Ago 29 2015

j’accuse-cinquecentottantasei 29 08 2015

Published by at 4:36 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – CINQUECENTOTTANTASEI
–A tal riguardo, non si dimentichi che, nella ricostruzione dei fatti che vede Iori programmare l’omicidio con una pluralità di mezzi e accorgimenti (farmaci di Xanax e Valium, il primo peraltro da portare sia in pasticche con blisters, sia in forma liquida, 4 fornelletti e 4 bombolette, sacchi della spazzatura per eseguire la manovra di confinamento, successiva opera di bonifica/simulazione della scena del delitto) l’imputato avrebbe versato in uno stato emotivo particolarmente compromesso, essendo mentalmente dominato dall’idea omicidiaria e dalle complesse modalità di esecuzione di tale idea.–
E a proposito dell’opera di bonifica/simulazione la cima Coppi è raggiunta e agevolmente superata con la pastiglia di Xanax trovata sotto il corpo della piccola Livia. Perché se è stata vomitata vuol dire che qualcuno l’ha convinta a ingoiarla, e il qualcuno non può essere che la madre Claudia Ornesi, e di ciò Fischetti&Vacchiano si rendono perfettamente conto. Vi anticipo la conclusione, pagina 108, da domani i commenti:
“In particolare, i difensori dell’appellante, nel porre in risalto la circostanza che la pasticca si era presentata, in sede d’accertamento, priva di quella specifica pellicola esterna, hanno da ciò fatto derivare la prova che la stessa fosse rimasta per alcuni minuti in bocca di Livia, così escludendo la fattibilità della condotta simulatoria da parte dell’imputato. Ritiene la Corte che l’obiezione non possa essere condivisa, in quanto fondata sul presupposto, affatto provato, ma anzi contraddetto dai rilievi che seguiranno, che la ceralacca sia venuta meno a causa dello scioglimento della pastiglia nella bocca della bambina. Al contrario, sia dalla relazione tecnica, sia dalle dichiarazioni rese in udienza dal consulente dott. Giuffrida, emerge il fatto che la mancanza della ceralacca sia stata accertata soltanto al momento dell’analisi in laboratorio del reperto, il quale, invece, all’atto della sua raccolta sul luogo del ritrovamento, era integro. Da tanto evidentemente si desume come, dunque, la ceralacca fosse venuta meno soltanto a seguito di una inadeguata conservazione del corpo del reato durante il trasporto. E ciò è poi pure confermato dalla circostanza che il reperto è risultato essere giunto a Milano addirittura frammentato. Ma la dimostrazione ancor più evidente che la pastiglia, al momento di essere repertata, era del tutto integra, ovvero ricoperta dalla pellicola azzurra di ceralacca, viene guadagnata, ancora una volta, dalla diretta visione delle fotografie a colori tratte da quell’importante supporto magnetico contenente i rilievi tecnici del 21 7 2011. In particolare si nota chiaramente che sul lettino di Livia, alla sinistra del ciuccio della bambina, vi è la pasticca perfettamente integra e ancora con il tipico colore azzurrino costituito dall’originario rivestimento.”
Da domani, il mio “bombardamento”. Intanto, il dott. Giuffrida la pastiglia l’ha vista solo in laboratorio a Milano, non a Crema in casa di Claudia, come sembrerebbe, non so se disattenzione o altro, dalla scrittura di Fischetti&Vacchiano; poi anche il lettore distratto, dovendo scegliere tra le foto di Crema e i resti della pastiglia a Milano, se l’oggetto dello studio è la pastiglia, crederà alla pastiglia; che se si frantuma nel viaggio da Crema a Milano, a cura della Scientifica, beh, cominciamo a ridere stasera, senza aspettare domani!

Cremona 29 08 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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