Ott 30 2014

j’accuse-duecentottantatre 30 10 2014

Published by at 12:24 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – DUECENTOTTANTATRE
Non insistete, non fatemi spazientire: in nessuna delle due sentenze è scritto come Maurizio Iori sia riuscito a far mangiare le 95 pasticche eccetera a Claudia e Livia, però è chiaro che dev’essere andata proprio così: uno, perché i giudici non ne parlano; due, perché hanno raccontato tante altre cose. Andiamo avanti, pagina 134:
“Senonché, alle cennate incongruenze se ne aggiungono altre, ancor più gravi. A prescindere da quanto si dirà in ordine alla positiva esistenza di univoci elementi probatori obiettivamente impermeabili all’ipotesi di una preventiva deliberazione, da parte di Claudia, di uccidere la propria adorata bambina e se stessa (si rimanda la trattazione al momento in cui si valuterà il possibile movente del suicidio allargato), qui, con riferimento all’approvvigionamento da parte di Claudia del farmaco in questione, devesi far menzione di un peculiare dato probatorio che prepotentemente concorre a contrastare tale eventualità. Si tratta della circostanza che sul tavolo del soggiorno-cucina siano stati rinvenuti i blisters sfusi, privi delle scatole che li avrebbero dovuti contenere, nonché dei talloncini riportanti l’indicazione del lotto e della scadenza del prodotto. Peraltro, la mancanza delle scatole del farmaco indirettamente rafforza, oltre ogni necessità, la provata carenza di motivi che avrebbero potuto giustificare l’acquisto del farmaco da parte di Claudia per finalità curativa, tenuto conto che, unitamente a tali scatole, sono risultati mancanti i relativi foglietti illustrativi in esse contenuti. La tipologia del farmaco, tanto più inusuale per le provate abitudini salutiste di Claudia, non avrebbe certo indotto la donna a privarsi di tali foglietti illustrativi, siccome notoriamente contenenti le specifiche indicazioni terapeutiche, i possibili effetti collaterali, le controindicazioni e la posologia consigliata……Quanto ai talloncini identificativi del lotto di provenienza e della scadenza, va qui posto in particolare evidenza come, significativamente, la loro mancanza non fosse stata d’immediata percezione da parte degli inquirenti eccetera.”
Io, anche avessi il potere, mi guarderei bene dall’imporre a chicchessia di ragionare come me, io che prima di tutto, ripeto la centesima volta, cercherei di provare come sia possibile rifilare a un altro di nascosto le 95 eccetera; ma perlomeno, i Fischetti&Vacchiano vogliono invece sì imporre a tutti come ragionano loro, ragionassi in maniera diversa, cercherei comunque di ragionare bene e non cercherei di gonfiarmi la bocca di paroloni come specifiche indicazioni terapeutiche eccetera di un medicinale comune come lo Xanax; non ho mai letto una volta la ricetta del Cardioaspirin che prendo da anni, e credo di non essere il solo, come leggere tutte le pagine del contratto di assicurazione dell’auto; ma il fine della premiata coppia è ben altro, in mancanza della prova come Iori sia riuscito a rifilare le 95, facciamo un salto a pagina 138:
“Una finalità dissimulatoria che, quanto alla soppressione delle scatole e delle fustelle dello Xanax, è all’evidenza quella di evitare di risalire alla provenienza del lotto e alla conseguente individuazione della farmacia (se non addirittura della struttura ospedaliera), ove l’imputato si sarebbe procurato il farmaco.”
Capito i furbazzi, da Massa&Beluzzi a Fischetti&Vacchiano? a strappare le fustelle è stato Iori, per non farsi identificare, anche se nel processo di Cremona s’è visto che lo Xanax, teoricamente in ricetta, le farmacie lo danno a cani e porci, purché paghino! Ma seguiamo il loro ragionamento; i blisters in questione non hanno i numeri delle fustelle per l’azione di Iori, che li ha comprati col suo nome e non vuole farsi identificare, questa la tesi dei furbazzi; ma col potere che hanno i giudici, e l’han dimostrato nel caso Yara dove han cercato il Dna di migliaia di cittadini sperando di trovare prima o poi quello giusto, perché non han nemmeno provato il cammino inverso, compito molto più ridotto del caso Yara, cioè chiedere a farmacie e ospedali se Iori avesse comprato eccetera?
Per un semplice motivo, perché ai signori giudici basta e avanza la loro idea innata, che per nessun motivo deve subire l’onta della prova.

Cremona 30 10 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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