Lug 31 2013

aspettando giustizia pulita-ventitre 31 07 2013

Published by at 12:16 pm under cronaca cremonese,Giudici

ASPETTANDO GIUSTIZIA PULITA – VENTITRE
C’è chi, ingenuo, pensa che l’America sia stata scoperta da Cristoforo Colombo, e una sola volta. Non è vero, e Massa Pio lo conferma al termine del paragrafo “L’alternativa decisoria”, pagina 26 della motivazione: “Dal punto di vista probatorio ciò significa che gli elementi che mettono in discussione la realtà e la veridicità del suicidio di Claudia costituiscono di per sé, a seconda la loro rilevanza, prove od indizi contro l’imputato, mentre l’individuazione di elementi che corroborano l’ipotesi suicidaria opera a favore dell’imputato stesso.”
Davanti a una logica tanto ferrea mi sento disarmato, e mi viene la tentazione di abbandonare al suo destino la sorte di Maurizio Iori, ma per fortuna ci pensa Massa Pio, quasi ogni paragrafo, a definire la natura di questi “elementi”.
E torniamo a pagina 24: “Con un comportamento alquanto anomalo, ma ovviamente legittimo, l’imputato dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare si avvalse nell’interrogatorio di garanzia della facoltà di non rispondere pur proclamando, tramite i difensori, la sua assoluta innocenza.”
Anche il più semplice degli atti ha tanti aspetti da poter essere preso come si preferisce; qui Massa Pio mi evoca il dantesco Minosse, davanti a cui non esistono interrogatori di garanzia né tantomeno avvocati tanto assurdi da credere all’innocenza del cliente; non ho la Commedia con me e cito a braccio: stavvi Minos orribilmente e ringhia/essamina le colpe ne l’intrata/giudica e manda secondo ch’avinghia./Dico che quando l’anima malnata/li vien dinanzi, tutta si confessa/ e quel conoscitor de le peccata/vede qual loco d’Inferno è da essa.
Qui addirittura il colpevole certo dalle prime indagini non solo non confessa, ma attraverso i difensori proclama la sua innocenza! E il senso del comico, che non sembra far parte della natura di Massa Pio, impressione che ho tratto durante le 17 diciassette udienze e leggendo le 97 pagine della motivazione stese in soli 170 giorni, fa sorgere spontaneo il pensiero che se pur Iori confessasse, a regola degli elementi processuali che non esistono, dovrebbe essere condannato sì, ma per autocalunnia!
Sempre da pagina 24, sempre sul filo del comico: “Di tale facoltà si è avvalso nell’udienza preliminare e anche nel presente processo. Egli, come sopra accennato, ha effettuato brevi dichiarazioni spontanee nel corso del processo d’Assise e all’ultima udienza prima della chiusura dell’istruttoria dibattimentale, ha reso lunghe dichiarazioni spontanee in cui ha articolato tutta la sua tesi difensiva.”
Non è proprio così, in quel che scrive Massa Pio è ben articolata invece la definizione di ottima bugia di Tacito: quella che mischia al falso elementi di vero. Iori ha parlato davanti a Massa Pio e colleghi di Corte, non Minosse, e s’è detto innocente, ma la sua tesi difensiva è stata ben articolata da Giusto e Gualazzini già dal momento dell’arresto, il 14 ottobre 2011; basta leggere le loro memorie, specie le due finali, che se le avesse ben meditate avrebbero risparmiato a Massa Pio le risate di chi legge le sue 97 pagine di motivazione, di cui domani cominceremo la Cima Coppi, non l’avvocato, Fausto, il grande ciclista…
Prima della salita, gli ultimi fuochi, pagine 25/26: le piccole bugie e contraddizioni di Iori sull’ultima cena, come se la grammatica potesse prendere il posto di Xanax e gas, piacevoli per Massa Pio forse in omaggio al proverbio “chi s’accontenta gode”…..

Ceriana 31 03 2013 www.flaminiocozzaglio.info

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.