Mag 29 2015

j’accuse-quattrocentonovantaquattro 29 05 2015

Published by at 1:52 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – QUATTROCENTONOVANTAQUATTRO
Un po’ di pazienza per il lettore che abbia la fortuna di non praticare le Aule di giustizia, e che quindi si annoia a scorrere i verbali, ma considero troppo importante render noti i passi significativi delle udienze del processo Iori, su cui il giudice, codice alla mano, avrebbe dovuto basarsi per la sentenza. Alla fine, insieme, tireremo le somme. Oggi è il turno dell’avvocato Cesare Gualazzini e del dottor Massimiliano Capra, entrambi Difesa:
Gualazzini – Grazie. Allora, dagli atti lei avrà visto che il medico del 118 ha effettuato la digitopressione sulle macchie ipostatiche presenti sul corpo di Ornesi Claudia, questa operazione di digitopressione effettuato ovviamente indossando i guanti in nitrile perché, il medico gli aveva addirittura già su prima di entrare in casa com’è stato chiarito, questa operazione comporta in sé la possibilità di trasferimento di Dna, cioè le parti del cadavere su cui potevano essersi formate le macchie ipostatiche hanno caratteristiche tali da consentire un rilascio di Dna che si possa depositare sui guanti con ciò che segue?
Capra M. – Allora, diciamo che la manovra che ha fatto il collega medico legale che è intervenuto per verificare l’improntabilità dell’ipostasi è una manovra che viene fatta in tutti i casi, è una delle principali manovre per cui in tutti i casi c’è il medico legale o chi per essa impronta, per verificare se queste impronte sono… se queste ipostasi sono improntabili o meno. Dopodiché in linea generale, ripeto, io nel caso specifico
non c’ero, non sono intervenuto, la persona non mi sembra che avesse delle lesioni, se uno va a vedere se le ipostasi sono improntabili dove la persona ha rigurgitato chiaramente si imbratterà di più, se lo fa sulla schiena, su una zona che apparentemente è pulita, il quantitativo di materiale che puoi recuperare è talmente infinitesimale tale da escludere un possibile trasferimento mediato. Se io mi metto le mani in bocca allora ovviamente, raccolgo sicuramente più materiale ma toccando
la schiena di una persona non raccolgo così materiale.————————————–
Sosta ai box. Nessun consulente l’ha detto, la Corte di Cremona non ha chiesto spiegazioni, e in sentenza ci troviamo che il Dna di Claudia è finito sul blister di Xanax trasportato dal medico che aveva eseguito la digitopressione: potenza del potere!
Gualazzini – Lei avrà notato dagli atti che la bambina aveva del rigurgito più o meno condensato sulle labbra ed aveva anche le guance, lo si vede anche dalle foto, imbrattate di rigurgito.
Capra M. – Sì.
Gualazzini – Ora risulta dagli atti che alla bambina è stata applicata la maschera nel tentativo estremo di suscitare in lei una scintilla di vita, sempre ad opera – operazione compiuta – dello stesso medico del 118. Il toccare un viso con tracce di rigurgito è una manovra che può provocare il rilascio e quindi, il caricamento sui guanti di Dna?
Capra M. – L’ho detto prima, ripeto non lo sapevo che mi faceva poi questa successiva domanda, è ovvio se metto le mani in bocca ad una persona raccolgo più materiale che se tocco la persona sulla fronte.
Presidente – Bisognerebbe avere le immagini precise di tutti i contatti, e quindi, non si può dire niente di preciso.
Capra M. – Però…
Presidente – Se tocca gli occhi, i capelli, se li gira, se non li gira.
Capra M. – … no, molte volte, ma siccome molte volte avvengono, vengono fatte delle riprese quando è un… di solito vengono fatte quando è un omicidio classico, ed allora subito i Carabinieri…———————————————————————
Il Presidente Massa Pio si tira la zappa sui piedi: “non si può dire niente di preciso.” Allora perché, scrivendo la motivazione, pagina 55, spiega: “Il dottor Lupi può essere stato pertanto l’involontario trasportatore di tracce biologiche della Ornesi su un blister da lei mai adoperato”.

Cremona 29 05 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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