Set 28 2015

j’accuse-seicentosedici 28 09 2015

Published by at 11:46 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – SEICENTOSEDICI
E’ tremendo, mi ripeto, il passo sul succo di pompelmo, che Claudia Ornesi non beve mai e lo conferma la madre, però siccome per i giudici non è possibile far passare lo Xanax in altra maniera, allora lo beve, e tanto; non parlo di prove o indizi: i fatti, le parole, le idee, come “Arlecchino servo di due padroni”, a disposizione di chi fa la sentenza, col vestito che serve. La Cassazione che ha bastonato i processi di Perugia di Amanda e Sollecito, partendo però, secondo i giornali, dai grandi temi, ricerca delle prove, in particolare il Dna, movente, castelli di carta eccetera, nel nostro caso può divertirsi fino all’esaurimento: c’è materiale per diversi provini. Altro oggetto che cambia natura: il mortaio soprammobile comprato da Iori, tanto fragile che si rompe nel viaggio dal supermercato a casa, ha un’importanza fondamentale nel carcere preventivo di Maurizio Iori, perché Procura di Crema e dottor Gip si limitano ai fatti e stabiliscono, sul tavolo ci sono i blister vuoti delle pastiglie di Xanax, le vittime avran ingoiate quelle, ma siccome impossibile, lo sarebbe già una, di nascosto, addirittura 95, Iori ha usato il mortaio per ridurle in polvere e mischiarle a cibi e bevande, così:
“e stordite la figlioletta Livia e la Ornesi, facendo loro ingerire frammenti di almeno 95 (novantacinque) compresse del medicinale Xanax precedentemente polverizzate col menzionato mortaio e diluite nelle bevande e/o negli alimenti eccetera”
Solo che anche così è dura, ennesimo cambio d’abito, i giudici dicono/non ma le pastiglie diventan gocce quasi sicuramente, che poi non sono troppe, che quindi col succo di pompelmo eccetera, l’unico dato fisso è l’autopsia, tanto di quello Xanax da sprofondare le “vittime” in stato di intossicazione acuta, problema superato da Fischetti&Vacchiano, all’insegna del principio del giudice che è peritus peritorum, per cui eccoci servita un’altra verità che sta in piedi fino a eccetera e comunque cadesse non provoca conseguenze a chi l’ha scoperta e usata:
“Si appalesa sterile il tentativo dei difensori dell’appellante volto a dimostrare l’impossibilità per Iori di mischiare nel cibo e nelle bevande un così notevole quantitativo di Xanax, tenuto conto che i consulenti, pur avendo accertato come la concentrazione di Xanax rinvenuta nel contenuto gastrico dei due cadaveri fosse elevata, non hanno potuto stabilire, neppure in via approssimativa, l’entità di tale quantitativo.”
Come si vede, anche le parole mettono l’abito che il giudice vuole; i consulenti manco ci provano a contare se le pastiglie fossero 95 o 68 o 102; quando dicono, tutti, senza smentita: quantità elevata! han risposto a quanto si voleva/poteva sapere. Ecco invece la traduzione:
“Sicuramente elevata può essere considerata una dose di Xanax che apprezzabilmente superi quella terapeutica e comunque non necessariamente quella, notevolissima, indicata dai difensori dell’appellante….Dunque, non essendo stata affatto provata l’assunzione massiccia del farmaco, non può certo affermarsi che Iori sarebbe stato costretto a far bere a Claudia e Livia un ingente quantitativo di bevande per mascherarne l’amaro sapore.”
Noterete tutti, l’imputato deve provare, la Corte invece non deve nemmeno disturbarsi, nella sua qualità di terzo tra Accusa e Difesa, a descrivere come una ridotta quantità (“apprezzabilmente superi”) di Xanax possa addormentare e spedire in pochi minuti in stato di intossicazione acuta. Misteri della fede. Obbligatoria. Nel giudice italiano tipo.

Cremona 28 09 2015 www.flaminiocozzaglio.info flcozzaglio@gmail.com

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