Giu 29 2014

j’accuse-centosessantuno 29 06 2014

Published by at 10:35 am under cronaca cremonese,Giudici

J’ACCUSE – CENTOSESSANTUNO
Visto come si confeziona la prova del telefonino per incastrare Maurizio Iori?
Si comincia col dargli un’importanza a prova di codice, se lo dimentichi a casa è perché vuoi far creder ch’eri lì, a fargli compagnia, ma se io scopro ch’eri da un’altra parte, il tuo tentativo è la prova che cerchi un alibi, e se cerchi un alibi è la prova che hai qualcosa da nascondere!
Ma cosa dice, ribatte sulla scena Mediaset chi fa la parte di Iori, se lei stesso dice che me lo son portato quando compravo di nascosto le bombole….
Il giudice sono io, la parte si ferma a quando l’hai dimenticato apposta a casa per andare a uccidere Claudia e Livia eccetera.
Lo schema è il solito, che si riassume: il giudice ha sempre ragione, dice che la parete è bianca o nera e lo è, nel momento che lo decide lui: all’emporio delle prove, la definizione esatta. La prova è chi come quando dove dice lui.
E hanno ragioni da vendere i difensori, l’ultimo in ordine di tempo Tullio Padovani, quando dicono che questo è un processo contro i fatti, i fatti separati dalle opinioni, lo slogan che fece la fortuna di Panorama cinquant’anni fa!
Non c’è niente che stia in piedi secondo buon senso, logica, diritto; mi vien da ridere all’obiezione di un “colpevolista” quando gli ripetevo l’ovvio: se non spieghi come sia possibile dare le 95 pastiglie di Xanax a un adulto di nascosto quasi a digiuno in pochi minuti, il processo, le indagini in realtà, da subito! si deve fermare immediatamente, l’obiezione, dicevo: ma non devi scegliere i particolari, che visti troppo da vicino fan perdere il senso generale, bisogna prendere il quadro d’assieme; ma è proprio il quadro d’assieme la miglior prova a favore di Maurizio Iori, ovviamente non per un giudice che condanni chi non sa prevedere un terremoto!
E il quadro d’assieme più efficace è la motivazione di Massa Pio, appena confermata dalla Corte d’Appello di Brescia, che sarà riscritta da Vacchiano Massimo, che non può, salvo sfere di cristallo d’altra natura, allontanarsi dai fatti, pur con tutta la libertà che il codice e più ancora l’abitudine permettono al giudice.
Io non parlo di processi, e nemmeno di dignità, mi fermo al piccolo decoro che dice di lavarci e cambiar di biancheria quando usciamo di casa: come si può, e l’han fatto sino a oggi Procuratori e giudici in entrambi i gradi di giudizio, dar per certa la morte causata in primo luogo da intossicazione acuta di Xanax, e ridurre poi lo Xanax a poche gocce per “comodità” di prova?
Farete anche voi come il Procuratore Marmo oggi, che dopo trent’anni scrive ai parenti che si è pentito di aver sostenuto pur in buona fede!! l’accusa contro Enzo Tortora? Non vi rintrona se non nella coscienza nelle orecchie: 95 pastiglie trasformate come volete per darvi ragione, non possono diventare un fondo di bicchiere del tutto insufficiente a procurare l’intossicazione acuta?
Vi interessa solo il potere che vi consente, non so fino a quando perché altro che l’insofferenza sta crescendo contro di voi, di fare strame di qualsiasi diritto?
Naturalmente sia Massa che Vacchiano sanno che devono aggiustare ben più che le 95, a partire dal movente, ma non abbia timore Vacchiano, io son qui ad assisterlo, con la stessa cura che ho riservato a Massa.

Cremona 29 06 2014 www.flaminiocozzaglio.info

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