Mag 20 2017

la legge è uguale per tutti 20 05 2017

Published by at 8:22 am under costume,cronaca nazionale,Giudici

LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI Ma di fatto non lo è, lamenta il Davigo Piercamillo, che, fosse un politico, rifiuterebbe di sedersi a fianco di certi colleghi; anzi, i Governi legiferano per impedirci di condannare i colpevoli. E purtroppo, questa è l’Italia di oggi, non solo i Governi, tutti i politici in genere subiscono e tacciono, anche di fronte a situazioni come quelle sotto, che conoscono alla perfezione. Dalla Stampa on line: —Stretta sui licenziamenti dei furbetti nel testo unico del pubblica impiego approvato dal Cdm. Con le nuove regole sarà licenziato anche il dipendente statale con tre anni di fila di valutazione negativa. Accanto ai furbetti del cartellino e alle assenze ingiustificate, cartellino rosso anche per chi viola in modo grave e reiterato i codici di comportamento oppure per chi rende troppo poco e riceve costanti valutazioni negative— Dal Dubbio on line: —Ma oltre ad una produttività irrisoria, questo magistrato – ha aggiunto – deposita le sentenze con ritardi fino a 6 anni, e i ritardi minimi sono di circa un anno e mezzo. Questo quadro d’insieme, secondo il presidente della Cassazione, determina il fatto che mentre «in qualunque Paese europeo si discuterebbe di impegno, laboriosità, equilibrio, capacità di fare il giudice, noi discutiamo non se possa fare il magistrato ma se possa conseguire la settima valutazione di professionalità. E questo fa di noi un unicum» ……. E ancora: «Io vado dicendo da moltissimo tempo che in un’organizzazione complessa, un potere dello Stato con migliaia e migliaia di magistrati, dove le valutazioni di professionalità sono positive per il 99,7%, evidenzia un deficit delle circolari in materia di valutazione di professionalità», ha proseguito Canzio ….. «Dove erano il presidente della Sezione, il presidente della Corte d’Appello, quando rilevavano che la sentenza non era depositata nei termini previsti e si arrivava a depositi dopo 6 anni?». La toga di Cagliari è «un magistrato non idoneo a svolgere il suo lavoro, la cui votazione positiva sarebbe uno scandalo», ha concluso il presidente della Cassazione. Il parere del Consiglio giudiziario che accompagnava la proposta era comunque positivo. «Indipendente, preparato, costantemente attaccato al lavoro, con l’incapacità di sottrarsi all’abitudine di motivare con la massima pignoleria ogni provvedimento adottato, estensore di sentenze di centinaia di pagine», si poteva leggere. Ma al momento della votazione finale, il Csm si è spaccato: 10 i consiglieri, compresi appunto Canzio e Ciccolo, per la linea “dura”, 11 quelli favorevoli all’avanzamento “a prescindere”, 3 gli astenuti—
Cremona 20 05 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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