Archive for Ottobre, 2017

Ott 29 2017

zucca day 29 10 2017

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Coldiretti Cremona: in piazza Stradivari oggi è “Zucca Day”
Destinate alla padella o all’intaglio, è già corsa all’acquisto delle zucche
Avvio con l’Inno nazionale eseguito dal Complesso bandistico Città di Cremona e con il benvenuto agli amici agricoltori delle Marche
Con la presentazione della strepitosa galleria “La zucca di Cenerentola” (che raccoglie, tra le altre, una zucca gigante di 371 kg, ideale per ricavarne la carrozza che porterà al ballo la romantica principessa), in piazza Stradivari a Cremona, al Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti, ha preso ufficialmente il via lo “Zucca day”, giornata dedicata ad un prodotto buono e versatile, sempre più presente nelle campagne lombarde (basti dire che, nell’ultimo decennio, la  Lombardia è passata da meno di 260 a più di 700 ettari coltivati). La giornata, tutta nel segno delle eccellenze Made in Italy, si è aperta già dalle ore 8, portando nel salotto della città tutti i sapori dell’agricoltura lombarda (salumi, formaggi, ortofrutta, pane e prodotti da forno, riso, pasta, vino, prodotti bufalini e caprini, miele…e altro ancora) e con la graditissima presenza di due aziende giunte dalle Marche, nuovamente accolte a Cremona con le loro eccellenze salvate dal terremoto (ci sono formaggi, legumi, cereali e il dolcissimo vino di visciole).
L’avvio è stato nel segno della musica, con l’esibizione del Complesso bandistico Città di Cremona. Grande emozione e tanti applausi, fra i numerosissimi presenti in piazza, per l’esecuzione dell’Inno Nazionale.
Tempo permettendo (spira un vento decisamente ‘impegnativo’), si prosegue fino alle 19 all’insegna dello “Zucca day”, con i giochi proposti ai bambini, il laboratorio “colora la zucca di Halloween”, le degustazioni gratuitamente offerte dalle aziende della Coldiretti, e l’atteso show cooking previsto nel pomeriggio, con la presenza di una agri-chef che mostrerà come valorizzare a tavola la zucca, uno dei prodotti più versatili della cucina italiana, che può ‘riempire’ un intero menu, dai piatti salati ai dolci.
Intanto, è partita la corsa all’acquisto delle zucche, destinate alla padella oppure all’intaglio, per realizzare il caratteristico simbolo delle streghe. Una crescente passione, quella per l’ortaggio più grande del mondo, diffusa in tutta Italia – evidenzia Coldiretti Cremona – con una produzione nazionale in forte crescita, arrivata a circa 40 milioni di chili all’anno. Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche a scopi ornamentali o da “competizione” con esemplari che possono arrivare anche a 400 chili di peso.
Regina indiscussa delle tavole invernali nella versione dei famosi tortelli, la zucca – afferma la Coldiretti – può essere utilizzata sia per le preparazioni salate che per quelle dolci, ma anche abbinata a pasta, carne, formaggi e torte. Nel corso del tempo si sono differenziate principalmente due tipologie di utilizzo, una relativa alla preparazione di tortelli, gnocchi, dolci e pane, l’altra come ingrediente di minestre e minestroni. Nel primo caso le varietà più adatte presentano polpa molto soda, asciutta e dolce; per gli altri utilizzi vanno bene anche zucche meno dolci.
L’altra categoria di zucca che si sta affermando in Italia – ricorda ancora Coldiretti – è quella ornamentale: si tratta di zucche di ogni tipo, che si differenziano per le dimensioni (di piccola taglia oppure enormi) per la forma (allungate a forma di tubo, a trombetta, a cappello, schiacciate, a spirale, tonde), per la buccia (rugosa, bitorzoluta, costoluta, liscia) e per il colore (di ogni tonalità, dal verde al rosso accesso, passando per zucche striate).
Ma è indubbio che l’affermarsi della notte delle streghe abbia aperto il nuovo “mercato” delle zucche intagliate con le quali si cimenta un numero crescente di italiani. “Nelle settimane che precedono la festa di Halloween, in effetti, aumentano nettamente le richieste della tipica zucca arancione, destinata ad essere intagliata. Dal canto nostro, abbiamo aumentato questa produzione proprio per rispondere alla crescente richiesta dei cittadini” spiega Alberto Soragni, produttore di Costa Sant’Abramo, autore della ‘galleria’ che oggi si può ammirare in piazza Stradivari.
Per intagliare un’autentica zucca di halloween occorre innanzitutto scegliere una bella zucca dal peso compreso tra i cinque e i dieci chili, rotonda e senza imperfezioni perché, più liscia è la superficie, più facile è intagliarla – spiega Coldiretti Cremona –. Con uno scalpello a forma di V poi bisogna tracciare le linee sul volto della zucca e con un coltello da cucina ben affilato e non troppo flessibile occorre scavare per intagliare i tratti del “volto” in modo da ricavare dei fori da dove fuoriesca la luce. Per inserire al suo interno una candela accesa è sufficiente scavare un buco sul fondo della zucca per ricavare una via d’entrata senza rovinare la propria “opera d’arte”.

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Ott 29 2017

indiana jones s’era preso una pausa 29 10 2017

INDIANA JONES S’ERA PRESO UNA PAUSA……….

UNA FIERA DI PARTE E DIVISIVA NON SERVE AGLI ALLEVATORI CREMONESI
Mai come quest’anno la Fiera del Bovino da latte di Cremona è stata così sfacciatamente di parte e divisiva tra i Soci fondatori. La Libera, utilizzando l’evento ha cercato di amplificare i soliti ritornelli diffusi e ripetuti da tempo, motivati solo dalle cocenti sconfitte che hanno portato alla perdita del dominio sul Consorzio Agrario che durava da oltre un secolo e al commissariamento dell’APA che andava così bene tanto che chiudeva in perdita i propri Bilanci da anni con evidente erosione del patrimonio sociale. Occorre ricordare che la Coldiretti di Cremona ha ottenuto la guida del Consorzio Agrario dopo libere elezioni con le quali i Soci hanno espresso con il proprio voto la volontà di un deciso rinnovamento gestionale, dimostrando palesemente di non accettare più supinamente il modo di amministrare, a favore di alcuni a spese della maggioranza dei Soci, imposto dal CDA espressione della Libera. A questo importante cambiamento hanno contribuito con il proprio voto anche i Soci della Libera.
Sull’APA cos’altro aggiungere, la questione è nelle mani della Magistratura che si è già pronunciata al riguardo rigettando le richieste di sospensione del commissariamento. Occorrerà attendere il pronunciamento di merito, mentre in Libera vanno ricercando l’appoggio politico per un annullamento del provvedimento assunto a norma di Statuto per la tutela degli allevatori iscritti e del patrimonio sociale.
La Libera ha schierato il giornale La Provincia che per giorni riporta in prima pagina le notizie sulla Fiera con toni roboanti del tipo “ Fiere Zootecniche Allevatori, confagri attacca”, dedicando pagine intere di approfondimento e servizi speciali – sarebbe interessante capire chi paga tutte queste pagine – la Fiera ? Se funziona come negli anni passati no di certo, questo è il Sistema Cremona. Poi si capisce perché il giornale va male e perde lettori.
Tutto questo teatrino è stato posto in essere per cercare di mettere in cattiva luce il sindacato agricolo contrapposto, la potente Coldiretti che ha osato togliere poltrone, fama e lauti compensi agli uomini della Libera e per riaffermare con forza che la Presidenza della Fiera appartiene alla Libera per grazia ricevuta.
Provate a spiegarvi per quale motivo e in base a quale regola statutaria il rappresentante del Consorzio Agrario di Cremona non è stato nominato dal CDA della Fiera, con il tacito consenso degli altri Soci solo per evitare presenze non gradite e possibili blocchi di minoranza che avrebbero potuto disturbare la Presidenza che dura ininterrottamente da quindici anni. Di fronte a questa gestione padronale e di parte, le Istituzioni Comune, Provincia, Camera di Commercio che annualmente sostengono la Fiera con finanziamenti propri, utilizzando fondi pubblici della collettività cremonese, come possono consentire questa contrapposizione, posto che la Fiera del Bovino dovrebbe rappresentare e perseguire gli interessi di tutti gli allevatori cremonesi, verdi o gialli che siano. Come si può consentire di organizzare convegni “contro” e non “per” aggiornare, formare gli imprenditori agricoli/visitatori che pagano un biglietto d’entrata che dovrebbe garantire loro questi diritti.
Il Sindaco del Comune di Cremona Galimberti che è Socio della Fiera con la quota più rappresentativa (15% del capitale), assieme al Presidente della Provincia Viola e a quello della Camera di Commercio Auricchio (ambedue rappresentano il 10% del capitale) come possono consentire un tale atteggiamento, assolutamente di parte, divisivo e dannoso per il sistema agricolo cremonese ? Tali soggetti devono rammentare che quando elargiscono contributi pubblici annuali alla Fiera questi devono per la loro natura andare a beneficio della collettività e non per sostenere una parte o una fazione. Questo è un principio di democrazia e di equità irrinunciabili, che i rappresentanti della Fiera e della Libera devono imparare a rispettare, altrimenti è bene che intervenga la Magistratura per verificare come vengono gestiti.
Questo vale anche per i politici che hanno sfilato in Fiera, dal solito Sindaco al Senatore e Ministro di turno, i voti li prendono sia dai berretti verdi che gialli e gli interessi di parte devono restare fuori da tale manifestazione fieristica che vorrebbe assurgere a una caratura nazionale e internazionale.
La Fiera ha cambiato indirizzo e finalità al Bovino da latte che negli anni passati rappresentava il cuore della manifestazione. Non ci sono più gli Stati generali del Latte Italiano e gli studi ISMEA per aggiornare gli allevatori sull’andamento dei mercati (fino a che erano pagati da UNALAT), convegni e seminari sulla difesa del latte italiano e l’aggregazione dei produttori in associazioni di rappresentanza, la difesa del prezzo del latte, gli aggiornamenti sulla PAC e quant’altro utile agli imprenditori agricoli per orientarsi e adeguarsi ai cambiamenti.

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Ott 29 2017

oggi a iori, domani a te 29 10 2017

OGGI A IORI, DOMANI A TE
In Italia i carcerati sono 60mila, uno ogni mille abitanti: è per questo che gli altri 999 non ci badano, convinti che a loro non toccherà mai. Ho concluso il libretto sul caso Iori, all’ergastolo definitivo con dimostrazioni alla sfera di cristallo et similia, per un omicidio impossibile da commettere a chiunque, con le cause di morte accertate; per un fine: raccontare come sia facile a qualsiasi dei 999 diventare l’uno.
Chi volesse, gratis, il libretto via mail, una settantina di cartelle, mi dia il suo indirizzo; i miei sono flcozzaglio@gmail.com cozzaglio.flaminio@alice.it
339 3599879 0372 431727 ———————————————
Border Nights-You Tube, una piccola emittente toscana, facilmente rintracciabile su internet, riporta la mia intervista del 21 ottobre 2016 sul caso Iori; qualche difetto, all’inizio manca l’audio (!), a volte le voci non sono perfette, ma credo d’esser riuscito a condensare bene ciò che scrivo da anni. Se anche voi, cari lettori, siete convinti che quel modo di far processi non riguardi solo il povero Iori, ma possa da un momento all’altro toccare noi, guardatela, diffondetela; il titolo che le han dato è:
-Il caso Iori: ergastolo con la sfera di cristallo?

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Ott 28 2017

la legge del più forte-seicentottantuno 28 10 2017

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – SEICENTOTTANTUNO
E’ Piero Sansonetti, direttore del Dubbio, a descrivere una parte della verità: il giudice che lo voglia può costruirsi una splendida carriera politica, o anche sociale, usando il suo lavoro. L’altra parte che Sansonetti dimentica è il silenzio dei commentatori; il caso Iori e gli studi che ho fatto su tanti casi famosi dicono che per ostacolare certe carriere basterebbe mettere in pubblico le troppe sfere di cristallo che nascono più che naturali, in una professione dove non esistono controlli né responsabilità personali. —In principio fu Di Pietro. Sì, fu lui a inventare la figura del magistrato sceriffo, del Pm combattente, l’eroe che sbaraglia il male, i malvagi, i corrotti. La cui immagine campeggia sui giornali e in Tv. E che poi si autonomina capopopolo e entra in politica con fare da Peròn. Prima di Di Pietro questo personaggio non esisteva. Poi vennero i tanti figliocci di Di Pietro. Ma nessuno col suo carisma, col suo piglio. Per esempio De Magistris, per esempio Ingroia, per esempio Emiliano. E ora, ultimo della serie, Piero Grasso. I magnifici cinque. Non tutti uguali. Non tutti con la stessa carriera e robustezza professionale. Tutti però con la medesima idea in testa. Che il consenso – ingrediente fondamentale della politica, e quindi del potere – non si conquista con un programma, con una strategia, con un sistema di idee, ma si conquista con la spettacolarizzazione della propria figura; e una interpretazione populista del ruolo del magistrato può aiutare moltissimo. Magistrati capopopolo: stavolta tocca a Grasso. Per ora sono cinque, ma piccoli Di Pietro crescono. In fila ci sono molti aspiranti. Per esempio Di Matteo, per esempio Davigo. Eccetera.
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Ott 28 2017

grandi parole 28 10 2017

GRANDI PAROLE
Il sindaco Virginia Raggi: Roma è fieramente antifascista!
La Storia: e palazzo Venezia è il segno!

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Ott 28 2017

confessare tutto 28 10 2017

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CONFESSARE TUTTO Tra la confessione sincera e completa di un cattolico convinto e le cimici disposte in ogni dove non trovo la differenza, quanto agli effetti: tra Paradiso e Inferno non c’è che un passo! Dalla Stampa on line: —Paolo Giordana si è dimesso da capo di gabinetto del Comune di Torino. L’addio del braccio destro della sindaca Appendino, l’uomo che ne ha accompagnato la scalata dello scorso anno a Palazzo Civico, arriva dopo la pubblicazione di una telefonata con il presidente di Gtt, l’azienda di trasporto locale, Walter Ceresa. Giordana gli chiede di annullare una multa inflitta a un suo amico a bordo di un autobus. Il giorno dopo Ceresa lo ricontatta per annunciargli di aver risolto tutto. L’intercettazione è agli atti dell’indagine sui bilanci di Gtt e travolge il capo di gabinetto: «Sono convinto della correttezza del mio operato e lo dimostrerò nelle sedi opportune. Mi preme, più di ogni altra cosa, tutelare Torino e l’amministrazione», dice Giordana annunciando di aver rimesso il mandato nelle mani della sindaca. Che ne ha subito accettato le dimissione: «Sono umanamente dispiaciuta, lo ringrazio per aver messo al primo posto l’interesse della città».
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Ott 28 2017

loro sì che se ne intendono! 28 10 2017

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LORO SI’ CHE SE NE INTENDONO! Io definisco la Corte Costituzionale il cimitero degli elefanti dei giuristi legati alla politica; solo per caso, ogni tanto, ne vien scelto uno che ha dedicato la vita agli studi di diritto costituzionale; gli altri in genere facevano altro………….. —Amoroso, attualmente presidente della Sezione Lavoro della Corte Suprema, sfidava in ballottaggio Renato Rordorf, presidente aggiunto della Cassazione. La votazione si è conclusa con 210 voti contro 11. Giovanni Amoroso è il nuovo giudice della Corte Costituzionale. Ad eleggerlo è stata la Cassazione, tenuta a sostituire il giudice uscente ed ex presidente della Consulta Alessandro Criscuolo. Il ballottaggio era tra Amoroso e Renato Rordorf, presidente aggiunto della Corte di Cassazione. La votazione si è conclusa con 210 voti contro 11.
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Ott 28 2017

c’è scelta e scelta 28 10 2017

C’E’ SCELTA E SCELTA
Non è uno dei centri sociali che protesta contro la legge “ingiusta”: –Non riconosco più né il merito né il metodo del Partito Democratico, la fiducia sul Rosatellum è stata una sorta di violenza. Il presidente del Senato Pietro Grasso torna a parlare della sua decisione di lasciare il Pd per le scelte sulla legge elettorale— Poi, spiega perché di dimette dal partito: –Ho informato della mia decisione tutte le cariche istituzionali. Che un presidente del Senato debba passare una legge redatta da un’altra Camera senza poter cambiare nemmeno una virgola è una sorta di violenza che ho voluto rappresentare con la mia scelta–
Se lo “schiaffo” era alla presidenza del Senato, dio sa perché s’è dimesso dal partito.

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Ott 28 2017

occhio alle spie 28 10 2017

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OCCHIO ALLE SPIE Dall’Avvenire; i pochi tifosi laziali possono essere la spia di una sottocultura sommersa eccetera, e qui compagni e chiesaiuoli si confondono; i qualcuno di più tra i migranti, che ne fanno d’ogni colore, son casi isolati tra le tante risorse; se non è provincialismo intellettuale questo…….. —Per quanto pochi siano stati nella curva laziale quelli che hanno immaginato di usare l’immagine di Anna Frank come strumento di scherno, l’idea è in sé sconvolgente, e mi domando se non possa essere la spia di una sottocultura sommersa che si fa strada in certe frange più emarginate e “povere” della popolazione, soprattutto di quella molto giovane. In una qualche periferia di Roma il volto di Anna Frank può diventare un insulto. La vittima che torna a essere ultima, emblema di umiliazione, oggetto di disprezzo. C’è di che interrogarsi.
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Ott 28 2017

la quintessenza della cremonesità-trecentocinquantaquattro 28 10 2017

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – TRECENTO54 «Raccogliamo i frutti di varie azioni attuate da CremonaFiere: dal grande impegno per l’internazionalizzazione alle azioni di co-marketing progettate di concerto con gli espositori – è il commento del presidente di CremonaFiere Antonio Piva -. E’ il risultato della scelta di lavorare con uno stile propositivo, immediato e pragmatico: le Fiere Zootecniche hanno dedicato una parte consistente dell’agenda tecnica e scientifica allo smart agrifood, all’innovazione digitale della zootecnia di precisione, all’economia circolare come veicolo di sviluppo economico ribaltando il concetto di ‘scarto’ e trasformandolo in valore». E’ Pivantonio sulla Provincia fin che c’è, aiutato dai soliti nel processo di beatificazione della Fiera del Bovino, in primis il compagno Pizzetti che “isgrida” chi rema contro, poi Lasagna, Giansanti, Maiorano; Giansanti ufficializza, a parole, la fondazione di una nuova Associazione nazionale allevatori, e qui serviranno i cancelli per arrestare la folla; insomma, le solite chiacchiere del Sistema Cremona e ospiti di riguardo. La cartina di tornasole è stata l’assemblea di ieri, in Fiera, sala Monteverdi, riservata agli allevatori veri; altro che i 300 trecento di martedì ad ascoltare capitan Voltini e gli altri Coldiretti: tre gatti sospinti da cicciobello, catturati anche tra i dipendenti, che a furia di contarsi e ricontarsi speravano di aumentare di numero, in linea con spettatori gettati tra gli stand con pacchi di biglietti omaggio che però non compensavano gli espositori e le vacche da latte dei bei tempi che furono. La battuta strepitosa di un amico: la Fiera è messa peggio del giornale; se nel Sistema ci fosse un vero cervello, altro che ostacolare capitan Voltini, gliela regalano la Fiera, così dopo sono affaracci suoi rimetterla in sesto: dopo i troppi successi, una badilata sui denti, e neanche tra le più gentili. Basta scorrere le pagine di internet, della Fiera di Cremona e le sue meravigliose manifestazioni, dalle Americhe all’Asia, non si trova cenno; provassero con l’Africa, magari qualcosa otterrebbero…… Strada Sud, raccolte 600 seicento firme il primo giorno; altro che referendum, per il Cilecca rischia d’essere l’anticipo del 2019; se lo vuol capire. La Provincia fin che c’è per una volta precede www.cremonaoggi.it nella notizia che conta: Chiara Ferragni è al quinto mese, il fortunato è Fedez. Cremonese immortale: il giovane Luca Burgazzi, bravo Luca! chiede di dedicare un parco a Romolo, benefattore di migliaia di noi, a volte autore di miracoli; Luca, ricordati di Napoleone; l’Armata si metta in marcia, l’Intendenza seguirà!
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