Ott 29 2013

per una giustizia più esatta-venti 29 10 2013

Published by at 11:06 am under cronaca cremonese,Giudici

IN ATTESA DI UNA GIUSTIZIA PIU’ ESATTA – VENTI
Muoiono di fame. Penso a certi giudici, se cambiando toga scrivessero da avvocati come impongono da giudici. Per non parlare di quel che prima dell’uscita definitiva gli contesterebbero gli Ordini professionali!
E’ troppo scaltro e padrone del palco Matteo Renzi per non sapere, e quindi evita di parlarne, di ciò che succede nei mille casi Scaglia dei nostri Tribunali, ogni giorno. Il giudice mica sbatte dentro uno, e poi se lo dimentica per un po’, senza spiegare perché lo fa, anzi, spesso è di una verbosità incredibile per nascondere il nulla che domina, e il punto centrale del problema è proprio questo, libertà completa del giudice senza la quale non può esserci giustizia, controllo che, sempre per gli stessi motivi di giustizia, deve essere lasciato all’Ordine giudiziario, che la libertà non sfoci in arbitrio. Non è un problema da poco, come ognun vede, per fortuna ci pensano certi magistrati a comportarsi in modo tale che l’arbitrio è evidente: il guaio attuale dei nostri processi è che l’Ordine, andando alla sostanza, vede ma se ne infischia.
Leggo su internet che il motivo dell’anno al chiuso di Scaglia, secondo il giudice, è l’esistenza di una quantità enorme di soldi evasi in circolazione, che di conseguenza Scaglia, di cui non è ancora provata alcuna responsabilità, potrebbe usare per fini delittuosi! Non c’è bisogno di frequentare le Aule di Tribunale per capire che a questa stregua nessuno si salva.
Torniamo al nostro Iori, tuttora in carcere dove rimarrà sino all’Appello, nonostante la legge sia chiara: può e deve aspettarlo da libero. Viene arrestato il 14 ottobre 2011, tre mesi dopo la morte di Claudia e Livia, e il dottor Gip spiega il motivo: non per uno, ma per tutti e tre i previsti dalla legge. E illustrati sentite come: a) potrebbe inquinare le prove, in un momento delicato come questo, dove gli inquirenti le stanno cercando!! b) qui riporto l’integrale “considerato che il delitto è stato turpe e che ha avuto una grande risonanza sui mezzi di informazione, è concretamente probabile che l’indagato, se rimanesse in libertà, cercherebbe di sottrarsi al processo”; Iori s’era accorto che lo stavano indagando, e addirittura non aveva profittato di un congresso all’estero…. c) riporto di nuovo “è quindi concretamente possibile che egli possa determinarsi a nuove azioni violente e la pendenza del procedimento penale a suo carico non può che costituire un ulteriore elemento di stimolo dannoso”. Qui siamo nell’incredibile, immaginiamoci l’avesse scritto un povero avvocato: per dispetto, siccome lo processano per un omicidio, lui ne commette un altro!
Ma che riforma e riforma vogliono proporre i Matteo Renzi del giorno, l’unica è premere sull’Ordine, attraverso il Consiglio superiore, l’Associazione nazionale, tutti i sindacati interni, che controlli ciò che combinano i suoi prodi.
I due valorosi avvocati, Giusto e Gualazzini, mica son stati zitti, e han ricorso fin in Cassazione, che ha dato loro ampia ragione; ma i giudici del Riesame di Brescia se ne sono infischiati, fornendo uno dei tanti esempi che mi han fatto trovare una bella similitudine: giudici e avvocati hanno di fronte il Nodo di Gordio, e devono scioglierlo, solo che l’avvocato può usare solo le mani, il giudice quando si stufa copia Alessandro Magno, estrae la spada e lo tronca.
Il Riesame è stato più modesto dei colleghi, e ha ridotto i motivi del carcere a Iori a uno, eccolo: “il ravvisato pericolo di recidivanza si ricava dunque proprio dalla gravità e dall’abiezione del duplice omicidio per cui si procede…..trattasi, invero, di elementi oggettivi che denotano la tendenza di Iori Maurizio a perpetrare le più feroci e vili condotte, a prendere di mira persone in condizione di manifesta debolezza…..e ciò, in particolare, in ragione dell’estrema serietà del quadro descritto e dell’assenza di oggettivi sintomi di resipiscenza da parte di Iori Maurizio.”
Provate a ragionare, da Matteo Renzi al più disinformato dei 60 milioni di italiani, con giudici del genere, dotati di una comprensione delle cose inversamente proporzionale al potere che hanno. Passi, per modo di dire, il dottor Gip, che per primo incarcera Iori che a suo parere poteva anche immaginare di non essere sospettato e quindi continuare a uccidere, Dio sa perché; ma il Riesame giudica un uomo che è già dentro e che, se lasciato libero, non sentendosi osservato, riprende a uccidere!
Credo che anche lo straniero appena giunto da noi, da qualsiasi Paese, pensi: ma se questo Iori è arrivato a cinquant’anni senza toccare una mosca, signori giudici, e improvvisamente non solo uccide in maniera atroce, ma secondo voi ci ha preso gusto e lo rifarebbe, l’avete sottoposto a una perizia psichiatrica, come d’uso anche in Burundi, per capire che gli è successo?
Io sono Flaminio e più di una volta m’avete sorpreso a sogghignare nelle circostanze meno adatte: signori del Riesame, perché Iori dovrebbe mostrare “oggettivi sintomi di resipiscenza” per un delitto che non avete ancora dimostrato, come VOGLIONO Costituzione e leggi, abbia commesso? Zoppicate dove, Signori con la toga forte e giusta, nel ragionare o nello scrivere?

Cremona 29 10 2013 www.flaminiocozzaglio.info

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