Apr 27 2013
creazione continua 27 04 2013
CREAZIONE CONTINUA
E naturalmente qualcuno becca. Avviata la guerra al già sindaco Pivetti, da tempo in metamorfosi Arvetti, in modo da garantirgli la rielezione se trovasse un partito che lo candidi, la Provincia, quotidiano eccetera diretta e presieduta dagli eccetera, l’altro giorno lancia l’indagine ufficiale su un pranzo di “malaffare”, dove, orrore, Arvetti avrebbe diviso il pane, oltre che col fido Nolli, coll’imprenditore Carlo Beltrami e un suo dirigente. Oltre a dividere il pane, è successo anche all’Ultima Cena, si sarebbe parlato di appalti; è uno dei quattro il canarino, suggerisce Gilberto Bazoli.
Cosa fareste voi, spero, lettori cari? La Provincia scriva quello che vuole: fin che sta nel lecito, bene, alla prima parola in più, Tribunale. E se ti servono informazioni per mettere un po’ di segni neri sul bianco della pagina, inventa, crea, e stai sempre attento, giornale caro, alle condizioni di sopra. Così vediamo se è la politica ad aver bisogno del Quarto Lato di Piazza Duomo e del suo bollettino, o il contrario.
Ma il mio è un sogno, che dimentica di vivere a Cremona. Beltrami incarica il legale, il famoso studio Guareschi, di spiegare ai cittadini la “pulizia” del pranzo. Così domani avrà l’obbligo di chiarire anche un caffè.
Cremona 27 04 2013 www.flaminiocozzaglio.info
2 Responses to “creazione continua 27 04 2013”
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Pagina 4 de La Provincia di oggi, riguardo al trafiletto in cui si parla di un uomo finito all’ospedale per aver mandato giù detersivo al posto dell’acqua: è accaduto a Riccione, in provincia di Rimini, ossia “Rn”, ma sul giornale è scritto “Riccione (Ri)”…spero sia un errore di battitura.
A me risulta che la targa “Ri” sia Rieti.
Riguardo a certe decisioni prese a La Provincia, ricordo ancora quando il giorno dopo la vittoria di Perri il giornale locale aveva pubblicato le foto in cui si vedeva Melega con il braccio teso per far abbassare la voce alle persone presenti in galleria, dato che non funzionava il microfono: peccato che la didascalia delle foto dicesse tutt’altra cosa, visto che c’era scritto “Saluti speciali (saluti romani?)”.
E sì che cronista e fotografo erano presenti, per cui sanno senz’altro il motivo per cui Melega aveva il braccio teso!