Gen 29 2015

j’accuse-trecentosettantaquattro 29 01 2015

Published by at 12:58 pm under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – TRECENTOSETTANTAQUATTRO
La magistratura ha molti e anche troppi meriti. Valgano per tutti, dopo il terrorismo, le inchieste sul radicamento della ‘ndrangheta anche nel Nord e sulla nuova corruzione dei pubblici poteri. Ma questi meriti hanno avuto anche un effetto perverso. Anche senza raccontare lo scadimento delle qualità umane che si è registrato negli ultimi vent’anni, invidie, piaggeria, arrivismo e una buona dose di arroganza soprattutto quando si ha di fronte l’utente “piccolo”, la conseguenza principale è stata considerarsi gli unici e perfetti depositari della verità.——————
E’ il nostro Guido Salvini in “Office at night”, appunti non ortodossi di un giudice, scrive appena sotto il titolo, e il risultato del “non ortodossi” è che giudica in una cittadina di provincia invece che in una capitale; e aggiungo, oltre ai meriti professionali ciò che ha rotto gli argini della categoria in arroganza e saccenteria è la resa della classe politica dopo Mani pulite: da allora troppi giudici, considerata la delicatezza della funzione, si son creduti onnipotenti fino al punto di modificare tutto, anche la sostanza materiale, per non parlare delle leggi. Arroganza fino a diventare ciechi e ridicoli. Ma si può, è successo a Cremona e ha corso il rischio della conferma a Brescia, scrivere in una sentenza che lasciare a posta in casa il cellulare, acceso, e uscire per compiere delitti, può essere la dimostrazione di non essere mai usciti, un alibi quindi? Ecco Massa Pio, a pagina 66, perché si vede non ne aveva abbastanza della sfera di cristallo:
“Iori lasciò volutamente il cellulare al piano superiore del suo appartamento…..il cellulare, in definitiva, costituiva parte integrante del suo programmato alibi.”
Fischetti&Vacchiano, invece di segnalare la “scoperta” del collega agli organi disciplinari, oltre che nei fatti la “scoperta” non esiste nella legge, ovviamente! che un cellulare possa trasformarsi in alibi, si limitano a scrivere a pagina 171:
“In conclusione, il comportamento con il quale Iori Maurizio ebbe a lasciare in casa il proprio cellulare non è tale da essere capitalizzato come elemento realmente a discarico, né tantomeno a carico dell’imputato.”
E Iori, che si prende pure l’accusa di rispondere man mano gli si contesta qualcosa, che volete faccia? risponde come avremmo fatto noi:
Iori: Dimentico il cellulare a casa, e di lì è stata una stupidata, perché…
Presidente – È stata?
Iori: una stupidata, cioè ho fatto una stupidaggine, perché dimentico il cellulare a casa? Perché se non l’avessi dimenticato io in caso di ritardi, in caso di dimenticanze dopo due ore o mia moglie mi avrebbe chiamato e l’avrei rassicurata o io l’avrei chiamata fuori da casa di Claudia, anche da casa di Claudia per rassicurarla ed invece stupidamente l’ho dimenticato, e questa effettivamente è stata una dimenticanza assurda, perché mai più avrei dato un appuntamento a mia moglie per poi dimenticare volutamente il cellulare a casa, questa è una cosa assurda. Poi in riferimento anche alle celle, una cella – io non sono un esperto – telefonica tira chilometri e chilometri, cioè da casa mia a casa di Claudia ci saranno ottocento metri in linea d’aria, cioè come si fa a pensare che io possa aver lasciato un cellulare a casa a posta per far simulare una cella telefonica diversa, cioè… comunque, va bene. Il fatto è che lo dimentico. Io tengo – per inciso – sempre il cellulare silenzioso, perché il cellulare io lo uso quando mi serve, quindi se io sono reperibile ovviamente mi è indispensabile, se io sono via e non ho i miei figli con me e può esserci qualche motivo lo tengo perché dovevano farmi delle comunicazioni che potrebbero essere urgenti ma appena posso me lo lascio a casa e comunque sempre in vibrazione o silenzioso, perché se ce l’ho in tasca mentre visito non posso certo essere interrotto da una telefonata, insomma. E comunque mi scoccia che mi suoni in momenti inopportuni, preferisco che suoni eventualmente li chiamo io se non posso rispondere, per cui io non so neanche che suoneria abbia quel cellulare lì. Comunque, il discorso cellulare è finito, andiamo avanti!—————————
E che altro poteva dire?

Cremona 29 01 2015 www.flaminiocozzaglio.info

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