Apr 29 2013

giustizia di ferro-novantotto 29 04 2013

Published by at 8:40 am under cronaca cremonese,Giudici

GIUSTIZIA DI FERRO – NOVANTOTTO
Ogni tanto incontro un colpevolista sicuro: Iori ha comprato le bombolette, dunque è stato lui. Stendhal confessa nei suoi diari che se appena l’amante del tempo, anche da carne e basta, fosse caduta in una volgarità, subito la piantava regalandole un vestito. Senza cintura, chè l’avesse usata per strangolarsi poteva correre il rischio di imbattersi in giudici alla Iori. Quindi, anche se vi sembra di essere al colmo della felicità, condivisa, non regalate mai servizi di coltelleria.
I Signori della Corte, per discrezione, non hanno voluto seguire le tracce generosamente indicate nella memoria Giusto/Gualazzini, e nell’approssimarsi del 18 aprile, ultimo dei novanta giorni per spiegare i motivi della condanna, si son trovati in braghe di tela, e han dovuto ricorrere al Presidente della Corte d’Appello di Brescia, che gliene ha concessi altri 90, come si deve tra colleghi che si rispettano: ma il tempo passa comunque, è l’unica funzione di cui non bisogna mai preoccuparsi, sostengo io, fa tutto da solo, e temo che il 17 luglio, termine improrogabile, dovranno prendere l’unica decisione chiara fin dall’inizio. Inventare.
Pagina 76 della memoria: “Un callido assassino infine, e soprattutto, non avrebbe mai fatto ricorso all’utilizzo di sostanze di per sé non letifere immaginando che lo diventassero mescolate tra loro senza alcun conforto di carattere scientifico in proposito. Come hanno più che ampiamente spiegato i consulenti (tutti, dell’Accusa compresi, n.d.r.), i movimenti degli accumuli di GPL erano soggetti ai capricci delle microcorrenti generate dai cosiddetti “moti convettivi” e quindi non vi era certezza che le vittime respirassero la sostanza e tantomeno in misura adeguata all’esigenza di ucciderle. Perché non usare il gas della cucina che, esalando tutta notte, avrebbe avuto un effetto sicuro e, in caso di scoppio avrebbbe anche cancellato ogni traccia del crimine accreditando in modo definitivo la tesi del suicido? E’ vero che, teoricamente, l’esplosione avrebbe potuto uccidere anche altre persone oltre alla Ornesi e alla bambina, ma se il Dr. Iori fosse stato quel mostro che si pretende, la cosa non avrebbe certamente costituito un problema.”
Siamo alle solite. Capisco lo sgomento dei difensori, e di qualsiasi altra persona metta la logica tra le direttive di vita, ma qui siamo nella norma: Accusa e Corte, invece di spiegare ben prima dei fatidici 90+90 giorni come Iori avesse potuto far mangiare 95 eccetera, preferiscono continuare nelle banderillas, che tra l’altro invece che nel corpo del povero toro, finiscono nel loro. Spiegassero i fatti, una buona volta, invece di continue supposizioni che si inzuccano a vicenda!
Iori ha comprato quattro bombolette, è vero, e la sua unica colpa è di averlo in un primo tempo negato, quando, solo, s’è trovato addosso l’Inquisizione che da subito era certa fosse stato lui, Ma godiamoci, pagina 40: “L’ing Bonardi, a domanda del Pm, in pieno accordo con i consulenti dello stesso, ha infatti precisato che soltanto per ottenere la saturazione completa di detta ultima camera (quella della morte, n.d.r.), si sarebbe dovuto impiegarne addirittura trecento”.
Un passo indietro, l’ho più volte ripetuto ma questo è un blog, non un libro: ricordate perché gli esiti dell’autopsia furono consegnati il 23 dicembre 2011, cioè cinque mesi dopo la morte? Perché i periti, tutti, Accusa compresa, non capivano le cause della morte, perché né bombolette, e figuriamoci quattro invece delle trecento, né Xanax danno la morte, e infatti il caso non è contemplato nella letteratura scientifica, e solo qui si è arrivati alla conclusione, ripeto, la prima nella letteratura scientifica, che combinati, i due elementi, possono darla, la morte. Lettore, tra Claudia e Iori, chi secondo te può sbagliare su una scelta del genere, essendo noto che lo Xanax non dà morte per quanto ne mangi, e l’avvertenza scritta sulle bombolettte era solo: attenti, possono scoppiare? Ti pare tanto irreale l’ipotesi Giusto/Gualazzini che Claudia, altro che uccidersi, pensasse a una sceneggiata per punire il matrimonio con l’altra?
E rispondi, i signori Giudici non risponderanno mai nemmeno tra cent’anni, altro che novanta giorni, alla tremenda conclusione della logica coppia, pagina 77: “E se le vittime designate fossero sopravvissute a seguito della inidoneità dei mezzi impiegati per sopprimerle, che sarebbe acccaduto?”

Cremona 29 04 2013 www.flaminiocozzaglio.info

No responses yet

Trackback URI | Comments RSS

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.