Apr 30 2017

la legge del più forte-cinquecentosette 30 04 2017

Published by at 7:18 pm under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – CINQUECENTOSETTE Ogni tanto riapro il mio libretto sul caso Iori e, nonostante ci viva su da cinque anni, non finisco di stupirmi; per questo ho messo sotto il titolo: “Oggi a lui domani a te”. Perché lo stupore non è solo ciò ch’è successo a lui, è l’indifferenza di chi sa, potrebbe parlare, ma tace; e a volte si tratta di persone importanti. Tre ergastoli di fila senza tentennare, ma nemmeno spiegare come Iori avrebbe ucciso; qui sotto, una pagina del libretto: sfido chiunque, foss’anche molto più intelligente e preparato di me, a dimostrare ch’io abbia scritto anche una sola virgola inesatta, e proprio sul punto cruciale. —Non sono io a scriverlo, basta leggerle: le due Corti di merito non hanno spiegato come Maurizio Iori ha ucciso Claudia e Livia, e certamente non doveva la Cassazione, giudice di legittimità; avvocati anche di lunghissima esperienza mi dicono sia la prima volta che succede nella storia processuale d’Italia, il che di nuovo rende unico il nostro caso; ripeto, entrambe le Corti hanno scritto, così, in generale, manco fosse la cosa più semplice del mondo, che Iori ha rifilato lo Xanax a Claudia, arrampicandosi sugli specchi con la trasformazione da pastiglie in gocce, prima, poi, siccome difficile lo stesso, riducendo la quantità, che alla fine diventa la spruzzatina sul sushi o una piccola aggiunta al bicchiere, impossibile da conciliare con l’esito dell’autopsia, che parla di intossicazione acuta: manca anche una riga, teorica anch’essa, in duecento pagine complessive! che spieghi come l’avrebbe dato alla piccola Livia e in che successione, prima o dopo la madre; assolutamente negati i diritti dell’infanzia, Livia non esiste se non da morta, perdonatemi cari lettori la battuta, provocata dalla “distrazione” dei giudici. Avvocati di lunga esperienza mi ricordano: in un processo per fatti molto meno gravi, lesioni colpose in un incidente automobilistico, per esempio, il giudice, prima di decidere, vuole gli sia messo davanti tutto, chi quando dove come, e chiaro; qui, omicidio volontario, sembra che come fatto basti un: è possibile sia stato lui! In compenso le Corti scrivono di molto altro, un po’ come noi a scuola, per dribblare la domanda cui non sapevamo rispondere; ininfluente, il molto altro, a spiegare se un omicidio era possibile e commesso da chi; ma, come si dice in ospedale, esami su esami tanto per far cartella, sperando la diagnosi venga fuori da sola.
Cremona 30 04 2017 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.