Ago 18 2017

la quintessenza della cremonesità-duecentonovanta 18 08 2017

Published by at 10:54 am under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – DUECENTONOVANTA Prima una barzelletta ben recitata da Bozzini Giovanni su www.cremonaoggi.it: –Dobbiamo tutelare il nostro territorio e le nostre imprese. Non è possibile pensare di trattare la presenza di un organo fondamentale come la Camera di Commercio con i criteri della composizione di un puzzle senza senso, né storia, né affinità sociale ed economica. Per questo ci stiamo muovendo– Il Bozzini, portaborracce di Pivantonio in Fiera e che quindi, per dovere fisiologico di portaborracce, ostacola capitan Voltini, evidentemente ritiene la Fiera organo non fondamentale per Cremona, visto che non fiata davanti ai terribili bilanci, anzi si leva in piedi per distinguersi nell’applauso, e non si preoccupa di chi usa le Audi A6 di rappresentanza; in compenso (le Camere di Commercio son tutto fuor che organi fondamentali, poltrone a parte) non indica, in caso di fusione, su quali città della Lombardia, grazie a soggetti al 1000 per 100 cremonesi come lui, Cremona dovrebbe aver la prevalenza. Ma non vorrei lasciare al lettore l’idea che io me la prenda con un Bozzini: soggetti come lui comprimari nascono, comprimari finiscono; sui bilanci della Fiera mi stupisce invece il silenzio del collegio sindacale, che sarà magari composto da dei Bozzini, ma che dalla legge ha compiti fondamentali di controllo; possibile abbia nulla da dire sulle Audi A6, sul personale che aumenta del 25% con stipendi da invidia, roba che, ci fosse a Cremona una Procura lievemente più attiva, promuoverebbe qualche curiosità; per non dire dei revisori dei conti, ma questa è la cremonesità di Cremona. Nessuno ha da dire su un bilancio di previsione 2017, scrivo sempre della Fiera, da far dire: io non c’ero, e se c’ero dormivo? E i Cilecca, i Bozzini, i Rivoltini eccetera parlano in pubblico di una Camera di Commercio che si limita a conservare delle scritture che altri portano, e non parlano del contenuto delle scritture? Cremona è ignorata da chi conta? E perché chi conta dovrebbe occuparsi di una città che si occupa della pagina ma non di ciò che descrive? Ancora sulla Provincia fin che c’è; stavolta non parlo della lotta degli ex rinnovatori per impossessarsi della poltrona di vicepresidente che fu di Davide Balestreri, prima o poi un vicepresidente si trova, e l’uno vale l’altro, alla Bozzini; parlo proprio della Provincia fin che c’è, di cui gli ex rinnovatori non si occupano, che stampa un sacco di copie con rese incredibili perché sempre meno lettori gradiscono leggere le prose del Pennadoro e allievi di bottega: la copia stampata e diffusa, che ritorna dagli edicolanti perché, quanti sforzi facciano quasi nessuno la vuole, per l’editore non è un costo? Venduta a un euro e venti, non mi intendo di editoria, ma a chi la produce costerà almeno 60/70 centesimi: che senso economico ha stamparne ogni mattino migliaia di copie che mestamente il giorno dopo tornano per il macero? Ma gli ex rinnovatori, intenti a disputarsi la poltrona come i troiani le armi di Patroclo, queste cose le sanno o non riescono a superare l’accecamento da poltrona?
Ceriana 18 08 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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