Ago 15 2017

la quintessenza della cremonesità-duecentottantasette 15 08 2017

Published by at 4:32 pm under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – DUECENTOTTANTASETTE
Consiglio della Libera venerdì scorso, e la voce gira con insistenza per Cremona: dal primo gennaio 2018 vien resuscitato il direttore, si tratta di un fedelissimo di Rovigo che si accontenta di 180mila euro l’anno, entro i quali deve trovare i soldi per l’affitto. Chi mi segue da tempo sa perché uso il termine “resuscitato”; per i nuovi lettori una breve spiegazione: il dottor Pivantonio lo prende durissimamente in quel posto al rinnovo cariche dell’ottobre 2014, durissimamente perché non riesce nemmeno a entrare in consiglio Libera, dunque scattano le vendette, il primo capro espiatorio è il direttore del tempo, Guido Vezzoni, per non essersi adoperato a indirizzare il voto verso di lui; Vezzoni è messo in ferie obbligatorie dal nuovo presidente Filippini fino a gennaio 2015, poi mandato a casa perché la figura di direttore Libera è sparita dall’organico; tanto per sottolineare la classe di chi dirige la Libera degli ultimi dieci anni, la figura del direttore è nello statuto, e rimane dopo l’ampia modifica del 29 febbraio 2016; bisogna quindi sottolineare anche la classe di tutti i soci, nessuno dei quali alza il ditino per fare una domanda. E bisogna anche ricordare che la Libera è il perno del Sistema Cremona, al quale volontariamente aderiscono i cremonesi che contano, a partire da Arvedi, e a quelli che partendo dall’anticamera vogliono entrare, a partire da Galimberti Cilecca: e nessuno di questi, come i soci Libera, si fa domande se danneggi la propria immagine sedersi al tavolo di un “perno” che le regole le rispetta così! Comunque, siccome tutto è bene quel che finisce bene, dal primo gennaio 2018 rinasce il direttore Libera.
Il Sistema Cremona, dall’ultimo Punto del Pennadoro:
–Ma le sedi, lo sappiamo, sono centri di potere e Cremona che ha tutte le credenziali migliori sotto tutti i punti di vista rispetto alle altre due, viene sacrificata per motivi che non hanno nulla a che vedere con le mansioni affidate alle camere di commercio–
Fantastico il Pennadoro come araldo trombettiere del Sistema Cremona: il Sistema sono io per cui tutto mi è dovuto, e gli altri rispettino le regole!
Il Sistema Cremona è tanto scalcinato da non accorgersi nemmeno della qualità dell’araldo trombettiere che usa; il Sistema Cremona è tanto scalcinato da non provare nemmeno a girare la scacchiera: perché l’Italia, da Milano a Roma andata e ritorno, se ne frega di Cremona e del suo Sistema? Ripetere serve, specie a chi non vuol capire; dal commento dell’amico esperto di bilanci su quello della Fiera: –Veniamo alla parte finanziaria – i debiti V/Banche ammontano a € 5.100.000 e gli interessi passivi a € 200.000 con il pieno utilizzo delle linee di credito concesse, ossia non ci sono ulteriori disponibilità finanziarie utilizzabili, da qui la necessità di procedere con una “ricapitalizzazione“. Gli indicatori ROI di redditività sono tutti in diminuzione rispetto al 2015. E’ il caso di sottolineare che tra le immobilizzazioni i Fabbricati sono stati rivalutati nel 2008 per € 1.800.000, con un valore certamente non rispondente a quello di mercato in caso di alienazione. Sarebbe il caso di attuare un piano di ammortamento supplementare per avvicinare gradualmente il valore di tali cespiti a quelli di mercato–
Compito essenziale del Sistema Cremona, con bilanci del genere, è respingere capitan Voltini per confermare chi invece li ha ridotti così: grazie Arvedi, grazie Cilecca, grazie Auricchio, grazie Rivoltini, grazie Boni, grazie Bozzini, grazie agli altri che ho dimenticato, per oggi.

Ceriana 15 08 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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