Ott 29 2013

tanto per cominciare 29 10 2013

Published by at 11:00 am under cronaca cremonese,Giudici

TANTO PER COMINCIARE
La lagna è da sempre quella: a Cremona comandano i soliti noti. Come nel resto del mondo, credo, da noi la differenza è che i soliti comandano non perché abbiano un potere particolare, siamo noi a inchinarci. In pubblico. E solo da lì nasce il loro potere.
Perché devo essere solo io a scrivere apertamente di cose di cui quasi tutti mugugnano, spiando di non essere ascoltati? Che potere hanno i Pizzetti, i Piva, gli Arvedi, di farci che, se gli diciamo in faccia quel che pensiamo?
Riprendo un vecchio tema, ne scrivo dall’agosto 2011, quando ricevetti la dritta da uno del partito, “amico” ufficiale: la casa di Pizzetti, Castel Pizzetti. So che moltissimi ghignano, nessuno fa, Procura compresa, troppo affaccendata dalle scommesse del calcio alle teste di rinoceronte, per leggere i post che continuamente le invio.
Ripeto la premessa e i fatti. Non ho mai scritto, e nemmeno pensato, figuratevi! che ci sia sotto qualcosa di men corretto: chiedo solo che il compagno senatore Pizzetti Luciano, nei rari momenti di riposo dalla difesa del potere, il suo, dia in pubblico tutte le spiegazioni che lui ha chiesto e ottenuto in Parlamento sulla casa di Scajola. Mi colpisce il suo non abituale silenzio, pronto com’è a scrivere cose irripetibili sui guadagni dei bergamini e sul voto 1994 dell’inceneritore, quando il suo dovere di uomo pubblico, specie in tempi come questi, e del suo partito, quello della morale e della chiarezza, è spiegare tutto, da Adamo ed Eva, non trincerarsi dietro un: non permetto a nessuno di dubitare di me!
Riassumo: via Volturno 38, fino a una decina di anni fa, è la sede dei compagni, non in affitto, di proprietà, che poi si trasferiscono in via Ippocastani. Fino a dicembre 2009 resta disabitata, quando il compagno Pizzetti la compra per 400mila euro e in breve la trasforma in Castel Pizzetti, ascensore privato, per due piani! finiture di pregio e terrazza panoramica comprese. Stranezze, il Comune mette on line le licenze edilizie e risulta che il compagno ne avesse chieste mentre la casa non era sua.
Così, due tracce. Non vorrei passare per persecutore, solo che, soprattutto il partito democratico, come uso fare contro gli altri, e il compagno senatore, spiegassero senza tanti contorcimenti verbali: tutti i passaggi di proprietà, con tutti i dettagli come il prezzo, dal partito al godente attuale; le licenze chieste e ottenute e da chi; la congruità con lo stato attuale dell’immobile; e, così tanto per finire, dato che al rogito l’immobile era dichiarato a rustico, le fatture dei lavori del ripristino.
Chiedo troppo? Invece di seppellire con l’arma del tempo della comunicazione: il silenzio, chi sa e chi deve rispondano. Io ho iniziato due anni fa e vado avanti fin che campo….

Cremona 29 10 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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