Set 19 2017

piva e l’enpaia-tre 19 09 2017

Published by at 9:42 am under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale

PIVA, L’ENPAIA E LA PROMESSA DEI MINI-BOND IN AGRICOLTURA – TRE E’ necessario fare questa premessa affinché si comprendano meglio il peso delle variazioni percentuali delle voci di Bilancio ENPAIA richiamate nel riepilogo 2014 e sui prossimi Bilanci, tenuto conto delle cifre in ballo. Esempi: – aumento dei costi della produzione dell’1.39% – calcolati su € 214 milioni equivalgono a circa € 3 milioni di maggiore spesa; – decremento dei proventi finanziari dello 0.36% – calcolato su € 43.3 milioni equivalgono a un minor rendimento di circa € 130.000; – gli oneri di gestione degli immobili pesano il 21.91% delle entrate che equivalgono a € 5.5 milioni di spesa
DALLA RELAZIONE DEI SINDACI AL BILANCIO ENPAIA 2015 (approvato nel 2016) Il Collegio nel corso dell’anno ha verbalizzato disfunzioni e criticità operative, riconducibili a carenze organizzative della struttura ENPAIA, rappresentando all’Ufficio di Presidenza e Direzione Generale gli interventi correttivi per farvi fronte (è strano che dopo l’assunzione di n.14 unità del 2014 non si riesca a far funzionare a dovere l’organico). Il Collegio ha fornito alla COVIP (Ente di vigilanza sulle gestioni previdenziali) le informazioni sugli investimenti finanziari operati da ENPAIA. Dal Conto Economico risulta che il “valore della produzione” è stato di € 181 milioni (€ 180 milioni nel 2014) con “costi della produzione” di € 215 milioni (€ 214 milioni nel 2014). In sintesi l’aumento del valore della produzione è stato assorbito dal corrispondente aumento dei costi della produzione – nulla è cambiato rispetto al 2014. Gli aspetti salienti del Bilancio 2015, tenendo conto della precisazione in premessa, sono: – il valore della produzione si è giovato dell’aumento delle aliquote contributive a carico degli iscritti del +1.94% rispetto al 2014 e del +4.67% rispetto alla previsione; – i costi della produzione registrano un aumento dell’1.39% rispetto alla previsione; – la gestione degli immobili presenta un decremento dei proventi del – 4.67% rispetto al 2014; – i proventi finanziari subiscono un decremento del – 4.91% rispetto al 2014 e del – 6.99% rispetto al preventivo; – sul TFR impiegati agricoli il Collegio ha evidenziato una differenza a carico del Bilancio ENPAIA di € 9.8 milioni (€ 9.6 milioni nel 2014) a causa di una discordanza rilevata tra valore iscritto e quello accertato dal Collegio (è il secondo anno che si verifica – perché non si corregge l’errore?). Viene rilevato nuovamente lo squilibrio tra valore della produzione e costi della produzione, che dovrebbero bilanciarsi, con una differenza di € 34 milioni (invariata rispetto al 2014). Si conferma il giudizio: equivale a una perdita della gestione caratteristica dell’Ente Previdenziale ENPAIA. I proventi del patrimonio immobiliare e mobiliare dovrebbero servire, invece, a remunerare meglio i versamenti degli iscritti piuttosto che a coprire i maggiori costi di gestione. In valore assoluto le entrate della gestione immobiliare sono state di € 24.2 milioni (-4.67% rispetto al 2014) di cui € 12.7 milioni per canoni di locazione degli immobili residenziali, € 10.8 milioni per quelli ad uso commerciale e € 5.5 milioni per oneri di gestione. Il rendimento complessivo degli immobili, al netto degli oneri di gestione e delle imposte, è stato dell’1.52% in lieve diminuzione rispetto al 2014 (rendimento decisamente al di sotto della media di mercato). Su tale risultato incidono chiaramente i notevoli oneri di gestione, oltre che sfittanze che si protraggono (già rilevate nel 2014). Sull’argomento il CDA ha deliberato nel 2015 l’attuazione di un “piano di dismissioni di immobili residenziali a valere nel triennio 2016-2018”. Vedremo che sviluppi avrà tale importante deliberazione, necessaria per riequilibrare il Bilancio ENPAIA. Riguardo la gestione mobiliare il totale delle risorse liquide e degli investimenti di ENPAIA è stato pari a € 1 miliardo 392 milioni nel 2015. Tale patrimonio ha realizzato proventi finanziari per € 41.2 milioni, con un decremento in valore, rispetto al 2014, di € 2,1 milioni pari al -4.91%. Il rendimento complessivo delle risorse finanziarie è stato di poco inferiore al 3% (anche in questo caso decisamente al di sotto della media di mercato, anche in relazione alla tipologia di rischi riferita ad alcuni titoli – vedasi 2 Il Collegio in proposito ha avviato un’istruttoria al fine di valutare a fondo il portafoglio finanziario e gli investimenti che devono orientarsi a una sana e prudente gestione del risparmio previdenziale. Il Collegio evidenzia nuovamente la presenza, anche nel 2015, di obbligazioni “perpetual” e “crediti derivati” per i quali si richiama la precisazione di dettaglio 2014. Il Collegio, nel rinviare alle puntuali osservazioni COVIP, richiama l’Organo di Amministrazione in merito alla necessità di ridisegnare, da subito, processi di investimento trasparenti e lineari. Il Collegio ha inoltre evidenziato: – le spese di funzionamento sono aumentate del 4.18% nel 2015 rispetto alla previsione; – le consulenze professionali sono diminuite del 27%; – i costi del personale evidenziano un aumento del 7.38% rispetto al 2014; – le spese di rappresentanza sono state di € 30.000 nel 2015 rispetto € 13.000 del 2014. Il Collegio, pur tenendo conto della trascurabile incidenza sul Bilancio di tale spesa, si raccomanda di limitare, in futuro, tale onere avente carattere non obbligatorio. Tra i costi si segnalano quelli riferiti al ricorso a professionisti esterni di € 1.364 milioni, quelli riferiti agli Organi Sociali per € 859.000 e il compenso deliberato per il Presidente di €133.000. Inoltre si evidenzia che nel portafoglio mobiliare sono presenti numerosi titoli della Banca Popolare di Sondrio. Tale Istituto ha anche stipulato una convenzione con ENPAIA per gli iscritti per la concessione di “mutui ipotecari” e “prestiti personali” (si deduce che siano state valutate anche le offerte di altre Banche), con aggiornamento a luglio 2017.
La Banca Popolare di Sondrio è anche Tesoriera di ENPAIA. Il Bilancio 2015, grazie ai “proventi finanziari” di € 41 milioni (€ 43 milioni nel 2014) riesce a coprire lo sbilancio con i maggiori costi di produzione di € 33.9 milioni (€ 34 milioni nel 2014) e chiude con un utile di circa € 2 milioni dopo le imposte. Come già commentato in chiusura del Bilancio 2014 l’utile poteva essere ben superiore in presenza di equivalenza tra “valore della produzione” e “costi di gestione”, destinando tale beneficio degli iscritti, a consolidare il Patrimonio ed evitare investimenti a rischio. Nel secondo anno di gestione della Presidenza PIVA, purtroppo si denota che le risultanze qui riportate sono peggiorative rispetto al 2014 e non si è proceduto a riequilibrare il valore della produzione rispetto ai costi e a bilanciare gli investimenti finanziari. Al riguardo parrebbe che ENPAIA detenesse titoli emessi da una Società mineraria dedita all’estrazione di zolfo o rame in Sud America (riferimento anno 2014). Se confermata tale notizia, che fine hanno fatto questi titoli e a quanto ammontavano ?—————–
Questo è il lavoro di Indiana Jones. A me, che non so leggere i bilanci come Indiana, colpiscono tuttavia certi numeri; i fondamentali: com’è possibile che il patrimonio immobiliare, in parte sfitto (!), renda solo l’1,52%? Peggio la parte mobiliare, composta, abbiamo visto nelle puntate precedenti, al 70% da titoli a rischio; premessa l’ovvia considerazione che un ente di previdenza non deve avere alcun tipo di titoli a rischio, com’è possibile, rischiando (!) ottenere solo il 3% scarso? Compenso agli Organi sociali 859mila euro, piccola cifra in un bilancio da 200milioni, ma divisa per 365 fa 2300 euro al giorno: consiglieri e sindaci lavorano giorno e notte con turni di 40 ore? Il 2015 è tutto presidenza Pivantonio: cos’ha fatto per eliminare o quantomeno ridurre i guasti rilevati da sindaci e Covip? Come dimostrano le sue gestioni cremonesi, Libera giornale Fiera, Pivantonio è una garanzia, ovunque sieda!

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