allora la decisione era chiara, bisognava affidare la stampa a terzi. Il risparmio sarebbe stato ingente e oggi non ci si troverebbe a gestire un centro stampa vecchio e obsoleto che solo la voglia di chi ci lavora tiene in piedi ( se si vende, c’è da scontare un residuo ammortamento di oltre € 2.000.000 fino al 2017 e ingenti crediti infragruppo, per non parlare di una ipotesi di “ affitto di ramo d’Azienda “ specie se fittizia ). Questa potrebbe essere la prima ipotesi di salvaguardia di una Banca interessata al rientro finanziario.
CONCLUSIONI
Nel mese di novembre 2014 il Presidente Filippini mi chiese notizie sulla lettera dei dieci punti (ottobre 2014), per la parte delle Società Editoriali, e io confermai che le notizie erano in buona percentuale rispondenti e documentate. Lo stesso non si premurò di approfondire, si limitò invece a chiedere la solidarietà dei colleghi. Anche il Consiglio Sindacale ignorò la missiva.
Nonostante i risultati da me conseguiti, qui sommariamente riportati, riconosciuti dal Presidente Filippini a dicembre 2014, lo stesso ha deciso di risolvere il rapporto di lavoro con il sottoscritto a far data dal 12/06/2015.
C’è chi ha ordinato il mio licenziamento, come per l’amico Vezzoni, Filippini è solo colui che ha firmato i provvedimenti e ne dovrà rispondere in Tribunale, di persona. Non cercavo particolari elogi, ma neanche subire questo trattamento.
Probabilmente ho dato fastidio a molti e pestato i piedi in alto. A questi Amministratori non vanno bene professionalità aziendali, servono invece coloro che negano l’evidenza dei fatti, che dicono tutto va bene e si aggiusterà appena passata la crisi, pronti solo a plaudire e diffondere notizie ai Soci filtrate o, peggio, a non fornirle proprio.
Se queste sono le mie colpe allora merito un simile trattamento. A Voi che rappresentate la Proprietà e tutti i Soci della Libera, anche nel vostro interesse, la dovuta riflessione.
Cremona, 08/07/2015 Enrico Antonelli

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