Set 23 2017

la quintessenza della cremonesità-trecentoventisei 23 09 2017

Published by at 8:54 pm under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – TRECENTOVENTISEI
Assemblea partecipata, scrive ieri la Provincia fin che c’è on line, che poi mette il video della sala dei “partecipanti” alla 58ma stazione della Via Crucis Apa: a essere generosi 70 soggetti, di cui almeno la metà dipendenti Libera, precettati, qualche sindaco, qualche politico, una decina di consiglieri su 36 il che dice tutto, e alla fine, a esser compiacenti ai bisogni del Sistema, 10 soci Libera sui 1400 iscritti!
Quando scrivo che nel gruppo non ce n’è uno, neanche a cercarlo col lanternino, che abbia la minima idea di che voglia dire: comunicare, non sono prevenuto, basta osservarli; basta scoprire che il primo comunicatore è Zanolli Pennadoro Vittoriano, unico al mondo a scovare un ristorante dove il pesce, altro che fresco, te lo servono in tavola vivo, e a temperatura ambiente!
Il non c’è che s’affanna a spiegare per giorni e giorni che l’assemblea del 22 si giustifica perché in primavera fu privata mentre il 22 s’intende aprirla al pubblico; che dicono loro, cioè amico, per parlare dei problemi dell’Agricoltura, che in Val Padana sono davvero tanti e gravi, e poi scoprire, non solo io, tutti! come scrivevo sopra, che non è altro che la 58ma stazione: immagino che più d’uno abbia detto a voce alta e chiara, al non c’è e affini, che con le lagne Apa, cioè in parole povere a Cremona vogliono comandare loro, hanno rotto i coglioni, tranne al Cilecca che non ha ancora capito la faccenda, e la conferma, non serve il pallottoliere, bastano le dita della mano, è l’assenza degli allevatori, di una parte o dell’altra, Libera o Coldiretti!
Il non c’è, col suo bel faccione tondo da padrone dell’aia, si fa intervistare dal Pennadoro per annunciare che tutte le Istituzioni sono a suo favore e che le persone oneste dicono basta alle velleità di predominio dei Coldiretti; ma non è il caso di prendersela, è il suo livello: chi non la pensa come lui è un disonesto.
Parla così, pensavo ieri scorrendo l’on line, per l’emozione del momento, ma senz’altro dopo avrà ordinato al Pennadoro di essere più misurato nell’edizione in carta; col cazzo, in prima: “c’è un golpe in atto contro il Sistema Cremona”, all’interno un più maestoso: “è in atto un golpe per scardinare il Sistema Cremona”
Ma se l’attacco al Sistema Cremona si riduce a Fiera e Apa, basta scorrere on line e carta della Provincia fin che c’è per non trovare altro, tranne il Cilecca tutti capiscono l’anima del Sistema: la Libera deve comandare, come ai bei tempi in cui non era la massa di debiti e il giornalaccio di oggi!
Il Cilecca non ascolta nessuno, neanche i suoi colleghi della politica che, a partire dal Pizzetti, non si sono esposti, e hanno usato parole che van bene a entrambe le parti; lui no, è nato professore e ci tiene a farlo vedere; la gemma: “Le associazioni devono certo confrontarsi liberamente ma nessuna può pretendere di imporre le sue idee”; ora, sedendo in consiglio di amministrazione della Fiera, dove per ripicca il dottor Pivantonio rifiuta di nominare il consigliere del Consorzio Agrario, che è socio! i casi si riducono a due: o il Cilecca gli occhi ce li ha in quel posto, o li ha nel posto naturale ma è amico del Pivantonio. La gemmina: “La Libera riveste un ruolo essenziale per lo sviluppo del territorio. Abbiamo bisogno della vostra associazione, forte e unita” Quando va in Cgil, Confindustria, Ascom, Acli eccetera, che racconta il Cilecca: dieci associazioni essenziali per lo sviluppo del territorio?
Crotti Riccardo s’incarica del manganello in conto Sistema Cremona: “Si avvicinano le elezioni regionali e politiche, dunque dobbiamo sfruttare l’occasione: scrivendo a tutti gli associati per informarli in modo dettagliato su quanto sta realmente avvenendo nel sistema allevatoriale, sulla situazione della Fiera, del Consorzio Agrario e non solo. Dicendo che siamo al fianco della politica che ci aiuterà, e inviteremo a dimenticarsi degli altri”
Un politico degno di questo nome, vedendosi trattato da servo, risponderebbe al Crotti Riccardo: lei Crotti chi cazzo è? lei Crotti che cazzo vuole?
Un Crotti che minaccia il voto contro di ben dieci allevatori presenti in assemblea; che già che c’è, tanto sveglio, citando il Consorzio Agrario, da dichiarare i veri fini del Sistema Cremona. E la politica non si faccia troppe domande sul perché i cittadini non van più a votare, se lasciano dire a un Crotti Riccardo simili robacce.

Cremona 23 09 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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