Mag 30 2016

l’opinione di ep 30 05 2016

Published by at 8:55 am under costume,cronaca nazionale

DELRIO GARANTISCE CHE CE LA FAREMO Sabato ho seguito il ministro Graziano Delrio nella Bassa (reggiana) ferita – ma non piegata – dal terremoto. A quattro anni dal sisma Matteo ha spedito il ministro delle infrastrutture e dei trasporti a vedere come stanno le cose e Delrio – fiero l’occhio e svelto il passo (è stato, in gioventù, un buon mediano) – si è imbucato prima a Gualtieri e poi a Reggiolo. A Gualtieri, appena sbarcato nella sontuosa piazza Bentivoglio, mi ha chiesto cosa stava facendo Nibali: il siciliano a quell’ora stava ribaltando il Giro d’Italia “mangiandosi” il tenero colombiano Chaves. Poi, al cospetto del sindaco Renzo Bergamini (un rosso di antico stampo, di quelli che così rossi non si trovano più nemmeno in Cina)si è fatto “spugna” incassando il lagno del primo cittadino che gli ha ricordato due cose: che la deindustrializzazione sta galoppando nei paesi basso padani, il suo in testa. E che l’abolizione dell’Imu è una mazzata da 700mila euro per il suo piccolo paese. A margine mi sono permesso di ricordare che questa faccenda dell’Imu rimossa è una bufala che comunque ci costa 22 miliardi (dixit Confedilizia). Ergo i trionfalismi di Renzi e del suo Governo non mi sembrano appropriati. Semmai sembrano l’ennesima furbacchiata di Pittibimbo che il prossimo 16 giugno (giorno in cui scadono la prima rata dell’Imu e della Tasi) – e a tre giorni dai ballottaggi – vuole il popolo in piazza per festeggiare lo sconto. Stai attento Matteuccio! Il tuo “timing” può diventare un boomerang, gli italiani in cabina non perdono la memoria, sanno che le tasse sugli immobili sono comunque altissime. A Reggiolo Delrio si è messo il casco blu e si è infilato nei cantieri post-sisma col giovane sindaco Robertino Angeli. Gli hanno ricordato che a quattro anni di distanza dal sisma ci sono ancora 60 famiglie nei container (ma una trentina è vicina al rientro a casa). Delrio non ha nascosto la sua (vera) sofferenza. Dirò di più: mi è sembrato che ad un certo punto volesse pure abbracciare i volontari. Avendo 9 figli Graziano è abituato alle espansioni. Si è trattenuto. Lo so, qualcuno dirà che i politici sanno recitare. Aristotele diceva di più: che chi non sa recitare non può governare. D’accordo. Ma Delrio è un vecchio navigatore della Politica. È stato sindaco di Reggio (2004-2013), ha fatto il ministro pure con Letta; è stato il successore di Chiamparino alla guida dei comuni italiani. Ha attraversato tre partiti (Margherita compresa) senza fare una piega. Ricordo, en passant, che è stato il primo sindaco di Reggio a non aver mai militato nel Pci di Berlinguer e Pajetta. Ora lo vogliono incastrare con l’inchiesta “Tempa Rossa”, lo scandalo petrolio in Basilicata, tirando fuori alcune sue foto con i cutresi che stanno a Brescello, provincia di Reggio. I pm di Potenza lo hanno sentito per un’ora e mezza, lui ha risposto a tutte le domande (“come sempre”), negando di aver subito pressioni dai mariuoli. L’altra sera, prima del congedo, ha detto che il Paese è in ripresa e che “ce la faremo”. Mi è sembrato sinceramente fiducioso, quasi ottimista. Avrei voluto chiedergli se il suo ritrovato buon umore dipendeva dal fresco patto fra Renzi e Confindustria; una alleanza peraltro non sorprendente. E’ una vita che i “padroni del vapore” (copyright Ernesto Rossi) si scambiano vantaggi col Palazzo. Dunque non ho chiesto. Anche perché chi pagherà il conto di questa alleanza è noto: saranno i risparmiatori, il ceto medio. Sono i più facili da tosare. Ma fino a quando?
ENRICO PIRONDINI

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