Giu 02 2017

la quintessenza della cremonesità-duecentotredici 02 06 2017

Published by at 11:02 am under costume,cronaca cremonese,Striscia la Cronaca

LA QUINTESSENZA DELLA CREMONESITA’ – DUECENTOTREDICI
Cremona non sarà mai una città come le altre della Val Padana fin che noi cremonesi non decidiamo di toglierci dalla testa la cremonesità che ci contraddistingue, e il caso Apa è, più che l’ennesima prova, il nostro tipico Dna!
Atto primo: Apa Cremona è commissariata, traballano le poltrone del sistema su cui devono poggiare le amabili terga i soliti noti; campagna di stampa della Provincia fin che c’è, organo indipendente da tutto tranne che dalla Libera e da chiunque conti qualcosa; del sito Libera, che raccoglie anche le note, repetita iuvant, della Provincia fin che c’è; cartolina precetto ai notabili o supposti tali contro l’invadenza dei Coldiretti e capitan Voltini, pochi si astengono, nessuno manda al diavolo.
Atto secondo: il 30 maggio www.cremonaoggi.it e la Tv di Arvedi&Silla svelano i motivi del commissariamento, unici media in tutta Cremona, col mio solo blog a riprendere la notizia; i vantati bilanci sono un disastro!
Atto terzo: dopo tre giorni, non una riga dagli altri media; newsletter 22 sito Libera del primo giugno, muti, il nemico ci legge; silenzio anche di Mondo Padano; silenziosi i notabili o supposti tali, nonostante, nel frattempo, anche il direttore Apa accetti di andarsene volontariamente; spes ultima dea, gli amabili tergati sperano nella decisione del Tribunale di Roma, il 6 giugno, perché sanno che col giudice italiano tutto può succedere. Basta leggere le mie cronache sul caso Iori.
Silenzio quando d’obbligo, Dna tipico della cremonesità; allora prendo dalla rassegna stampa graziosamente incorniciata dal sito Libera, e chiamo all’appello tutti i notabili che avevano parlato, quando parlare era d’obbligo:
20 aprile, Nolli Renzo: francamente sono basito per questo provvedimento di una gravità inaudita e del quale non si capisce la logica.
21 aprile, inizia il coro; Nolli Renzo si ripete: un golpe Coldiretti. Poi arrivano i rincalzi; Carlo Malvezzi: in attesa di spiegazioni, il commissariamento deve essere sospeso; Federico Lena: ci troviamo di fronte a un fatto comunque grave; il compagno Alloni: è assurdo che il nazionale faccia una scelta come questa senza scriverne il motivo. Caute le due volpi; il compagno Pizzetti: mi sto interessando per capire le ragioni di un atto così grave; il presidente sollevato Riccardo Crotti: non intendo formulare commenti di sorta.
22 aprile, la discesa in campo di Rivoltini Massimo, che sa il latinorum: un vulnus per l’economia locale; Giandomenico Auricchio, il maestro dei diplomatici: è importante capire le motivazioni; Mimmo Dolci, in sindacalese: visto il precipitare della situazione del sistema allevatori, con gli eccetera usuali.
23 aprile, domenica, il Punto di Pennadoro, poi il presidente nazionale Giansanti: è ingiusto, faremo ricorso; il compito di divertire è assicurato da due ex presidenti, Palmiro Villa e Piero Mondini: andavano preventivamente sentiti gli organi di controllo locali. Poi la lettera di protesta di alcuni soci e consiglieri Apa, che assicurano: mai abbiamo visto un che di scorretto da giustificare i commissari.
Domani, la continuazione, perché si ricordino, tutti, chi sono.
Per 23 giorni hanno imperversato sulla Provincia fin che c’è, diretta con mano sicura, all’occorrenza, da Zanolli Pennadoro Vittoriano, gli amabili tergati. Cui non dovrei rispondere solo io, ma gli agricoltori veri di Cremona, abituati a scendere nei campi e nelle stalle di persona, che un mezzo sicuro l’hanno: il voto!

Cremona 02 06 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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