Archive for Marzo, 2015

Mar 29 2015

l’atto della creazione 29 03 2015

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L’ATTO DELLA CREAZIONE
Nella mia ignoranza dei temi dell’Arte, più che un mi piace/di meno non riesco, tratto La Zenobia di don Alvaro, del nostro Marco Tanzi, come un divertente libro di lettura. Ecco, raccontato da lui, come ha raggiunto, scrivendo, una condizione di atarassia direbbero i colti; la tranquillità per vivere meglio, noi più spicci:
“Per contro confesso che la costruzione di questo libro mi ha come rigenerato: senza la fretta convulsa dovuta alle scadenze o ai tempi di consegna prestabiliti delle imprese recenti; né i contorcimenti per trasformare la fuffa in monografia per un’Abilitazione Scientifica Nazionale. Potendo anche permettermi il lusso di passare, quando mi capitava d’incartarmi su un argomento o su un giro di frase che non filava bene, a un altro pezzo senza farmi troppi problemi; tra momenti di scioltezza e di scrittura fluente e altri d’inciampo, abbandonando a volte la scrivania quando l’ispirazione non arrivava e lavorando tutta la notte quando sentivo l’urgenza di farlo e le ore volavano da sole.”
Mi ricorda uno dei cento libri che fanno tutta la mia cultura, un diario di Stendhal: ho perso dieci anni aspettando il colpo di genio che mi desse l’ispirazione, più tardi ho capito che bisogna scrivere due ore tutti i giorni…..

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Mar 29 2015

osservazioni di un associato-centodieci 29 03 2015

OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – CENTODIECI
Per dare un’idea del marasma in cui versa la Libera, dove l’obiettivo più importante sembra sia quello di non passare informazioni a me, perché io sono un cremonese strano, invece di nasconderle le pubblico, sostituendomi così di fatto ai pivantonini, che ne hanno l’obbligo e se ne infischiano, cosa loro la Libera è! ecco l’ultima voce, fantasiosa, ma che risponde a uno stato evidente, cui è indispensabile dar risposta: i boss, per ripianare l’enorme debito verso le banche, starebbero trattando la vendita degli immobili al cavalier sempre in Chiesa, che per questo, mancando la parola data fino a un momento prima, di colpo ha ordinato la riconferma di Pivantonio in Fiera. Non la vendita della Provincia fin che c’è, dunque, ma il passaggio da padroni a inquilini nelle proprie case, la prima il Quarto Lato di piazza Duomo!
Voce fantasiosa anche per me, ma che poggia su uno stato evidente, perché vendere il giornale, in apparenza la mossa più semplice, vuol dire privarsi dell’unico mezzo di guadagno, una volta rimesso in sesto, primo passo obbligatorio: via Zanolli Pennadoro Vittoriano!
Di tutto questo il dottor Pivantonio se ne frega, teso alla meta, la poltrona, tutto per la mia poltrona, e per gli altri, Guidi Mario presidente nazionale in testa, sembra questo il problema, trovare gli equilibri interni perché gli sia permessa, il Gruppo vada pure a rotoli!
E’ chiaro che conti conservare la presidenza e la gestione del Consorzio, ma quando la Libera è sparita i tremila soci che se ne fanno?
Il primo, indifferibile problema da risolvere era la Provincia fin che c’è, con la relazione del settembre scorso cui mancavano solo i disegni per far capire ai più tardi la gravità dello stato, e di tutto si occupano i pivantonini, sotto lo sguardo benevolo di Guidi, tranne di quello. Anzi, andrà a finire, scommessa mia personale, che siccome bisogna dare un contentino a don Ernesto Folli, che rinuncia alla carriera in Consorzio, andrà lui a dirigere il disastro finale, perché lì non c’è un Pizzetti che tenga, come alla Fiera, i lettori mica si comprano, si convincono, e con l’andazzo dell’era Pivantonio/Pennadoro l’affare è complicato.
Siccome le soffiate mi giungono ormai d’ogni parte, nonostante la possanza del cavalier sempre in Chiesa, il navigar sott’acqua del professor sagrestano, e l’ufficialità della prima pagina di Mondo Padano, la presidenza in Fiera assegnata per meriti speciali al dottor Pivantonio sembra tutt’altro che tranquilla. Gli industriali cremonesi, e cremaschi soprattutto, sono in subbuglio, per quanto permetta la loro timidezza di fronte al padrone, ma più ancora c’è burrasca nel Pd, dove le parole, sempre all’interno, sono chiare e sanguinose: può permettersi un Pizzetti Luciano, motu proprio, passar sopra la discussione interna, trattar con un comitato d’affari, spingere Vezzini in conto Amministrazione provinciale, e far passare il tutto, davanti agli elettori, come una decisione di partito, il partito della chiarezza, della condivisione con la gente, non cogli affaristi?

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Mar 28 2015

osservazioni di un associato-centonove 28 03 2015

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OSSERVAZIONI DI UN ASSOCIATO – CENTONOVE
Forse ieri son stato troppo duro col cavalier sempre in Chiesa che alla sua non verdissima età ha compiuto un balzo da olimpiade ed è planato nel campo di Pivantonio: Giuda Iscariota ha fatto peggio, lui s’è limitato a mettere alla berlina, mica in croce, il collega e galantuomo Maurizio Ferraroni, promettendogli davanti a tutta Cremona, se matura in questi tre anni, la presidenza di CremonaFiere nel 2018, sempre che Pivantonio accetti a quel tempo, ne avrà solo 65, di tirarsi da parte. Poi, povero cavaliere sempre in Chiesa, mi dicono debba affrontare il malcontento dei suoi colleghi industriali, specie di Crema, che ha tenuto all’oscuro di tutto e hanno appreso del balzo leggendo il suo bollettino ufficiale, Mondo Padano. Pare che qualcuno, più tosto degli altri, gli si sia rivolto così: ma lei, tanto padrone controllore di ogni particolare nelle sue aziende, prenderebbe come dirigente un Pivantonio?
Povero uomo di Chiesa lasciato solo dai cremonesi che adesso cominciano ad avere dei dubbi sulla sua tanta beneficenza passata: per quale motivo l’avrà fatta?
Almeno una consolazione nella sventura di CremonaFiere, dove in un attimo ha perso la credibilità di anni: si trova in compagnia di un altro sagrestano, il professor Galimberti Gianluca, sindaco, che ha gareggiato con lui nel balzo, difficile stabilire chi sia atterrato più lontano, nonostante la supervisione del senatore comunista Pizzetti Luciano, quello di CastelPizzetti.
I luoghi comuni al massimo sono divertenti, ma di scarsa scientificità, certo che quando vedi gli uomini che predicano la Chiesa agli altri e poi si comportano come i due sopra molti dubbi vengono naturali……
Stranamente, Pizzetti Luciano non ha presenziato al Consiglio della Libera di ieri, dove c’era il presidente nazionale Mario Guidi, nel tentativo di mettere d’accordo le due fazioni: quando ci sono in ballo gli interessi di Cremona, Pizzetti Luciano è sempre lì, e non credo siano infondate le voci di una sua regia nel gran balzo di Arvedi e Galimberti; avrà ricevuto le parti prima e dopo, immagino.
Comunque Guidi è stato ecumenico, anche se dovrà esserlo meno mercoledì, quando torna a tirare le somme; ha detto chiaro: vogliatevi bene, per il bene della Libera; ha certificato la rinuncia di don Ernesto Folli al Consorzio, e quindi altro grattacapo, bisognerà trovargli un posto su misura perché un uomo del genere non deve rimanere sottoutilizzato; si parla di consegnargli in gestione il ramo editoriale del Gruppo, dove potrà impiegare donna Mercedes e donna Anna nella diffusione della cultura. Guidi non ha fatto cenno a CremonaFiere, per cui è scontato gli vada bene Pivantonio, o forse è troppo preoccupato che i Coldiretti, peggio dei turchi, si impadroniscano del Consorzio; che dirgli, gli uomini buoni in Libera ci sono, non dalla parte dei damigelli; se è un presidente vero, si dia da fare.

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Mar 28 2015

j’accuse-quattrocentotrentadue 28 03 2015

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J’ACCUSE – QUATTROCENTOTRENTADUE
Basta leggere i commenti all’assoluzione di Amanda e Sollecito per capire quanto in Italia sia lunga e impervia la strada per il riconoscimento dei diritti dell’altro, da che buon terreno nasca la voglia di protagonismo di certi giudici; il più espressivo è stato, per me: se Guede è stato condannato per concorso in omicidio, dunque! Amanda e Sollecito son colpevoli, mettendo assieme la definizione ”concorso” con la colpa certa dei due.
E’ evidente ciò che mostra l’alternarsi delle decisioni: i giudici più che obbedire al 533cpp, quello del condanni solo se la colpa è certa al di là di ogni ragionevole dubbio, si son messi a far ricostruzioni personali; e ai due ragazzi è andata bene che l’alternarsi si sia fermato a loro favore, ma se il concetto è questo, in una catena ininterrotta di processi il povero imputato finisce la vita entrando e uscendo dal carcere!
Un ordinamento processuale penale sarà veramente garante dei diritti dei cittadini solo quando toglierà tutta la parte che in modo più o meno larvato ha la pretesa sia il cittadino a provare la sua innocenza, e lasci sul campo solo il principio del 533, che oggi regna nelle nostra Aule di Giustizia solo in teoria.
Gustiamoci l’applicazione del principio a pagina 151 di Fischetti&Vacchiano, dove concludono perché sia certo che Maurizio Iori ha ucciso Claudia e Livia cominciando col rifilare di nascosto in pochi minuti quasi a digiuno una quantità di Xanax tale da stordirle, specie nell’inciso dove spiegano perché a Claudia ha dato anche qualche goccia di Valium:
“In definitiva, nel trarre le conclusioni sul tema afferente la somministrazione di Xanax e Valium, deve riconoscersi come le doglianze formulate dalla difesa dell’appellante non siano idonee a scalzare l’inquietante valenza probatoria dei numerosi elementi a carico di Iori, che, nel loro coerente incastro, lo vedono linearmente responsabile della somministrazione a Claudia e Livia di Xanax, nonché a Claudia anche di Valium.”
Numerosi elementi a carico: se non è una confessione! Perché Fischetti e Vacchiano, copiando Massa Pio a Cremona, non hanno descritto l’unico certo, come Iori abbia messo in bocca alle due eccetera? E adesso la loro visione particolare del 533cpp:
“Dalla presenza nel corpo di Claudia di diazepam la sera del fatto, indicativa dell’assunzione di una dose di farmaco (Valium) assolutamente non giustificata se attribuibile alla volontà della stessa Claudia, in quanto, prima ancora che vistosamente cervellotica, disponendo i blister di altre 5 pasticche, assolutamente non conciliabile con la mancanza di confezioni, scatole, boccette o porta-pillole, dalle quali detta dose sarebbe stata prelevata.”
C’è tutto, come in altre parti delle due motivazioni: i fatti al servizio più cieco del potere. Liberiamoci delle quisquilie: se in casa mancano le confezioni della modesta dose di Valium non è certo una prova a carico di chicchessia. Ma l’autentica martellata che Fischetti&Vacchiano si danno sui coglioni è l’altra: perché Claudia avrebbe dovuto prendere del Valium, avendo ancora a disposizione cinque pastiglie di Xanax? Già, e perché avrebbe dovuto farlo Maurizio Iori?

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Mar 28 2015

ce l’hanno fatta 28 03 2015

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CE L’HANNO FATTA
Matteo Piloni, segretario provinciale Pd, risponde con sicurezza a Daniele Tamburini, Il Piccolo e www.artventuno.it: l’inceneritore si chiude, i tempi sono secondari!

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Mar 28 2015

illusione 28 03 2015

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ILLUSIONE
Servizio di www.cremonaoggi.it, il miglior informatore cittadino, su “La messa alla prova” tema del convegno della Camera penale, presso la Sala Maffei della Camera di Commercio. Al tavolo dei relatori Massa Pio, presidente della sezione penale del Tribunale; speravo di leggere l’annuncio della dismissione delle sfere di cristallo, almeno nella scrittura delle sentenze, invece s’è parlato d’altro; il giudice italiano, di principio, non deve mai essere messo alla prova…..

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Mar 28 2015

col senno del poi 28 03 2015

COL SENNO DEL POI
E’ difficile contestare un Presidente della Repubblica Italiana, perché già verso la fine dello scrutinio vincente entra di diritto nella Galleria degli Emeriti. Ancor più un galantuomo come l’attuale, ma lanciare i patti per la civiltà eccetera è una strada lunga, sarebbe bastato a suo tempo non armare i democratici nemici di Gheddafi.
Dal Corriere on line:
—È un appello corale, rivolto a tutta la comunità internazionale, quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quanto avvenuto a Tunisi, e prima a Parigi, è «un’aggressione contro la civiltà e la democrazia che richiede una risposta immediata e collettiva della Comunità internazionale»: è l’ora di «lanciare un Patto di civiltà per contrastare le campagne d’odio e di indottrinamento», afferma Mattarella in un’intervista rilasciata al quotidiano «Le Figaro» in edicola sabato.—
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Mar 28 2015

ma è un cremonese?? 28 03 2015

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MA E’ UN CREMONESE??
Giudicate assieme a me; Marco Tanzi, l’ultimo libro, La Zenobia di don Alvaro, pagina 11:
“…..e studiare liberamente il San Francesco del museo, potendo ripetere ancora una volta, come ho sempre fatto senza reticenze, che non è mai stato e mai potrà essere un’opera di Caravaggio ma, come ammoniva Roberto Longhi tanti anni fa, un’antica e buona copia dell’ultimo e più affannoso tratto della vita del maestro. Dopo la sfuriata del 1994 delle sorelle Bandera-Gregori a me e a Giovanni nella piazza di Cerri, credo proprio di potermi riconoscere nell’identikit dei ‘faziosi detrattori di provincia’ che persistono a definire una crosta il San Francesco di Cremona, tracciato da Mina Gregori. Lungi dall’esser Keyser Soze, tuttavia, penso di essermi sempre saputo districare con una certa destrezza nella gerarchizzazione delle opere d’arte, riuscendo almeno a distinguere le differenze tra buona copia, crosta e schifacchione.”
In una città che si inchina ogni giorno a intellettuali del calibro di Pizzetti e Pivantonio, Marco Tanzi si permette di contestare un’autorità riconosciuta come Mina Gregori; e non solo, ricordandole ciò che scriveva il suo antico maestro; e non solo, suggerendo ai lettori che forse non è in grado di distinguere le differenze eccetera…
Marco Tanzi non è cremonese, lo fosse, non lo sapeva e comunque non è colpa sua; un cremonese per bene prima di scrivere cose rivoluzionarie fa un giretto sotto le finestre del Quarto Lato di piazza Duomo per cercare l’ispirazione giusta. L’ha appena fatto anche il cavalier sempre in Chiesa.
Non immaginate il gusto, cari lettori, con cui ho scritto il pezzo; ignorante come sono in Arte, non so spiegare i motivi, ma ricordo che, dopo il “riconoscimento” di Mina Gregori sono andato a vedere il San Francesco e ho concluso: se è un Caravaggio, è un Caravaggio minore!

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Mar 28 2015

i lettori aumentano 28 03 2015

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I LETTORI AUMENTANO
E mi fermano anche per strada. L’ultimo: perché non scrivi sui teppisti che sporcano continuamente i muri degli altri?
Più volte, come tantissime altre persone civili, senza esito. Giugno 2013, se ricordo bene. La teppaglia rossa parte dal Dordoni club e prende corso Matteotti e Mazzini per giungere in piazza del Duomo; ha l’obbligo morale e civile di protestare per l’apertura della sede di Casa Pound, provocatori che si permettono di pagare un affitto di mercato; durante il percorso la teppaglia rossa pittura i palazzi storici con scritte tipo Taricone Aquilone, che ci sono ancora oggi.
La teppaglia è circondata da un numero doppio di agenti in divisa e in borghese, che non aprono bocca e men che meno cercano di impedire l’affrescatura dei palazzi. A oggi, nessun giornale ha scritto di processi o rinvii a giudizio. E anche scrivessi io, sul mio blog, tutti i giorni, cosa cambia?

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Mar 28 2015

aggiornarsi 28 03 2015

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AGGIORNARSI
Vista la continua, pressante richiesta del registro delle unioni civili, segno di civiltà, dare del rotto nel culo, specie a uno di sinistra, non dovrebbe più esser considerato atto ingiurioso; al massimo, sbaglio di stato….

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