Lug 17 2017

la quintessenza della cremonesità-duecentocinquantotto 17 07 2017

Published by at 4:43 pm under costume,cronaca cremonese,Striscia La Provincia

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – DUECENTO58
Quando si parla di cremonesità il primo posto, senza discussione, va sempre riservato al gruppo Libera: tra i migliori interpreti, Zanolli Pennadoro Vittoriano; degustiamolo sul Punto di ieri, titolo: “L’inceneritore e la cattiva politica”
–Nella campagna elettorale del 2014 il sindaco Gianluca Galimberti prese l’impegno di chiudere l’inceneritore entro due anni……
Stendiamo un velo pietoso sull’incoerenza del centrodestra cremonese, che nel 1992 era sulle barricate contro l’inceneritore e oggi se ne fa paladino–
Bastona in modo ecumenico, come sempre, il Pennadoro: ma non risulta una promessa di Galimberti sui due anni, ancor meno il centrodestra è oggi paladino dell’inceneritore. Siamo sempre alle solite, il Nolli Renzo di turno gli lascia tutta la libertà necessaria per creare nemici a sé e all’intero gruppo Libera, e il Pennadoro non si fa pregare a usarla.
Quando non scrive della politica cremasca l’Inviato Quotidiano dei fratelli Salini è anche un giornale preciso; sul Ceta, ecco il parere di Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa Cremona:
–I nostri marchi Dop, Docg e Igp offrono garanzie di sicurezza per i consumatori assolutamente uniche. Certo, implicano costi maggiori per i produttori ma rappresentano il vero successo del Made in Italy. Un sistema di questo tipo non esiste in Canada e il Ceta, nonostante le continue rassicurazioni, non protegge sufficientemente i nostri brand con il risultato che il mercato italiano sarà invaso dalle contraffazioni. Asserire il contrario significa peccare di eccessivo ottimismo o di ingenuità. Se è vero che il trattato contiene il riconoscimento di eccellenze indiscutibili come il Prosciutto di Parma, il San Daniele e il Parmigiano Reggiano, è anche vero che l’agroalimentare italiano è talmente articolato che l’azione di tutela richiesta, per essere davvero efficace, non può che essere molto più estesa e capillare. Alla fine solo una parte minoritaria dei prodotti tipici del Made in Italy è stata salvaguardata con la conseguenza che i nostri imprenditori saranno esposti a imitazioni di ogni tipo. Stiamo di fatto legalizzando la concorrenza sleale a tutto svantaggio delle nostre aziende e in un contesto del genere, in cui i disciplinari che regolano il meglio delle produzioni italiane sono trattati come carta straccia, il pericolo di perdere quote di mercato è estremamente concreto– Mi sembra chiaro Berlino Tazza, del resto è la tesi Coldiretti: Baldrighi Cesare e Lasagna Matteo, big di Confagricoltura l’avran capita? Rinascimento e Rigenerazione di Cremona; da www.cremonaoggi.it un articolo, come dire? affilato, sugli spettacoli di Acquedotte, che ha sostituito Le Corde dell’Anima, per cui mancavano i fondi; gli sponsor pubblici, con 102mila euro, quasi coprono il costo totale di 116mila; Padania Acque, monopolio dell’acqua in provincia di Cremona, che a suon di bollette ha un utile di 2 milioni nel 2016, dona i 41mila che non si trovavano per le Corde; il professor Cilecca parla tantissimo, per distacco su tutti i sindaci che l’han preceduto: ci voleva tanto a dire la verità, che a suo tempo io scrissi una decina di volte, che sponsorizzare la cultura va bene, purché i soldi non finiscano, come per le Corde dell’Anima, nelle borsette di signore che non ne hanno alcun bisogno?

Ceriana 17 07 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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