Mag 24 2017

la legge del più forte-cinquecentotrentuno 24 05 2017

Published by at 9:47 pm under costume,cronaca cremonese,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CINQUECENTOTRENTUNO
Normale che nei processi Iori capiti tutto il ben di dio che illustro da anni se perfino gli avvocati, in un certo senso la “parte lesa” nella conduzione di certi processi, parlano al Dubbio on line come Valerio Spigarelli.
–E come è potuto accadere, quindi? Il fatto che sui giornali finiscano le conversazioni tra un avvocato e un suo assistito è uno scandalo che dimostra come, evidentemente, la privatezza di quelle conversazioni non sia sufficientemente tutelata. Di questo ha colpa anche la giurisprudenza di Cassazione, che non ha difeso questo principio, sostenendo che gli inquirenti possano prima ascoltare e poi decidere se la comunicazione è inascoltabile. Una giurisprudenza a cui l’avvocatura si è sempre opposta, chiedendo di rafforzare i divieti, anche perché l’ascolto preventivo spesso permette all’accusa di scoprire anche la strategia processuale difensiva– La colpa non è solo che gli inquirenti ascoltino eccetera: molto peggio è la passino agli amici giornalisti dopo! –Che cosa stabilisce la giurisprudenza di Cassazione? La giurisprudenza legittima una sostanziale presa in giro, stabilendo che prima di bloccare l’intercettazione si debba accertare se il cliente parla con l’avvocato di vicende private o di questioni attinenti alla sua posizione legale. Qui si pone un problema di civiltà giuridica. E quale sarebbe? Sostenere che prima la conversazione vada ascoltata, poi si verifichi che si tratti di una conversazione che attiene al mandato difensivo e che non ricorrano ipotesi di reato, per stabilirne il mancato utilizzo, sottintende una potenziale criminalizzazione preventiva dei colloqui tra avvocato e assistito. La giurisprudenza elude lo spirito della legge e la vanifica, arrivando a stabilire il principio che la conversazione è liberamente ascoltabile. Folle– Pacifico sia folle; ma non basta sfogarsi col Dubbio on line! –E l’avvocatura come si è posta rispetto a questa giurisprudenza maggioritaria? Chiedendo che venga stabilita una guarentigia più forte e che sia vietato l’ascolto e qualsiasi utilizzazione delle comunicazioni tra legale e assistito, e anzi che debba essere immediatamente interrotto l’ascolto nel caso in cui ci si accorga che a parlare sono avvocato e cliente. Sarebbe fondamentale, però, un differente approccio della Cassazione, che è con tutta evidenza scarsamente sensibile al tema. La magistratura inquirente, invece, come ha risposto? L’obiezione è che non è colpa di chi ascolta, perché le registrazioni sono automatiche e dunque senza operatori. Non è vero, però, perché spesso gli operatori sono all’ascolto, quando ad esempio nel caso in cui debbano prevenire dei reati. E allora si trovino delle forme: ad esempio interrompendo la registrazione ogni volta che il cliente compone il numero dell’avvocato– Quando l’Anm ritiene che una legge in discussione sia “ingiusta”, minimo insegna al ministro come la legge debba esser fatta; la prescrizione ad esempio, che deve sparire perché il cittadino resti vita natural durante a disposizione del giudice; gli avvocati che fanno? Il botta e risposta sotto illumina. –A suo modo di vedere, la responsabilità è di chi passa sottobanco le intercettazioni o del giornalista che le pubblica? Io credo che alla base ci sia un problema sociale: ormai siamo abituati a veder pubblicato il contenuto delle intercettazioni per la sola ragione che sono interessanti. In sostanza, se qualcosa che si dicono due personaggi pubblici è interessante, i giornalisti la pubblicano. Attenzione, però, c’è un equivoco: l’affievolimento del principio costituzionale di intangibilità delle comunicazioni è giustificato solo dalle esigenze di giustizia. Il che significa che l’intrusione non può essere giustificata per tratteggiare il profilo etico- morale di una persona, che non ha nulla a che vedere col processo– Chi è capace di trovare il pur minimo accenno alla responsabilità del giudice? A questa stregua non ha nemmeno senso lamentarsi delle numerose sfere di cristallo dei processi Iori: aboliamo le leggi e il giudice sentenzi come creda….
Cremona 24 05 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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