Nov 29 2015

osservazioni di un associato-trecentocinquantacinque 28 11 2015

Published by at 8:48 am under cronaca cremonese,Striscia La Provincia

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – TRECENTOCINQUANTACINQUE
La classe non è acqua; oppure: l’intelligenza non guasta mai; venerdì, al Ponchielli, finito il convegno Coldiretti, capitan Voltini fa togliere in pochi minuti tutto ciò che riduce il palco e d’incanto appaiono le tavole del buffet, per centinaia di persone, tra le quali il capitano e i suoi ospiti si mischiano, in fila se un tavolo è più affollato di un altro. Il potente, in genere, sorride a tutti poi va al ristorante chic coi suoi pari; il capitano mangia coi suoi soldati e il ministro. E ogni volta che scrivo così i nobili decaduti della Libera ringhiano, manco fossi io a provocare i fatti invece di descriverli; stanno rovinandosi con le loro mani, come del resto Confagricoltura, ma il primo obiettivo è ripetere sempre, a macchinetta: io fui!
Come “furono” le roccaforti di Brescia e Cremona: ai nobili decaduti dà fastidio anche io scriva della probabile scissione di Brescia; che succede a Cremona appena chiedono il contributo straordinario, è facile immaginare. Un dubbio: non dovevo nemmeno accennare all’incontro di don Ernesto con la fata, a Roma, il 26 gennaio?
Il Piccolo, bel settimanale pur con pochi mezzi, fa uno “speciale economia”: chi sa leggere confronti il dottor Boselli Antonio e capitan Voltini, e, capisse anche quel che legge, non si farebbe troppe domande sul perché dell’avanzata gialla a Cremona! Chi sa leggere capire programmare: chi non sa, affonda sempre.
E rieccoci al paginone di domenica scorsa, la Provincia fin che c’è, l’assalto al Consorzio Agrario orfano delle attenzioni di don Ernesto Folli, celestino del casato de’ Folli, via de’ Folli, Zanengo de’ Folli: non poteva mancare, a conforto, la solita lettera, firmata, sottolinea Pennadoro, a garanzia non l’abbiano scritta in redazione!
L’inizio è travolgente, e fa capire ancora una volta l’unicità di certi cremonesi, unicità nella parte bassa del tabellone, ben s’intende:
“Caro direttore, è necessario complimentarsi con il consiglio di amministrazione del Consorzio agrario di Cremona per la scelta del nuovo direttore generale! Si tratta di persona da sempre nel mondo Coldiretti, con significative esperienze. Peccato che non sappia nulla del nostro territorio e delle sue problematiche. Del resto, un direttore deve fare solo il manager. Che importano le competenze territoriali?”
Si potrebbe omettere il resto: cat, Pietro Pagliuca è toscano, l’è mia cremunees! La cremonesità, ancora un volta, fa la differenza: Pivantonio, don Ernesto, Pennadoro e via dicendo ne sono campioni più che rappresentativi; del resto, non fu proprio Zanolli Pennadoro Vittoriano a incidere sulla Provincia fin che c’è, il 28 settembre 2014, il famoso: “violini e vacche sono gli elementi che maggiormente caratterizzano la città del Torrazzo, qualificandola nel mondo”?
E un toscano, pur con significative esperienze, ma solo in Coldiretti, vuol venire a insegnare qualcosa a chi ha fatto conoscere violini e vacche al mondo intero? Ma non si scherzi su argomenti di tanto peso; quel Pagliuca, che è toscano e perciò nulla può sapere della città delle vacche e dei violini, ed è difficile possa imparare in breve tempo, servono almeno tre generazioni per diventare vero cittadino di Cremona, e coglierne tutte le finezze, magari sbaglia cascina e va a prestar trattori, per pochi mesi, al notabile sbagliato!
Questa è storia moderna: a Cremona vogliamo solo manager cremonesi, se le cose devono andar bene; figuriamoci, perfino un vicino di casa, il mantovano Enrico Pirondini, quasi faceva fallire la Provincia fin che c’è; poi, per fortuna, han provveduto Pivantonio&Pennadoro!
A domani il resto della pregiata lettera!

Cremona 29 11 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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