Ott 29 2016

la legge del più forte-trecentoventiquattro 29 10 2016

Published by at 10:58 pm under cronaca cremonese,Giudici

LA LEGGE DEL PIU’ FORTE – TRECENTOVENTIQUATTRO
Esemplare. Maurizio Iori protesta di non aver ucciso, come è suo diritto, anche se, dio sa come! perché i suoi giudici non l’hanno mai spiegato, avesse invece ucciso: dunque per la Cassazione pecca, e gravemente, perché protestando la sua innocenza è implicito un “suicidio allargato” di Claudia Ornesi.
Stringendo, per il solo fatto di essere imputato, se alla fine subisce la condanna, l’imputato avrebbe dovuto confessare, seguendo la Cassazione, altrimenti è un infame, perché, esplicitamente o non, accuserebbe un altro del crimine attribuito a lui; come non ricordare l’Inferno, V, 7/10:
“Dico che quando l’anima mal nata/ li vien dinanzi, tutta si confessa;/ e quel conoscitor de le peccata/ vede qual loco d’inferno è da essa.”
Quel che la Cassazione dimentica di spiegare al popolo italiano, è il momento della confessione: quando il primo poliziotto ti guarda storto, all’avviso di garanzia, all’inizio dell’usuale custodia cautelare eccetera, o, per non essere giudicato infame, se sia sufficiente quando il Giudice sta per ritirarsi in Camera di consiglio, al primo processo.
“Tutta si confessa”! E noi del mondo civile non facciamo altro che criticare i processi di certi Paesi, di certi tempi, quando abbiamo una Cassazione che proclama gli stessi principi: nessun diritto, se non alla confessione, anche se l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva!

Cremona 29 10 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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