Set 26 2017

repetita iuvant-due 26 09 2017

REPETITA IUVANT DUE Indiana Jones, secondo i punti di vista, è un chirurgo di precisione o un bieco carnefice che conosce e pratica ogni tipo di tortura; qui, in sintesi, dimostra che il dottor Pivantonio riesce a investire un capitale di un miliardo e mezzo al 2,8%; non suo naturalmente, degli iscritti all’Enpaia, che, se avvertissero Warren Buffet, quello in un attimo lo ruba a Confagricoltura per farne il suo direttore generale!
PIVA E L’ENPAIA OTTO
CONSIDERAZIONI SUI BILANCI ENPAIA 2014-2015-2016 (terza e ultima parte)
Dopo aver esaminato lo “squilibrio gestionale” di ENPAIA e l’andamento del “rendimento del patrimonio immobiliare” si procede con le ulteriori riflessioni necessarie a inquadrare correttamente le problematiche dell’Ente Previdenziale.
RENDIMENTO PATRIMONIO MOBILIARE
Il patrimonio finanziario di ENPAIA nel 2016 è stato valutato in € 1.455 miliardi (€ 1.399 mld nel 2015). Nel 2009 il SOLE 24 ORE valutò gli investimenti finanziari di ENPAIA affermando “troppi bond bancari nel portafoglio dell’Ente Previdenziale, emessi da Istituti di Credito Italiani e stranieri, pari al 70% del totale investito, definendolo sbilanciato su singole Banche, rispetto a Titoli di Stato pari al 9% del portafoglio”. Nel 2016, dopo sei anni, la situazione sarà migliorata, si spera. Però il Collegio Sindacale continua a rimarcare, senza quantificare, la presenza di investimenti a rischio. Le Autorità Vigilanti e la Commissione Parlamentare di controllo dovranno valutare attentamente tale delicato aspetto.
L’andamento dei proventi della gestione finanziaria negli ultimi quattro esercizi è il seguente (rendimenti netti) – fonte Relazione al Bilancio:
2013 2014 2015 2016
4,78% 3,29% 3% 2,8%
Nel 2017 è stata prevista una ulteriore riduzione dei rendimenti.
Anche in questo caso si evince chiaramente che la performance di gestione è medio-bassa in relazione anche ai rendimenti degli investimenti a rischio, oltre che in costante decrescita dal 2013 confermando il peggior risultato nel 2016. Qualcuno spieghi perché ENPAIA procede con investimenti a rischio a bassa remunerazione.
Nel frattempo è pronto lo schema di Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze ex art.14 comma 3 del DL 6/7/2011 n.98 che reca disposizioni in materia di “Investimenti delle risorse finanziarie degli Enti Previdenziali” e all’art.5 prevede che:
– “…. gli Enti operano secondo il principio della sana e prudente gestione e perseguono l’interesse collettivo degli iscritti …..”
– “in base al profilo di rischio deve essere assicurata la disponibilità di attività sufficienti a coprire eventuali passività ….”
– “…. sono da privilegiare strumenti finanziari con basso grado di rischio, anche facendo ricorso a titoli di debito emessi e garantiti da un Paese membro UE, da un Paese aderente all’OCSE e Organismi Internazionali di carattere pubblico ….”
– “…. perseguire l’ottimizzazione del portafoglio nel suo complesso con la comparazione redditività-rischio”
– “adeguata diversificazione del portafoglio finalizzata a contenere la concentrazione del rischio”
– “perseguire l’efficienza di gestione al fine di ottimizzare i risultati dotandosi di procedure e struttura organizzativa adeguata alla complessità del portafoglio ….”
Oltre a ciò l’art.9 comma 4 stabilisce che gli investimenti immobiliari non possono superare il limite del 20% del Patrimonio dell’Ente.
Da tale previsione è scaturita la necessità di alienazione degli immobili richiamata al punto precedente al fine di rientrare nei limiti innanzi richiamati, oltre che per riequilibrare il Bilancio di ENPAIA.
La legislazione è chiara, occorrerà rispettarla adeguandosi scrupolosamente e gli Organi di controllo dovranno vigilare sul rispetto dei termini indicati.
Rimanendo sull’argomento, per la perdita 2008 sui titoli LEHMAN BROTHERS di € 45 milioni (90 miliardi di lire) chi ne risponde ? Ad oggi nessuno – la perdita è stata assorbita dal Bilancio ENPAIA con il patrimonio degli iscritti. La Corte dei Conti ha attivato il giudizio ?
L’attuale riserva su perdite finanziarie di € 46 milioni richiamata dal Collegio Sindacale è adeguata al valore complessivo del portafoglio titoli di € 1,455 miliardi, tenuto conto che equivale a circa il 3% del patrimonio finanziario – copre i titoli a rischio ? Oltre a ciò, si richiama quanto riportato sugli accantonamenti al F/rischi in termini di incrementi/decrementi registrati negli ultimi cinque esercizi. A riprova, nel Bilancio 2016 è stata imputata tra i costi la “svalutazione di Titoli iscritti nell’attivo circolante” per € 1.167.000 e nel 2015 per € 1.315.000.
Bisogna, infine, chiarire che la presenza di “titoli a rischio” nel portafoglio ENPAIA, seppur diminuita, potrà calare secondo le scadenze di incasso delle cedole. La dismissione prima della scadenza porterebbe a pesanti perdite.
Occorre dare risposte certe agli iscritti ENPAIA che con i loro versamenti previdenziali rischiano in prima persona di vederli compromessi.

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