Mag 28 2016

osservazioni di un associato-cinquecentotrentasei 28 05 2016

Published by at 7:38 am under Pubblica Amm.ne

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – CINQUECENTOTRENTASEI
La voce più diffusa che corre sulla coppia don Ernesto de’ Folli/Pivantonio è che il primo rappresenti l’intelligenza, l’altro la volontà, quindi, non conoscendoli di persona, son rimasto di sasso a leggere, domenica, l’intervista del nobile de’ Folli alla Provincia fin che c’è: “Consorzio Agrario, i conti non tornano”
Salvo intendesse per “i conti non tornano” riferirsi alla nobiltà come la sua, che non ha intenzione alcuna di mischiarsi coi popolani alla capitan Voltini. Che io comunque mi guarderei bene dal far incazzare, specie se ha ragione e la dimostrazione è facile.
Questo il commento naturale alla lunga nota del capitano che ho pubblicato ieri sera, molto volentieri: gli agricoltori cremonesi, d’ogni tendenza, l’aspettavano da mesi. Peccato manchi, curiosità, senso di giustizia, ognun pensi ciò che vuole, quel che più si aspettava: la descrizione puntuale dei trattori in prova gratuita per mesi, gli sconti ai clienti meritevoli. A meno che capitan Voltini, diplomatico ben oltre il solito, abbia voluto racchiuderla nelle parole: “Qualcun altro poi giudicherà se le cose ritrovate sono ‘nulla’ come ritiene l’ex Presidente.”
In attesa del “qualcun altro”, magari proprio all’udienza preliminare del 13 giugno, vi voglio divertire, cari lettori, con le confidenze ricevute ieri, subito dopo l’uscita di capitan Voltini. Sotto la presidenza di don Ernesto de’ Folli, del casato de’ Folli, via de’ Folli, Zanengo de’ Folli, peccato manchi un de’ Folli nel codice di avviamento postale, in consiglio e in comitato del Consorzio Agrario fu chiesto ripetutamente che almeno ai consiglieri (9 Libera, 3 esterni) fosse resa nota la scaletta generale degli sconti, non il nome dei clienti: nemmeno quella! E sì che in consiglio eran presenti grandi nomi dell’aristocrazia fondiaria cremonese, i Lanzoni, i Valcarenghi, i Filippini eccetera!
Don Ernesto de’ Folli, l’intelligenza della coppia, in coda all’intervista mette il veleno: il nuovo corso di capitan Voltini ha buttato nel cestino il suo “piano industriale triennale”, che fruttava utili prima ancora di approvarlo!
Ecco la cronaca della sua approvazione: piaceva tanto che i consiglieri, 9 su 12 di stretta osservanza Libera, per mesi non si presentavano facendo mancare il numero legale; solo dopo ripetute “amichevoli” insistenze di Pivantonio si arrivò a un consiglio valido, con l’esito: sei a sei, e il piano che passa perché il voto del presidente, don Ernesto de’ eccetera, in caso di parità vale doppio!
Mino Galli in casi di contrasti si asteneva sempre, altro che pesare il doppio! Come sempre, c’è la nobiltà di forma e la nobiltà di sostanza.
Da qui e tanto altro il mio più che comprensibile sdegno per l’inerzia dei rinnovatori, incapaci di tutelare il minimo dei loro diritti: il voto. Come è possibile farsi scrivere sul sito, newsletter 20 del 20 maggio, che prima o poi si andrà a votare, senza indicare quando, dopo che nell’ultimo mese erano stati fissati addirittura i giorni del voto; e la newsletter 21 del 27 maggio scrive di tutto, ma nulla di quello: i soci della Libera, in maggioranza agricoltori veri, e padroni, si fanno trattare da servi da un Boselli Antonio, che è un loro dipendente!
E io sono il cattivo, magari improvvisamente il “nemico” perché li sprono? Temo non sian solo i giovin signori a dover crescere, forse ancor più di loro quelli che l’età l’han passata da un pezzo!

Cremona 28 05 2016 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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